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L'INVERNO VIAGGIANTE IN CAMPER E CARAVAN: utilizzare il riscaldamento nel modo migliore

inverno riscaldamento

  Trucchi, consigli e suggerimenti per poter riscaldare al meglio all'interno del veicolo ricreazionale, soprattutto senza sprechi...

di Lorenzo Gnaccarini

I veicoli ricreazionali hanno in dotazione un impianto di riscaldamento più che idoneo per trascorrere le vacanze sulla neve.

Esistono due tipologie di impianti di riscaldamento: quelli alimentati a gas (bombole) e quelli alimentati a gasolio.

I veicoli ricreazionali “entry-level” hanno un impianto di riscaldamento di potenza adeguata per l'inverno che consente, con qualche piccolo accorgimento, di affrontare anche temperature rigide di molti gradi sotto lo 0.

I veicoli di gamma più alta, hanno impianti più potenti che, spesso, sono sovradimensionati in rapporto alla maggior grado di isolamento della cellula e a parità di cubatura, quindi portano a tenere più facilmente temperature “torride”, con la conseguente riduzione di autonomia del gas.

Un uso corretto ed adeguato dell'impianto di riscaldamento può consentire anche a impianti di scarsa potenza, di mantenere una temperatura confortevole all'interno della cellula, garantendo una buona autonomia.

STUFA IN ORDINE E IN PERFETTA EFFICIENZA

Naturalmente, per prima cosa, la stufa e tutto l'impianto di riscaldamento devono essere revisionati e in ordine, cioè il bruciatore deve essere pulito, con il sistema di accensione perfetto e le sicurezze attive e funzionanti. Inoltre, la presa dell'aria per la combustione deve essere libera da ostacoli e lo scarico dei gas di combustione deve essere libero, integro e protetto dagli agenti atmosferici.

Una caldaia in perfette condizioni assicura la massima resa, affidabilità e minori consumi di combustibile, garantendo, quindi, un'ottima autonomia rispetto ad una caldaia "trascurata".

Ecco una istruzione per pulire la stufa e mantenerla in perfetta efficienza.

Per il controllo della caldaia o stufa, occorrerà rivolgersi al centro assistenza autorizzato del produttore, in quanto è necessario provvedere allo smontaggio di alcune parti, che devono essere necessariamente riposizionate in maniera perfetta e solo un centro assistenza può essere in grado di effettuare queste operazioni e garantire la sicurezza degli occupanti del veicolo ricreazionale.

 COMBUSTIBILE "GIUSTO" 

Per le vacanze invernali con le caldaie a gas, è indispensabile avere le bombole riempite con gas propano, che ha un punto di gassificazione di -44°C, consentendo, così, di alimentare senza alcun problema gli utilizzatori di gas.

Le bombole riempite con butano, invece, hanno già dei problemi con temperature vicine a 0°C, quindi per un uso "sottozero" non vanno bene.

Per le caldaie a gasolio, occorrerà provvedere prima della sosta, a rifornirsi con gasolio "invernale o artico" affinché non si congeli nel serbatoio.

Inoltre, per un buon funzionamento di queste caldaie a gasolio in quota, generalmente sopra i 1500 mt, conviene avere installato l'apposito kit altitudine, se non già presente, per consentire di avere una ottima combustione sopra queste altitudini povere di ossigeno.

 BOMBOLE IN ITALIA 

Una bombola da 10 Kg. di gas propano permette una autonomia di circa 3 gg, in alcuni casi meno, se ci si trova senza allaccio elettrico ed a temperature inferiori a -10°C, mentre si potrebbe arrivare a 4 gg di autonomia se si è allacciati alla corrente elettrica e si possiede un sistema integratore di riscaldamento come un termoconvettore ad olio o il kit riscaldamento elettrico installato nella propria caldaia.

In ogni caso, vacanze fino a 4-5 gg si possono fare in tutta tranquillità senza aver bisogno di pensare alla sostituzione delle bombole, sempre se si parte con le bombole perfettamente cariche.

In ogni caso, conviene avere le bombole appartenenti ad un circuito molto diffuso sul territorio nazionale, affinché sia molto facile trovare il punto di distribuzione vicino a dove stiamo trascorrendo la vacanza.

Per questo, la scelta del circuito di bombole è molto importante e non bisogna avere a bordo due bombole "qualsiasi" ma quelle di un circuito che ci possa garantire la copertura capillare del territorio italiano.

Accertatevi, quindi, la diffusione dei punti di vendita del vostro fornitore di bombole gas, prima di scegliere la vacanza, altrimenti potreste essere in posto stupendo ma con il distributore delle vostre bombole a 100 km di distanza..., mentre, casomai, un altro circuito è disponibile nel paese dove siete...

 BOMBOLE IN EUROPA  

Come sempre, l'Europa è unita ma non su tutto...

Infatti, gli attacchi delle bombole cambiano da Stato a Stato.

Considerando che una bombola da 10 kg di propano dura circa 3 giorni, per una settimana bianca all'estero non saranno sufficienti due bombole, ma dovremo utilizzarne almeno una del luogo.

Ma l'attacco gas del nostro impianto non è compatibile con gli attacchi delle bombole degli altri stati: occorre, quindi, dotarsi delle apposite riduzioni affinché ci si possa collegare alla bombola locale.

Sarebbe meglio partire con le riduzioni a seguito, ma si possono anche reperire nei migliori camping invernali della nazione che stiamo visitando.

Inoltre, se sappiamo che le nostre bombole a seguito non saranno sufficienti per tutta la vacanza, suggerisco di comportarsi in questo modo:

  • vacanza stanziale in camping, partire con due bombole italiane e, appena si giungerà sul luogo di vacanza, acquistare subito una bombola del luogo, fornita dal campeggio, anche di grandi dimensioni (25 kg) e di collegarla ed utilizzarla subito lasciandola all'esterno, accanto al portello del vano bombole. E' molto importante coprire con un sacchetto la parte superiore della bombola esterna per evitare che una nevicata possa ghiacciare il rubinetto e suggerisco anche di chiudere la fessura dello sportello del vano bombole con nastro adesivo, affinché non possa aprirsi con il vento e limitare l'ingresso del freddo ed umidità in cellula. La bombola andrà restituita alla partenza dal campeggio.
  • vacanza itinerante, partire con una bombola e, appena si varca il confine, acquistare una bombola locale da 10 kg di un circuito di gas abbastanza diffuso, affinché si possa sostituirla quando sarà esaurita abbastanza agevolmente. La bombola si potrà sostituire durante la vacanza rivolgendosi ai punti di distribuzione. Infine, andrà restituita prima di rientrare in Italia.

 TENERE IL FREDDO FUORI: LE PROTEZIONI TERMICHE

Per prima cosa: non far uscire il calore faticosamente prodotto.

Se sull'isolamento delle pareti non possiamo fare niente, possiamo, invece, adottare degli accorgimenti per proteggere maggiormente quelle parti che possono disperdere molto calore, come la cabina di guida.

Infatti, le pareti sono state realizzate per avere un certo grado di isolamento, mentre la cabina guida dei camper mansardati e semintegrali, sono di lamiera, con ampie superfici di vetro e non coibentate ed in inverno la cabina guida diventa una ghiacciaia che, per mantenerla ad una temperatura accettabile occorre far lavorare la caldaia quasi sempre al massimo, ottenendo, comunque, uno sbalzo di temperatura tra cellula e cabina, con alti consumi di carburante e, quindi, minor autonomia.

Anche il motorhome, sebbene la cabina sia in materiale isolante, ha una notevole dispersione di calore, causata dalla presenza di ampie superfici di vetro e dal cruscotto, rendendo i posti a tavola, ricavati con la rotazione dei sedili della cabina, e il letto basculante, parzialmente inserito in cabina, meno confortevoli rispetto alle altri parti della cellula.

Un suggerimento sempre valido è quello di chiudere tutte le bocchette dell'aria del cruscotto e di inserire il ricircolo dell'aria, per evitare che il vento possa far entrare degli spifferi attraverso l'impianto di riscaldamento della cabina.

Nel caso di veicoli ricreazionali "entry-level", le caldaie sono di bassa potenza e potrebbero, nei veicoli più grandi, non riuscire a compensare efficacemente questa dispersione di calore, anche tenendole sempre al massimo, mentre nei veicoli con caldaie più potenti, facendole lavorare al massimo, riusciranno sicuramente a compensare queste perdite di calore, a scapito di consumi di carburante eccessivi, con la conseguente riduzione di autonomia.

Per fortuna che ci sono accessori che possono fermare il freddo e, quindi, coibentare facilmente la cabina per renderla più isolata e permetterci di mantenere calda la cellula con minor consumo di carburante e riuscire ad avere in giusto comfort anche con una caldaia di ridotta potenza.

Questi accessori sono le coperture esterne che "incappucciano" la cabina, parzialmente o completamente, realizzati in materiale isolante, per bloccare il freddo all'esterno della cabina, evitando, quindi, la dispersione del calore e la formazione del ghiaccio sui vetri all'interno della cabina. Le protezioni esterne sono le più efficaci per proteggere la cabina, in quanto fermano il freddo prima che entri a contatto con la lamiera.

Queste protezioni esterne sono:

  • coprivetri: tessuto isolante sagomato che ricoprono completamente il parabrezza ed i vetri laterali delle portiere, per bloccare l'ingresso del freddo dalle superfici vetrate ed evitare la formazione di ghiaccio all'interno del vetro. Soluzione economica e che garantisce una alta protezione contro l'entrata del freddo e la formazione del ghiaccio sui vetri, in alternativa agli oscuranti interni, che contro il freddo non oppongono nessuna barriera.
  • copricabina: più efficaci dei soli coprivetri perché bloccano l'ingresso del freddo anche dalle parti in lamiera e dal vano motore. Ottima soluzione che permette un isolamento totale ed efficace anche a temperature molto inferiori allo 0°C

Gli oscuranti interni non sono efficaci per proteggere dal freddo perché intervengono quando il freddo è già entrato in cabina. Inoltre, la condensa si deposita sul vetro interno e si forma uno strato di ghiaccio che, al momento della ripartenza, si dovrà scongelare con la conseguenza di allagare il cruscotto, rendendo impossibile partire immediatamente come, invece, è possibile togliendo le protezioni esterne, a causa della mancata formazione di ghiaccio all'interno del vetro.

Esiste un altro livello di protezione della cabina, che è consigliabile aggiungere per una maggior coibentazione, e sono delle protezioni interne:

  • copricruscotto: tessuto isolante sagomato che ricopre completamente il cruscotto fino al pavimento della cabina, per bloccare l'ingresso del freddo da questa parte comunicante con il vano motore e, quindi, non isolata dal vento e dal gelo. Soluzione economica ed efficace per chi già possiede un coprivetri esterno ma che vuole aumentare in maniera sensibile la protezione dal freddo senza acquistare un copricabina, molto più costoso.
  • teli divisori cellula-cabina: in tessuto da montare sulle guide al posto delle tende originali, per una protezione contro il freddo e gli spifferi della cabina. Soluzione pratica ed efficace contro il freddo, soprattutto se si possiedono già altre protezioni esterne, per incrementare il comfort degli occupanti della cabina, annullare eventuali spifferi ed ottenere una separazione calda al tatto e gradevole alla vista.

Ritengo, quindi, le protezioni termiche isolanti degli accessori "INDISPENSABILI" da avere sempre a bordo, in qualsiasi stagione.

Nella sezione In-Vetrina sono presentate le protezioni invernali ed estive di alcuni produttori, con caratteristiche tecniche e specifiche per facilitare la scelta della protezione più adatta per il proprio stile di vacanza.

 UN AIUTO IN PIÙ: IL TERMOCONVETTORE ELETTRICO AD OLIO

In inverno è consigliabile scegliere delle località in cui sia disponibile l'allaccio elettrico perché la stagione fredda e le giornate corte comportano un utilizzo di energia elettrica molto maggiore rispetto all'estate. I pannelli fotovoltaici non caricano efficacemente la batteria e l'energia elettrica è utilizzata per far funzionare la circolazione dell'aria calda, l'illuminazione, televisione, portando, quindi, ad una riduzione dell'autonomia della batteria, che difficilmente raggiunge i due giorni.

L'allaccio elettrico ci consentirà, quindi, di poter disporre di elettricità illimitata per l'illuminazione, televisione, phon, ventilazione del riscaldamento, ecc...

Ma potrebbe essere utile anche per risparmiare sul consumo del combustibile del riscaldamento, con l'ausilio di accessori elettrici per aiutare il riscaldamento di serie.

Gli impianti di riscaldamento più recenti sono predisposti per l'aggiunta di resistenze elettriche integrate nella stufa, affinché in caso di allacciamento elettrico, si possa utilizzare al 100% la potenza elettrica ed integrare, con il riscaldamento tradizionale, la mancanza di calorie per raggiungere la temperatura impostata.

Queste resistenze elettriche integrate nella stufa, possono essere richieste come accessorio in fase di acquisto del camper o caravan, oppure integrarle in un secondo momento, perché quasi tutte le stufe sono predisposte.

Ma nel caso in cui la nostra stufa non sia predisposta, si può utilizzare un sistema di riscaldamento elettrico "portatile" ed economico.

Ma quale riscaldamento elettrico scegliere?

Sul mercato sono disponibili le seguenti tecnologie:

  • termoconvettori ad olio: simile ai termosifoni, funzionano con un olio all'interno riscaldato da una resistenza elettrica

  • termoconvettori ad aria: l'aria è riscaldata da una resistenza elettrica e sale liberamente dal basso all'alto attraversando l'apparecchio

  • stufette radianti con tubi al quarzo, alogeni, fibra di carbonio: l'aria viene scaldata e diffusa con una ventola

  • stufette radianti con tubi a raggi infrarossi: scaldano per irraggiamento le persone, ma non scaldano l'ambiente

Io ho scelto per il mio camper il termoconvettore ad olio per i seguenti motivi:

  • è disponibile a partire dalla potenza di 600W, quindi funzionante con qualsiasi colonnina elettrica, ceh mette a disposizione almeno 3 A

  • è silenzioso, quindi si può utilizzare 24 ore al giorno, anche di notte

  • è efficace e confortevole, quando è in temperatura genera calore come un termosifone di casa

  • è comodo e pratico da utilizzare, con termostato e con la possibilità di gestirlo con timer programmabile

  • è sicuro e stabile, non ci sono resistenze a vista, è abbastanza pesante per una collocazione sicura, se ci va sopra dell'acqua non succede niente, se viene toccato dai bambini non produce scottature

  • è utile, per asciugare i guanti bagnati appoggiandoli direttamente sopra, stessa cosa per scarpe o scarponi, grazie al fatto che, in ogni caso, la temperatura del termoconvettore non è caldissima e, quindi, non rovina tessuti sintetici o gomma.

  • è discreto, non emette raggi luminosi e, quindi, non "disturba" il buio notturno

Per contro, è molto più ingombrante e più pesante rispetto agli altri dispositivi di riscaldamento elettrico portatile, e necessita di un preriscaldamento di circa 15 minuti prima di arrivare in temperatura.

Ho scartato gli altri sistemi per la mancanza di sicurezza per un utilizzo in camper o caravan:

  • i tubi e le resistenze sono incandescenti, occorre stare attenti a non coprirle, all'acqua, alla distanza dalle pareti, ecc... poi ci sono i bambini curiosi che potrebbero scottarsi...

  • sono piccoli e leggeri, comodi da trasportare ma facili da calpestare...

Già queste caratteristiche le ritengo pericolose per un utilizzo in camper e caravan, quindi per questo che ho adottato il termoconvettore ad olio.

Con l'ausilio del termoconvettore ad olio, riesco ad aumentare l'autonomia del gas di almeno il 25%, quindi se con una bombola di propano si ha una autonomia di 3 gg a -15°C, con il termoconvettore ad olio acceso 24 ore al giorno, l'autonomia può aumentare fino a 4 gg con una bombola, con un risparmio notevole soprattutto in quelle strutture dove viene pagata "una tantum" al giorno ed è, quindi, più conveniente rispetto al consumo del combustibile.

Ritengo, quindi, il termoconvettore ad olio un accessorio "INDISPENSABILE".

Quindi, fate la scelta giusta e non guardate solo al prezzo, ma anche alla sicurezza dell'equipaggio e del veicolo.

 COME UTILIZZARE IL RISCALDAMENTO

Ora che abbiamo protetto la cabina, revisionato l'impianto ed abbiamo il combustibile giusto, come utilizziamo il riscaldamento in inverno, per cercare di scaldare senza consumare troppo combustibile?

Prima regola: sempre acceso!

Si consuma di meno se si evitano sbalzi eccessivi di riscaldamento. Inoltre, il veicolo ricreazionale ci mette poco tempo a perdere il calore, quindi, se spegniamo il riscaldamento la mattina quando usciamo, al rientro dalla giornata sulla neve, oltre a ripristinare il calore perduto, potrebbe succedere che gli impianti idrici si siano congelati, con conseguenze molto gravi, costose da riparare e che ci possono costringere ad abbandonare la vacanza.

Seconda regola: non eccedere!

I tropici non sono in montagna sulla neve, quindi stiamo vestiti e teniamo al massimo 20°C!

Ne beneficerà sicuramente la salute, perché in inverno in camper o caravan è molto frequente uscire fuori per scambiare quattro chiacchiere con i vicini, oppure per una ricognizione, oppure per andare alla toilette, ecc... ed avere uno sbalzo termico tra dentro e fuori eccessivo può fare molto male alla salute. Nelle abitazioni la legge prevede al massimo 20°C, quindi perché non tenerli anche in camper?

Se questo non fosse un motivo valido, ricordatevi che ad ogni grado in più rispetto i 20°C corrisponde un consumo di combustibile del 10%, quindi se teniamo 24°C per stare in maniche corte, dobbiamo considerare che con una bombola di gas potremmo non riuscire a fare 2 giorni interi...

Terza regola: dormire coperti!

Di notte non c'è bisogno di caldo. Con sacchi letto ben imbottiti e pigiami pesanti, si può benissimo dormire a 15°C senza nessuna ripercussione o sensazione di freddo.

Quindi, mezz'ora prima di andare a dormire, conviene abbassare la temperatura e il primo che si sveglia, gli toccherà andare ad alzare il riscaldamento e in una mezz'oretta il camper o caravan sarà già in temperatura a 20°C. Avremo dormito benissimo ed avremo risparmiato un sacco di combustibile, risparmiando ed allungando la nostra autonomia.

Quarta regola: adeguarsi alle condizioni ambientali esterne.

Bisogna stare attenti a quelle giornate con molto irraggiamento solare che, anche se ci troviamo sulla neve, potrebbero scaldare le pareti del camper o caravan fino ad indurre a spegnere per qualche ora il riscaldamento; questo si potrebbe anche fare, anche se io non spegnerei mai la stufa. Bisognerebbe prestare attenzione a non spegnere mai la ventilazione forzata della stufa, in quegli impianti dove è possibile mantenerla accesa con la caldaia spenta, perché gli impianti idrici che scorrono nel pavimento, cassapanche, mobili, che non sono sul lato "al sole", rimangono a contatto con la parete fredda che, comunque, è sul lato del camper sottozero. Infatti, il sole provoca sicuramente un ottimo irraggiamento per i lati esposti direttamente, ma se si gira l'angolo e si va in ombra, la temperatura esterna sarà sicuramente sotto zero, quindi è pericoloso spegnere la ventilazione che distribuisce uniformemente l'aria della cellula.

Con queste quattro semplici regole, sarà possibile mantenere un ottimo compromesso tra comfort e risparmio di combustibile, e mantenere, in maniera semplice ma gestita, la temperatura idonea per i momenti di vita a bordo con un occhio ai consumi.

 OBLÒ VENTILATO E GRIGLIE DI AERAZIONE

All'interno della cellula di camper e caravan, in inverno, si cucina, si fanno le docce, si entra con i vestiti umidi che sono da asciugare, si tengono sempre le finestre chiuse per evitare che entri il freddo... ma l'umidità come fa ad uscire?

Certo, il riscaldamento aiuta ad asciugare ma se non si permette all'umidità di uscire, la condensa si può formare in maniera abbondante negli angoli meno raggiunti dal movimento dell'aria o sulle pareti più fredde, portando al gocciolamento evidente e potrebbero bagnarsi i materassi, impregnarsi il legno, ecc...

Per garantire un certo ricambio d'aria, i costruttori, per legge, devono lasciare delle aperture affinché un certo ricambio di aria possa essere possibile anche se tutte le porte e finestre sono completamente chiuse. Queste aperture sono, solitamente, realizzate con una griglia posizionata nella parte inferiore della porta di accesso alla cellula e da un oblò con ventilazione permanente, cioè un oblò che, anche se chiuso completamente, non sigilla.

Quindi, queste aperture già predisposte non vanno mai sigillate forzatamente, per evitare di bloccare il ricambio dell'aria con la diretta conseguenza dell'accumulo di umidità che si trasforma in condensa, portando un clima umido e poco salubre all'interno del camper o caravan.

Sopportiamo, quindi, questo limitato ricambio naturale dell'aria per mantenere un clima salubre dentro alla nostra cellula.

 RILEVATORE DI GAS

La cubatura della cellula di un veicolo ricreazionale è molto contenuta e qualsiasi eventuale fuga di gas, anche se la possibilità che si presenti è molto remota, potrebbe essere fatale.

Quindi, la presenza di un apparecchio atto a rilevare efficacemente la presenza di gas nocivi è fondamentale per salvaguardare la salute e sicurezza dell'equipaggio.

Inoltre, è indispensabile più che mai in inverno, a causa della permanenza all'interno della cellula sempre con le finestre chiuse, con uno scarso ricambio dell'aria.

Ci sono tanti apparecchi di rilevamento dei gas: dai più semplici e portatili fino a quelli più completi, che intervengono anche ad interrompere l'erogazione del gas in caso di allarme.

Il rilevatore di gas deve essere installato correttamente, rispettando le disposizioni impartite dal produttore, affinché si possa usufruire della massima sensibilità dell'apparecchiatura.

L'installazione è generalmente molto semplice e fattibile anche con un semplice fai da te.

Riteniamo il rilevatore di gas un accessorio INDISPENSABILE.

Consideriamo preziosa anche la vostra esperienza pertanto sarà gradito il vostro contributo che potrà andare ad arricchire l'argomento!


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