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Intervista a Jasnica: fulltimer in camper
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Quello che ti rimane impresso di Jasnica è il suo sorriso perenne! Vive in camper e oggi scopriamo il perché...

Chi sono i fulltimer? Vivono (e lavorano in camper), ogni mese ne intervistiamo uno per scoprire le loro scelte e il loro stile vita. Oggi andiamo a scoprire Jasnica Socec. Qui di seguito l'intervista realizzata da Cristiano Gianmaria Fabris (il Bubris) pure lui fulltimer!

Redazionale di Vacanzelandia

Vivere in camper può essere una scelta obbligata dal fato, da una situazione familiare oppure per motivi di salute. La persona di cui parleremo nelle prossime righe racchiude proprio tutti e tre i casi sopra indicati come scelta di vivere su quattro ruote. Si chiama Jasnica è nata a Zagabria nel 1962. Ho avuto modo di incontrarla in diverse occasioni e In ognuna di queste è riuscita ad arricchirmi con un saluto, una frase o un insegnamento di vita. Seguiteci nelle prossime righe con un botta e risposta molto divertente e pieno d'ironia come solo Jasnica sa trasmettere.
 
Jasnica quando arrivi in Italia e perché?
Arrivo in Italia per amore all'età di 23 anni, ma nonostante volessi convivere con mio marito, non fu possibile. Per ragioni culturali e sociali la famiglia del mio ex marito era estremamente conservatrice e non avrebbe mai accettato l'idea della convivenza. Dopo poco, il matrimonio naufragò e io trovai un nuovo equilibrio con un altro uomo. Da questa seconda unione nacquero i miei due figli Marco e Gaia e io lasciai il lavoro in hotel per di dedicarmi alla famiglia, fino a quando nella mia vita non è arrivata la malattia. La sclerosi multipla segnò la fine della mia seconda unione e il padre dei miei figli pensò bene di lasciarmi sola con Marco e Gaia e la mia malattia senza alcun sussidio. Ragion per cui dovetti vendere la mia unica casa per poter garantire un futuro ai miei figli.
 
Il camper in questo quadro come arrivato?
Lo comprai 7 anni fa perché pensavo che una volta grandi i miei figli, io dovevo avere un posto dove poter essere il più possibile autosufficiente un posto mio che nessuno avrebbe potuto portare e così è stato. Nel contempo ai miei figli fu assegnato dal tribunale un appartamento di proprietà del padre, dove poter vivere ma questo appartamento è al secondo piano senza ascensore e per me è impossibile raggiungere l'abitazione o condurre una vita regolare già la malattia ti pone dei limiti sia dal punto di vista dei rapporti umani e sia dal punto di vista della quotidianità una casa priva di ascensore diventa un'ulteriore barriera da superare.
 
E oggi Jasnica dove vivi in camper?
Il più delle volte sono esattamente sotto casa dei miei figli che oggi hanno 18 e 21 anni, a Piacenza perché così posso con loro condividere la quotidianità e i loro problemi di ragazzi, ma purtroppo il vicinato spesso non gradisce la presenza del mio camper e quindi è normale che scenda trovandomi per esempio il tergicristallo spezzato o il fanalino rotto, una riga sul paraurti... ma nulla questo prezzo rispetto alla felicità e la gioia di stare vicino ai miei figli.
 
Ma in tutti questi anni sei riuscita a crearti un lavoro nuovo una stabilità economica?
Oggi vivo con una pensione di € 280 al mese, dopo aver dato a fondo il denaro che avevo da parte grazie alla vendita della casa. però questo mi ha permesso di mantenere i miei figli in maniera decorosa e e di garantir loro almeno una tranquillità fino alla maggiore età. La mia malattia comporta l'invalidità del 90% in cui si alternano giornate dove riesco a camminare deambulare ad altre dove sono obbligata a sedermi su una carrozzella. Un po’ come batterie del camper, che si scaricano e dopo un po’ devi ricaricarle per forza. In tutto questo, riesco a trovare ugualmente nelle piccole opportunità lavorative, grazie al fatto che conosco 5 lingue (tedesco, francese, italiano, croato e inglese), al fatto che ho una facilità nei rapporti umani che probabilmente altre persone non hanno e forse anche una simpatia nel conquistare il mio interlocutore. È chiaro che quotidianamente sono alla ricerca di nuove opportunità lavorative e in questo il camper mi è di grandissimo aiuto perché permette di spostarmi in diverse città italiane o località, dove poter svolgere anche solo temporaneamente un lavoro.
 
Come vedi il tuo futuro?
Con il sorriso! (e scoppia a ridere ndr)  se c'è una cosa che ho imparato in tutti questi anni e che ogni difficoltà, ogni ostacolo prima ancora di capire come affrontarlo, occorre armarsi di un buon sorriso, di un qualche cosa che ti permetta di essere e di presentarti a chi ti sta vicino o a chi ti circonda, sempre con un sorriso perché la soluzione dei nostri problemi non possiamo cercarla in altri, ma soltanto in noi stessi.

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