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Diario di viaggio

SPILAMBERTO

139° Fiera di San Giovanni

spilamberto

Nazione: ITALIA
Regione: EMILIA ROMAGNA
Province: MODENA
Periodo: 27 - 28/06/2009
Tipo di itinerario: STANZIALE
Distanza percorsa totale (Km): 82
Località visitate

La Fiera di San Giovanni Battista si tiene ogni anno a Spilamberto verso il 24 giugno, è la festa del Patrono, trattasi comunque di un evento economico-culturale che ormai da anni si svolge in questa deliziosa cittadina modenese e richiama migliaia di persone interessate a scoprire l'enogastronomia di questa zona (amaretti, nocino, lambrusco, Parmigiano Reggiano, salumi e l'aceto balsamico) e ad intrattenersi con spettacoli, manifestazioni e bancarelle che allietano la fiera.

 

 

Commenti e consigli:

Spilamberto dista da dove noi viviamo una quarantina di chilometri, abbiamo comunque deciso di spostarci con il camper, in questo modo abbiamo potuto tranquillamente goderci la fiera senza avere lo stress di metterci alla guida in tarda serata e comunque ci ha dato l'opportunità di conoscere questa località vicina, come “veri turisti pleinair”...

Prodotti e piatti tipici:

Come antipasto si può gustare un piatto con salumi tipici e Parmigiano Reggiano DOP con l'Aceto Balsamico di Modena.

Primi piatti: tortellini, lasagne, tagliatelle al ragù, tortelloni verdi o gialli ripieni di ricotta, maltagliati con i fagioli.

Secondi piatti: zamponi e cotechini sono il vero piatto forte della zona, ma anche arrosti, lessi e piatti cucinato con l'Aceto Balsamico.

Dolci: gli amaretti di Spilamberto sono parte di una ricetta originale che risale fino al XVII, sono biscotti morbidi e delicati, di pasta lievitata al cui interno si trovano mandorle dolci ed amare, miele o zucchero, albume montato soffice.

Zona di produzione tipica della pera dell'Emilia Romagna IGP.

Tigelle e borlenghi sono piatti tipici della zona. Il borlengo, piatto tipico della cucina povera delle colline modenesi, in origine il borlengo era composto solo di farina ed acqua; attualmente invece viene condito con un cucchiaio di “pesto” o cunza (un trito di lardo di maiale, aglio e rosmarino con l’aggiunta finale di parmigiano grattugiato), in alcuni casi si aggiunge un soffritto di pancetta e salsiccia aromatizzato con rosmarino e cosparso di Parmigiano grattugiato. Piegato in quattro, il borlengo va mangiato caldo e con le mani.

Zona tipica dei vini: Lambrusco di Sorbara DOC e Lambrusco Grasparossa di Castelvetro DOC.

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