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SARDEGNA in camper on the road

- un'isola da scoprire anche fuori stagione -

Sardegna

Sardegna fuori stagione? Un'ottima scelta! Ideale per visitare questa meravigliosa isola quando le spiagge sono meno affollate, le località turistiche meno prese d'assalto e soprattutto c'è la possibilità di muoversi con il camper in maniera più agevole. L'amico di Vacanzelandia, Joe (Giuseppe) B., di Bologna condivide questo itinerario realizzato in settembre/ottobre 2018, lui e la moglie hanno visitato in lungo e in largo questa magica isola, effettuando il periplo in senso antiorario, assaporando chilometro dopo chilometro ogni sua caratteristica e particolarità... Un viaggio a ritmo slow curiosando e visitando luoghi noti e altri meno gettonati.

 

Bologna – Livorno = Km 200 – h 2.5

Da BO dopo aver imboccato l’autostrada A1 a Sasso Marconi, attraversiamo gli Appennini per uscire a (FI) Scandicci 43.77715° > 011.16125° pago il pedaggio e mi immetto sulla SGC (FI . PI – LI) 43.59880° > 10.36370° direzione Livorno. Nella notte mi si affianca un altro camper che però riparte quasi subito.

Mattino presto facciamo colazione quindi ci avviciniamo a questa rotonda del porto di LIVORNO 43.55860° > 10.30650° per accedere al Varco Fortezza e parcheggiare con altri camper 43.55620° > 10.30430°

traghetto sardegna moby wonderMi informo sulla procedura d’imbarco, riprendo il camper e mi accodo alla fila dei partenti con la Moby Wonder destinazione Olbia. Pianocapo figari verso porto olbia piano si forma il carico per la nave, molti sono ancora i camper per questa stagione, evidentemente la Sardegna è sempre un grande richiamo per il turismo.

Dopo la registrazione della carta d’imbarco da parte di un addetto della Compagnia ed il riconoscimento dei documenti di identità, si forma il lungo serpentone per iniziare l’imbarco sul traghetto in partenza alle ore 08:00 (costo: € 272,39 formula Pex camper con assicurazione, e noi 2 con poltrona, A/R). Partenza in perfetto orario con destinazione Olbia, la traversata si rivelerà tranquilla e con operazioni di sbarco velocissime.


 da OLBIA ad ALGHERO

Arriviamo ad OLBIA alle 15:00 e dopo l’attracco trascorrono solamente dieci minuti per sbarcare, ed appena fuori non perdo tempo: destinazione Supermercato Auchan aperto dalle 8:30 alle 21:00 SS125 - Via Cesare Pavese Portu Qualtu.

isola bocca faro ingresso porto olbia

Uscito dal porto, mantengo la destra direzione Cagliari SS125 (E840). Seguo diritto ed al bivio prendo a sinistra direzione Aeroporto, percorro una galleria ed alla terza rotonda, (Aeroporto a destra), giro a sinistra: non ci si può sbagliare. Attenzione: esiste un’area solo per camper oltre il primo parcheggio del Supermercato Auchan, quello di sinistra 40.90900° > 009.52070° Pernottiamo in questo più che tranquillo parcheggio/area di sosta, illuminato, con suolo asfaltato e pianeggiante.

Giorno seguente, direzione Nord, l’avventura è appena cominciata!!! Abbiamo l’intenzione di effettuare il periplo dell’isola e dunque di costeggiarla seguendo tutta la sua costa, almeno per quanto le strade ce lo permetteranno. Lo faremo in senso antiorario perché le zone a Nord sono le più refrattarie al passaggio dei camper ed al campeggio libero, però ora che la stagione turistica è quasi finita, contiamo molto sulla clemenza delle autorità locali. Seguiamo i cartelli per Golfo Aranci SP82 e, dopo 5 Km ad Ovest di Olbia, entriamo a destra nel parcheggio posteriore del Centro Cash Simply - Dettori 40.93290° > 009.54300° Distante 300 metri a piedi ed immerso in un paesaggio quasi brullo, il Pittulongu Olbia Pozzo Sacro Sa Testapozzo sacro di Sa Testa risalente al VIII-VI secolo a.C. è di forma circolare delimitata da massi appena sbozzati. Scendendo diciassette gradini, si giunge alla camera a Tholos (sala circolare, la volta coperta con una quasi cupola formata da file concentriche di conci lapidei), nel cui interno sgorga la sorgente. Si tratta di uno degli esempi più primitivi di pozzo sacro della Sardegna.

A PITTULONGU (OT) e, prima di Baia Caddinas, giro a destra per trovare Cala Sassari 40.98680° > 09.58400° dove a Punta Pedrosa trovo un cartello di accettazione sosta camper a 50 metri dalla Spiaggia Bianca. Non resisto, ed è qui che faccio il mio primo breve bagno: sabbia bianchissima e fondale trasparente come in una cartolina, sarà tutta così la Sardegna?

Occhio, perché da qui in poi viaggerò nella zona che da giugno in poi diventerà Off Limits per i camper. Mio peggior nemico dunque fino alla costa Ovest, sarà il VIGILE URBANO !!!

Buona l’area sosta a Golfo Aranci per rivedere con calma il percorso odierno 40.99925° > 09.62495° A seguire, all’interno dell’area della stazione ferroviaria nel Parcheggio camper 40.99495° > 09.62525° per andare a visitare a piedi un altro reperto archeologico del periodo nuragico: il Pozzo Sacro Milis, chiediamo l’autorizzazione per la visita del sito che si trova a circa 200 metri e, costeggiando i binari verso Capo Figari, raggiungiamo delle scale in cemento e ci dirigiamo ancora a destra. Circa 30 metri dopo in un ampio canneto, troviamo un piccolo recinto che separa il pozzo dai binari ferroviari 40.99340° > 09.62850° Scoperto nel 1.883 e scavato dall'archeologo Lovisato nel 1.889, l'opera risale al VIII - VII secolo A.C. l'imponente costruzione ha orientamento Sud-Est, con un asse di metri 13,5 di lunghezza dalla soglia della scala, fino alla cortina esterna della contro- cupola. Dei quaranta gradini originari che conducevano alla sorgente oggi se ne contano solamente ventidue.

Continuiamo quindi verso Est direzione CALA MORESCA, per parcheggiare dove finisce la strada asfaltata dopo il sottopasso ferroviario 40.98890° > 009.63460° per poter visitare il Semaforo di Capo Figari, Km. 4.5 di strada bianca a piedi a quota 394 metri con 25 tornanti abbastanza impegnativo dove Marconi fece montare le antenne IYOGA per il collegamento in microonde di 269 Km fra Capo Figari e Rocca di Papa nel Lazio 40.99770° > 09.65300

Arrivati a GOLFO ARANCI (OT) nel Nord Est della Sardegna, troviamo con nostra grande sorpresa un tratto di costa che è tutta da conoscere. Si tratta di Capo Figari, il promontorio che delimita il territorio della cittadina poco più a Nord del porto. Quello di Capo Figari è un Parco che si si estende per ben 850 ettari nel Comune di Golfo Aranci. Un incredibile ed inaspettato paesaggio fatto di verde intenso affacciato su un blu altrettanto intenso che è il mar Tirreno. La segnaletica presente lungo i sentieri permette di raggiungere facilmente la meta scelta. Ogni sentiero ha una sua colorazione ed è presente nelle cartografie ma per alcuni è meglio avere a fianco una guida esperta. I percorsi non sono codificati dal CAI ma suddivisi in tre categorie sulla base del livello di difficoltà: turistico, escursionistico e l’ultimo per esperti. Tra andata e ritorno ho impiegato quasi tre ore, considerando che mi sono fermato più volte per scattare foto e riprendere fiato. È un percorso con un dislivello quasi costante, tutto in salita, accessibile a chiunque abbia un minimo di curiosità e resistenza per ammirare un panorama incredibile. Il promontorio di Capo Figari riserva ulteriori sorprese: calette quasi nascoste come Cala Greca e la roccia di Mamma Chiatta.

Usciti dal paese in camper e seguendo le indicazioni verso CALA MORESCA, ho seguito la strada sterrata che costeggia i binari del treno, per poi lasciare moglie e camper nell’area sterrata adiacente agli stessi ed al mare.

Lascio le infradito e calzo solide scarpe da trekking, c’è un bel panorama che vuole essere scoperto a poca distanza dalla spiaggia per la tintarella estiva e mi sono quindi Trekking per Capo Figari seguo il sentiero rossoincamminato lungo la strada che conduce alla spiaggia. In realtà le spiagge sono due ma quella che prende il nome di Cala Moresca è quella più piccola, in fondo alla passeggiata. Cala Moresca è sempre uno spettacolo. Nascosta nel verde di una macchia mediterranea, protetta da una parte dalle altezze di Capo Figari e dall’altra dall’antistante isola di Figarolo, con la sola presenza di un innocuo rudere industriale nelle vicinanze, riesce sempre ad emozionare. Da visitare in bassa stagione, anche solo per qualche ora, è sufficiente una passeggiata per assaporare l’atmosfera di questa spiaggia, considerando che è veramente piccola e piuttosto frequentata in alta stagione. Nel silenzio pomeridiano, in un basso boschetto vicino alla spiaggia, si intravvede il vecchio forno elettrico della calce che appena costruito venne abbandonato. Dopo un'intensa attività estrattiva in tutto il promontorio iniziata nel Medioevo, nel 1.967, per far fronte alla grande richiesta dovuta allo sviluppo di Olbia e della Costa Smeralda, venne montato questo grande forno elettrico all’avanguardia per l’epoca, troppo all'avanguardia perché a causa del funzionamento complesso e della spesa ingente per gestirlo, venne abbandonato nel giro di una manciata di anni. Ora riposa rugginoso alle spalle dell'insenatura di Cala Moresca. Ed è proprio dietro la spiaggia che inizia il sentiero verso la cima del promontorio. La salita al Semaforo di Capo Figari. Il sentiero di 3 km è in salita ed è una salita infinita, sfiancante senza un albero al quale chiedere pietà, per di più senza vento se non in pochi punti e le quattro aree attrezzate hanno le panchine in granito che, nel giorno più caldo di sempre, erano simili a fornaci!!! E quindi la morte, sali che ti sali, bevi che ti bevi, maledici che ti maledici arrivo in cima a 342 metri di altezza, per trovare un faro ormai spento che cade a pezzi, una croce bianca a testimoniare che arrivare fin lì forse non è così poi tutta questa gran passeggiata. Però c’è un panorama spettacolare a trecentosessanta gradi e la Gallura ai miei piedi. Dopo una pausa di ringraziamento per essere arrivato sano e salvo senza aver subito nessun infarto o essere stato sciolto dal sole come pensavo, mi guardo intorno e per qualche momento rimango incredulo, vengo come catapultato dentro ad una delle tante puntate di “Sardegna Abbandonata”.

capo figari marconiEra l'11 agosto 1.932 quando G. Marconi fisico bolognese, realizzò il celebre ponte radio ad onde corte fra Rocca di Papa, vicino Roma, e capo Figari. Il successo della grandiosa scoperta però fece cadere in disuso il Semaforo, lo sviluppo delle comunicazioni sempre più avanzate ne decretò il definitivo abbandono. Oggigiorno proprietà dell'Agenzia Regionale della Conservatoria delle Coste, è meta di escursionisti intrepidi, di appassionati di storia e di fari, e solo una targa scritta a mano ricorda ciò che qui è successo in un tempo che sembra veramente lontano. Il semaforo è visitabile solo esternamente prestando la massima attenzione. Inutile dire che i 3 km del rientro, sebbene ancora sotto il sole cocente, son stati una passeggiata a cuor leggero. L'arrivo nella scenografica Cala Moresca suggerisce, anzi obbliga a fare un bagno nelle sue acque turchesi Una straordinaria scoperta fatta di panorami nei quali la vista si perde, di sentieri al profumo di cisto, di luoghi storici abbandonati che cadono a pezzi ma che non hanno perso il loro fascino, di cime alte, spoglie e chiare, di verdi olivastri, fra cicale che friniscono sotto un sole bollente e mufloni che si nascondono fra le bianche rocce. Nonostante il caldo, nonostante la fatica, nonostante le quasi-cadute, ho fatto una straordinaria scoperta in questa magnifica terra di Sardegna.  

Riprendo il cammino seguendo questa volta il cartello freccia, indicante il Sentiero Filasca verso il Cimitero degli Inglesi prima e di Cala Greca poi. Sotto lo sguardo vigile del Semaforo di Capo Figari che si staglia sopra la mia testa, entro nel camposanto straniero, che poi straniero non è. È credenza popolare che sotto quei cumuli di pietra e quelle croci riposino i corpi di tanti marinai inglesi naufragati sotto Capo Figari. Mentre invece il marinaio inglese, morto di febbre malarica tra l'altro, è solo uno e la sua tomba è capeggiata da una grande e grossa croce celtica. Gli altri, sono tutti marinai italiani periti nel naufragio del veliero ligure Generoso II, raccolti sulla riva del mare di Cala Greca nel 1.887, da alcuni residenti di Golfo Arancio di cui però poco o niente si sa.
CALA GRECA, proprio dietro il cimitero, è una piccola insenatura di sassi e scogli rosati, abbracciata da falesie calcaree e da rigogliosa macchia mediterranea. Fra le alte pareti ci sono piccole e grandi grotte ma è conosciuta per un'altra caratteristica: proprio a due passi si può scorgere la roccia Mamma Chiatta, nella quale i pescatori golfoarancini, di origine ponzese, riconobbero la figura di una vecchia e grassoccia signora che scruta l'orizzonte.
Torno indietro ai legnosi cartelli-freccia per dirigermi alla Batteria Costiera Luigi Serra. Costruita durante la Prima Guerra Mondiale, sorge su Punta Filasca a 51 metri sopra il livello del mare regalando panorami a trecentosessanta gradi incredibili. Sicuramente il più bello è verso le scogliere di Capo Figari a picco sull'acqua azzurro-verde! Personalmente ne sono rimasto incantato, sebbene fosse già ora di correre al riparo dal sole bollente. Riparo temporaneo trovato nella Santabarbara, la particolare polveriera interamente scavata nella roccia ovviamente a strapiombo sul mare.

 Dopo circa una ventina di minuti circa si arriva alla vecchia batteria militare. La Batteria Luigi Serra fu realizzata su Punta Filasca durante la Prima Guerra Mondiale. Di questo punto di avvistamento e difesa militare oggi rimangono alcuni ruderi. Si tratta di alcune torrette che sovrastano un camminamento sotterraneo e alcuni basamenti circolari che ospitavano i cannoni ancorati al suolo con grossi bulloni. È un paesaggio inaspettato e differente che permette sia di godere di un panorama mozzafiato sia di riflettere su chi questi luoghi li ha vissuto da soldato, chi ha difeso e custodito questi luoghi durante la guerra, chi ci ha vissuto per giorni e giorni, lontano dalla famiglia ed affrontando tutte le difficoltà e scomodità che una guerra comporta. Girando attorno alla vecchia batteria militare rimarrete colpiti dal panorama e non potrete non ammirareGolfo Aranci Riproduzione con blocchi di granito dellantenna di Marconi alta 12 metri la bellezza di questo tratto di costa che rimane, nonostante tutto, ancora molto selvaggio.

In caso di necessità a GOLFO ARANCI - possibilità di sosta per la notte davanti al municipio di Golfo Aranci, in un grande piazzale sterrato fronte mare 41.00130° > 009.62190° Se tutto pieno, provare in questo Parcheggio nei pressi del cimitero, davanti ad un giardino pieno di giochi per i bambini 41.00460° > 009.61835° Ritorniamo a questa rotonda dedicata a Marconi 41.00290° > 009.59500° con al cento un’opera imponente, alta 12 metri, in blocchi di massiccio granito alternati l’uno sull’altro per creare un gioco di specchi, luci ed ombre. L’effetto dovrebbe essere quello di aver riprodotto una torre-antenna come quella utilizzata da Guglielmo Marconi.

Prendiamo la SP16 quindi a destra per il GOLFO DI MARINELLA (OT). Dopo la visita, proseguiamo per PORTO ROTONDO, punto sosta nel parcheggio sopra il paese, ben indicato, ma senza acqua, dove sono parcheggiati anche i veicoli comunali. Dopo la visita, marina portiscocontinuiamo verso la stazione semaforica di Arzachena, Capo Ferro. Costeggiamo Cugnana Marina SP73 Pizzeria Il Borgo sul Mare con CS 41.02045° > 009.51440° Subito dopo Portisco, Parcheggio Rena Bianca 41.04795° > 009.52440° di Porto Cervo, arriviamo infine a Capo Ferro 41.15470° > 009.52330° in questo parcheggio per visitare e scattare foto alla stazione segnali. Essendo presidio militare, aggiro il cancello e seguo il viottolo.

Andiamo poi ad ARZACHENA (OT), circa Km 4,5 su SS427 Cudacciolu, SP14 Coddu Vecchiu per foto alla Tomba dei Giganti (€ 3,00 aCoddu Vecchju La tomba dei giganti persona) 41.05155° > 009.35710° Tomba dei Giganti Coddu Vecchiu nel Comune di Arzachena è uno dei monumenti più suggestivi della Sardegna nuragica. Questa tomba ha un’origine molto antica, risalente circa al 2.500 a.C. con riferimento alla Cultura di Monte Claro. In origine era una allèe couverte (un dolmen a corridoio), che si può ancora vedere in quanto costituisce il corridoio interno, lungo 10 metri che si trova al centro della tomba. Il dolmen era formato da lastre disposte verticalmente sopra una pavimentazione lastricata in granito, sormontate da altre lastre di pietra poste in senso orizzontale (a piattabanda), tutto l’insieme era poi ricoperto con piccoli ciotoli. La tomba venne poi riutilizzata da popolazioni della cultura di Bonannaro intorno al 1.800 a.C. ed infine ricostruita dai nuragici dopo il 1,600 AC. Nella stessa età venne aggiunta la stele e l’esedra, che è la piccola anticamera posta tra la parte antica e la stele, e venne rifatta la muratura esterna. La stele, alta metri 4,40 e larga alla base metri 1,90, è la più alta della Sardegna ed è formata da due pietre sovrapposte, incastrate con appositi incavi. Sia la parte inferiore che quella superiore, sono finemente lavorate ed incorniciate da uno spesso listello. Questa tomba è una delle meglio conservate della zona.

Continuiamo per CANNIGIONE (OT) Costa Smeralda, sosta libera in un grande piazzale senza divieti, in Via del Molo Vecchio 41.11245° > 009.43930° altro parcheggio Capo d Orso La fortezzadavanti ad un supermercato 41.11200° > 009.43750° Ci fermiamo per sosta tecnica (scarichi e bucato) alla AA Isuledda, località Laconia Cannigione (€ 43,00 a notte) 41.13400° > 009.44250° A seguire 41.17160° > 009.42250° Punta Cardinalino, parcheggio vicinissimo alla spiaggia per foto quindi a CAPO D’ORSO (OT) 41.17310° > 009.41750° Parcheggio su sterrato per foto postazioni militari Infine questo altro parcheggio per foto alla roccia a forma d’Orso 41.17240° > 009.41640° (Parcheggio di Capo d’Orso € 3,00 per 1 ora di sosta + €capo d Orso vista mare 3,00 a persona per visitare il sito). Lungo camminamento in salita per arrivare all’orso, ben pavimentato, possibilità di soste intermedie con sedili e descrizione delle piante autoctone. Arrivati sulla sommità la vista del panorama sottostante è inenarrabile. Dall’interno della roccia il panorama dell’Arcipelago della Maddalena è semplicemente stupendo.

Prossima destinazione PALAU (OT), punto sosta presso il camping Baia del Saraceno 41.17920° > 009.39300° al prezzo di euro 18,00, al giorno, con corrente. Più avanti 300 metri verso il mare, Parcheggio GRATUITO sulla spiaggia 41.18055° > 009.39470° Parcheggio GRATUITO Palazzetto dello Sport 41.17750° > 009.37910° distante 900 metri da questa banchina che è utilizzata per l’imbarco destinazione l’isola della Maddalena 41.18120° > 009.38595° traghetto ogni 40′ ad € 55 A/R. Sola andata 2 persone € 13,00 + il camper € 16,00 mentre per il ritorno 2 persone € 10,00 + il camper € 16,00 Parcheggio Stazione ferroviaria 41.18000° > 009.37880°

isola maddalena scuola navaleDopo 30 minuti di navigazione, sbarchiamo sull’ISOLA DELLA MADDALENA che mi vide allievo sottufficiale meccanico dal 1.954 al 1.956: che emozione rivedere con occhi nuovi il passato!!! Per la notte, andiamo al camping Maddalena 41.22510° > 009.42670° dove per 2 adulti, il camper e la corrente paghiamo € 28,00 per una notte. Il giorno seguente si continua verso l’ISOLA DI CAPRERA per andare acaprera casa garibaldi rivedere dopo poco più di 60 anni, la casa museo di Giuseppe Garibaldi, i suoi cimeli e la sua tomba che fanno ricordare l’uomo Garibaldi e non l’eroe. Questa è l’ubicazione del parcheggio 41.21725° > 009.46170° Apertura dal lunedì al sabato, dalle 09:00 alle 20:00 (ultimo ingresso 19:15. Costo biglietti: Intero € 7,00 Ridotto € 3,50 Inoltre l’ingresso è GRATUITO a tutti, ogni prima domenica del mese.

Seguendo la strada per il Centro Studi Delfini trovo bellissime calette e quando la strada comincia a farsi sterrata, parcheggio nella famosa SPIAGGIA DEI 2 MARI: un istmo dove l’isola diventa così stretta che c’è la spiaggia da ambedue i margini. Faccio il bagno quindi continuo il viaggio percorrendo in senso orario il periplo dell’isola di Caprera, Cala Garibaldi, batteria Arbucci, batteria Poggio Rasu e quella di Punta Rossa sull’estremo meridionale di fronte all’isola Porco, quindi Stagnali.

Ponte tra le isole di Caprera e La Maddalena

Torno sull’isola della Maddalena e percorro la cosiddetta strada PANORAMICA che costeggia tutta l’isola: Moneta, Puzzoni e, sempre costeggiando, arrivo al CAMPEGGIO ABBATOGGIA, € 30,00 a notte per due persone con acqua e corrente 41.25340° > 009.40435°

verso porto palauVisitiamo il posto di Vedetta Marginetto La Maddalena 41.25870° > 009.41660° a Porto Massimo Dopo questo secondo lungo riposo, riprendiamo il giro andando verso l’imbarco per PALAU (OT): Sualeddu, Cala Francese, Punta Tregge, Cala Gavetta.

 

Da Palau, seguo la SS125 Orientale Sarda verso N-W e, giunto alla rotonda con il bivio per Santa Teresa di Gallura, proseguiamo verso PORTO RAFAEL (OT): Parcheggio con biglietteria per visitare la fortezza militare di Monte Altura 41.18400° - 009.36400°

Fortezza di Monte AlturaSituato su un pendio granitico sovrastante Palau, in splendida posizione prospiciente l’arcipelago della Maddalena e della Corsica, si tratta di uno dei forti edificati a protezione della costa settentrionale della Sardegna. Costruita dal 1.887 al 1.889 con il granito di monte Altura, l’area era ritenuta di grande rilevanza strategica. Ci capita una guida molto brava e ben preparata che intrattiene tutto il gruppo per oltre 45 minuti con un costo del biglietto contenuto e più che onesto (€ 5,00 a persona).

 Nonostante i 171 scalini affrontabilissimi, lassù al termine degli stessi, il panorama è meraviglioso. Lasciamo Monte Altura per seguire le indicazioni per la località Punta Sardegna ed i Delfini. La strada è lunga ma ad un certo punto si vede una collinetta con sopra un punto panoramico: quella è la Stazione di Vedetta alta di Punta Sardegna. Lascio il mezzo poco sotto e troviamo una scala in pietra che ci porta all'osservatorio ancora in buone condizioni. Di nuovo prendiamo le strade che scendono verso il mare, qui la discesa è molto ripida per arrivare al Faro di Punta Sardegna ed alla vedetta bassa, l’osservatorio è ormai un rudere sito in zona militare. L'armamento consisteva in due mitragliere da 6,5 il faro è chiuso ed in perfette condizioni ed è un centro di studio dell'Università di Cagliari. Faro 41.20510° > 009.36450° distante dal parcheggio (300 metri a piedi) Costa Serena. Abbiamo come meta seguente Porto Pollo (Puddu) e l’Isuledda, SP98 con il suo piccolo parcheggio 41.19560° > 009.31890° in piano ma sterrato, per visita e foto dell’isola dei Cavalli 2 Km A/R. a piedi.

sardegna rocciaProseguire poi verso SANTA TERESA DI GALLURA (OT) - Parcheggio in libera su terreno sterrato 41.23755° > 009.18885° oppure 41.23770° > 009.19015° parcheggio in Via Sandro Pertini, infine Parcheggio Torre Longosardo 41.24510° > 009.19200° e relativo Belvedere.

Vignola Mare la torreCi spostiamo verso CAPO TESTA (OT): sosta in questo piazzale 41.23360° > 009.17145° Dopo 3 Km Parcheggio rotondo asfaltato di Capo Testa 41.24290° > 009.14680° distante 300 metri dal faro. Dobbiamo fare bucato, di conseguenza la prossima tappa tecnica sarà forzosamente AA di VIGNOLA MARE (OT), da SP90 questa Area Sosta Camper si trovdotataa a soli 50m dalla spiaggia in Via della Foce, nel comune di Aglientu. Posti camper all'ombra. L'Area è  di tutti i servizi principali: allaccio elettrico, WC, docce calde e fredde, lavatrice a gettoni, lavatoi per il bucato, lavandini per i piatti, servizio di carico e scarico. Servizio Wi-Fi gratuito 41.12570° > 009.06185° paghiamo € 25,00 Approfittiamo della vicinanza per visitare la vecchia torre Aglientu 41.13110° > 009.05590° distante 900 metri.

Riprendiamo il cammino sulla SP90 Campesi, Paduledda, Pischinazza, Isola Rossa, Torre Trinità d’Agultu 41.01470° > 008.87280° Proseguiamo per Paduledda, Trinità d’Agultutempio pausania trenino e Vignola, SP74 Aggius, Tempio Pausania, dove mio padre e mio zio negli anni ‘30 posero i binari per le FF.SS. Parcheggio 40.90215° > 009.10060° sul tetto del Supermercato Conad Pellicano in via Calabria distante appena 300 metri dal centro che si trova in Piazza Gallura. Ponte attraversamento lago CoghinasDa questa piazza, visito via Roma, Cattedrale il Museo delle macchine del sughero e l’interessante stazione Ferroviaria. Ancora verso Sud su SS392 del Lago del Coghinas per salire sul Monte Limbara (1.359 m) Pieno di pini ed addirittura di sequoie, con fontana di acqua fresca, uccelli e tanta, ma tanta magnifica solitudine e silenzio. Qui svolto a sinistra 40.86200° > 009.12780°

Ora la strada è stretta ma asfaltata e deserta, VALLICCIOLA (OT) fino a questo Parcheggio a 100 metri dalla cima, terreno stabilizzato 40.85250° > 009.16950° Da visitare la fonte, la chiesetta e la statua in granito della Madonna della Neve. A continuazione, scendiamo dal passo del Limbara (640 metri) verso Sud sulla strada SS392 per Oschiri su un percorso incantevole tra boschi di querce e macchia mediterranea, di solito deserta salvo qualche gregge di pecore. In fondo alla valle appare il lago artificiale di Coghinas, invaso realizzato nel 1.938 per produrre corrente, ha rive bellissime con una alternanza di roccia e di sabbia, ideali per picnic.

Ancora su SS392 all’incrocio con SS597 a destra sulla statale del Logudoro, SS132 quindi SS672 Perfugas SS127 quindi SS134 Bulzi SEDINI (SS) Roccia dell’ElefanteSedini Roccia elefante 40.88970° > 008.74625° al Km 17+000 È un masso che in epoche molto antiche si è staccato dal vicino monte, il successivo effetto erosivo ha prodotto un aspetto simile ad un pachiderma, al suo interno sono state scavate, in tempi successivi e su quote diverse, due cellette sepolcrali di epoca neolitica.

castelsardo joeCASTELSARDO (SS) Punto sosta 40.91155° > 008.72115° ampio parcheggio illuminato, con possibilità di sosta notturna sulla SS134 e distante 1 Km dal centro, di fronte al cimitero. Dalla entrata opposta del paese SS200 dell’Anglona un altro comodo parcheggio sulla passeggiata a mare 40.91400°> 008.70530° distante 700 metri dal centro. Con una comoda passeggiata, raggiungiamo il centro, arroccato a forma di collana attorno al castello con le sue casette variopinte. La rocca, così come era stata concepita, risultò imprendibile fino all'avvento delle armi moderne. Seguiamo la scalinata che sale verso il castello, percorrendo il tratto di strada d’accessoCastelsardo Camminamenti al maniero per raggiungere le vecchie catapulte e le fortificazioni a picco sul mare. Il tutto in perfetto stato di conservazione e particolarmente ben ordinato, un vero e proprio museo all’aperto! Scendiamo la china verso la chiesa e da lì ci addentriamo nei vicoli antichi della cittadella nella fortezza. Tutto molto bello merita assolutamente una visita. Scendiamo dal castello dalla parte opposta per raggiungere la città bassa.

Castelsardo Campanile e cattedrale dal castello

È ora di pranzo, ne approfittiamo per mangiare un boccone presso un grazioso chiosco sulla strada. È ancora presto, abbiamo visitato il paese in lungo ed in largo e quindi decidiamo di proseguire, per raggiungere e visitare la Basilica della Santissima Trinità di Saccargia Direzione Tergu, SP17 Nulvi, SP127 Ploaghe.

Basilica della Santissima Trinita di SaccargiaÈ un insigne monumento in stile romanico di grande impatto 40.67035° > 008.68950°

A seguire PLATAMONA (SS), via degli Oleandri - Nel Golfo dell'Asinara, al km 13 della SP 81 a 300 m. dal mare, AA Camp Site 40.81565° > 008.46580° illuminata, circa 50 posti, pavimentazione su ghiaia, elettricità, poca ombreggiatura, docce calde, lavelli stoviglie eAbbacurrente La torre panni, lavatrice, area giochi per bimbi, sala ricreativa. Lontano dal centro abitato, distante 5 Km da Porto Torres, bus nelle vicinanze.

PORTO TORRES (SS) 40.83570° > 008.41000° sosta su sterrato di fronte al cimitero Comunale in via Balai per comodo giro città, invece per le foto sosta vicino alla torre Aragonese nel porto 40.83950° > 008.40150° Lasciata Porto Torres e Porto Torres La torrela sua obbrobriosa zona industriale, effettuiamo una deviazione per Monte Alvaro SP42 dove ho avviato per lavoro un cingolato in questa cava 40.78770° - 008.35280° molti anni fa.

Ritorno a Porto Torres per proseguire sulla SP 34 per Nodigheddu, devio a destra verso la costa di Ezzi Mannu. Per arrivare a questo posto sperduto, credi di aver sbagliato strada più volte, ma non è così. Si passa dentro un’azienda, poi attraverso degli sterrati assurdi, quindi si arriva vicino al mare, su un terreno per la sosta libera. Ultimi 1.100 metri su sterrato 40.87700° > 008.26450° GRATUITA

Ritornati sulla SP34 a destra al Km 22 località POZZO SAN NICOLA (SS) di fianco al ristorante Perla del Golfo (sosta pranzo) AA La Pineta da €19,00 a € 24,00 a notte compreso luce, carico e scarico doccia a pagamento, aperto da maggio a settembre 40.86870°> 008.23610° Si continua verso Nord Tonnara Le Saline, Parcheggio libero fronte ad un mare bellissimo arricchito dalla peculiare spiaggia di riso. Dopo aver trascorso una giornata intensa di mare, decidiamo distintino torre della pelosa passare la notte in questo parcheggio 40.90395° > 008.23535° più che tranquillo di Tonnara Saline STINTINO, spiaggia La Pelosetta, a 7 km. Sosta autobus di linea nei pressi del parcheggio 40.93750° > 008,22450° per foto Piazza Municipio di Stintino.

A seguire Stintino - Parcheggio nell’area sosta per camper in viale della Pelosa 40, 40.96050 ° > 008.21155° a 350 metri dalla spiaggia e della sua torre famosa. Il colore bianco dei sassolini di quarzo rende ancor più turchese il colore del mare, inoltre ho notato anche un notevole accumulo di foglie di poseidonia; dicono i locali che sia una condizione particolare e non stabile. Di fronte alla spiaggia si trova l'isolotto della Pelosa con la caratteristica torre aragonese edificata nel 1.578 a difesa del litorale, mentre l'altra più grande è l'isola Piana. Punto sosta nel parcheggio bus di fronte alla torre 40.96820° > 008.20650°

Argentiera La laveria ricoperta con tavole di legno di pitch pinePasseggiata a Capo Falcone per foto dal promontorio. Riprendiamo il cammino direzione Sud
PORTO PALMAS (SS) 40.74995° > 008.15720° Sosta in libera, GRATUITA. A ritroso fino alla rotonda di Pozzo San Nicola, prendo a destra SP18 ARGENTIERA (SS), per visitare questo vecchio insediamento minerario dove spicca il colore ruggine dei vecchi macchinari: gru, carrelli, scale, detriti e grandi impalcature in legno di Pitch pine (Pinus rigida) a ridosso di pareti rocciose che dovevano consentire l’ingresso ai vari livelli delle miniere. E’ un ambiente veramente particolare, inquietante, spettrale e quando cadono le prime ombre della sera quella strana atmosfera ti avvolge e saresti anche contento di essere in compagnia di qualche altro camperista. Qualcuno vive ancora lì, ancora aperti un bar ed un ristorante, probabile riconversione del luogo con forti investimenti. Pernottiamo in perfettArgentiera La spiaggia di Ponentea solitudine 40.73920° > 08.14705° in questo parcheggio sopra la spiaggia di via Carbonia.

Capo Caccia Isola ForadadaAvanziamo ancora verso Sud direzione Alghero, dove pensiamo di passare anche per CAPO CACCIA: lo spettacolare promontorio dove sorgono le famose grotte carsiche.

Proseguendo trovo i resti di una antica villa romana nel sito nuragico di Palmavera, ben visibile perché situato lungo la statale SP55 Pischina Salida, poco prima di Capo Caccia,

Da Capocaccia SP55 si domina il bel Golfo di Porto Conte. Proseguiamo sulla strada che finisce con il piccolo parcheggio prima delle grotte, nel luogo dove inizia la ESCALA DEL CABIROL. 40.56340° > 08.16315° Dopo aver pagato € 3,50 a persona per scendere, ciCapo Caccia Scala del Cabirol avventuriamo a piedi sulla altissima scogliera con a fronte maestosi faraglioni a ridosso del mare, constateremo in seguito che la vera attrazione del luogo è proprio lei: La Scala ed un po’ meno le grotte, anche se stupende. Ultimata dopo 30 anni di lavoro, questa scala capo caccia accesso grotta nettunoconta 654 gradini, ed è interamente scavata nella roccia della scogliera che come un muro si alza per 100 metri sopra il mare. 
Cominciamo la discesa verso le grotte che sono al livello del mare, 200 metri più in basso. La maggioranza dei turisti le raggiunge via mare da Alghero con mare calmo, se invece trovano una giornata NO con mare mosso, l’unica alternativa rimane questo percorso pedonale. Visitare le grotte, ne vale la pena (€ 13,00). Risalire fino al livello dove ho parcheggiato il camper, è molto più dura, ci vogliono tempo, gambe buone e…… polmoni da palombaro !!!


 da ALGHERO a PORTOVESME

Continuiamo fino ad ALGHERO FERTILIA - Da SS127 presso l’area di sosta AA Paradise Park. Spiaggia Le Bombarde a 800 metri, Lazzaretto a 1.700 metri 40.59085° > 008.25560° (Camping per 300 posti camper, 4 lavandini, 4 docce e 4 W.C alla turca a metà Settembre paghiamo € 40,00)

Alghero Denominazione Italo Catalana

Prossima tappa ALGHERO (SS) - U.T. Piazza Porta Terra 9. In questo magnifico parcheggio a pagamento d’estate, GRATUITO d’inverno o mezza stagione, dove esiste anche un pubblico WC con porta che si apre se viene inserita una moneta da € 0,50 Via Alberto Lamarmora 40.56250° > 008.31680°. Altro parcheggio comodo e sicuro 40.56000° > 008.31385° sulla banchina Dogana del porticciolo turistico Ne approfitto per vuotare la cassetta del Thetford e lavarla comodamente. Le Motonavi Freccia & Attilio Regolo collegano ogni giorno partendo dal Porto di Alghero banchina Garibaldi. • = h 8.00 → h 10.30 * • = h 10.45 → h 13.30 • = h 11.45 → h 14.30 • = h 13.45 → h 16.30 • = h 14.45 → h 17.30 • – h 17.45 → h 20.30 * • * solo gruppi organizzati
• – Costo delle motonavi 15 € adulti e 7 € bambini dai 5 ai 10 anni.

Questa è invece l’organizzazione ed il costo per raggiungere la grotta di Nettuno via mare. Alghero - Iniziamo la visita del centro storico cittadino dalla Torre di Porta Terra, antico ingresso della città proseguendo lungo il perimetro delle mura attraverso la visione delle torri cinquecentesche. Continuiamo la passeggiata con la visita alla cattedrale di Santa Maria e quelle di San Francesco e di San Michele, i palazzi delle storiche famiglie di Alghero, in modo particolare quelli che si affacciano in Piazza Civica. Ammirevole l’impegno della Giunta cittadina nell’aver fatto mettere delle tabelle informative ad ogni palazzo. Facciamo una scappata in questa miniera di bauxite vicina ad Alghero, ubicata nella Nurra a N-E rispetto al paese di Olmedo località Graxioleddu distante 25 Km da Alghero, per rivedere anziani compagni di lavoro.

bosa spiaggia torreLascio Alghero prendendo la SP105 verso BOSA (OR). Il tratto di 40 km che divide le due località è fra i più spettacolari della Sardegna. La costa è scoscesa per cui la statale resta molto alta sul mare, fino a raggiungere punti panoramici favolosi dove le montagne ora brulle ora coperte di verde erica fanno un tutt’uno con i colori del mare. Vicino Bosa dei singolari ed immensi tavolati di roccia si gettano placidamente in mare, a Bosa invece la sabbia è scura e non troppo fine, tipo quella di Montalto di Castro. A metà strada piazzale parcheggio sulla stessa statale 40.45340° > 008.38820° per foto. Poco prima di Bosa, al Km 38+200 prendiamo la stradina che in 800 metri ci porta al AA S'Abba Durche che in sardo vuol dire acqua dolce. € 5,00 al giorno in riva al mare, scarico cassetta WC 40.31645° > 008.47350° - Bosa Parcheggio per bus e camper in Via delle Concerie vicino al fiume Temo ed al centro 40.29480° > 008.49890° oppure Parcheggio nello sterrato Viale Mediterraneo sul lungomare alla fine di via Cristoforo Colombo 40.28460° > 008.48345°

Per visita castello sulla strada di accesso scalinata Via C. Gavino Nino 40.29640° > 008.50480° Cittadina graziosa dalle caratteristiche case colorate, con molti esercizi chiusi ebosa castello malaspina poca gente in giro, la crisi ha colpito duramente questa parte della Sardegna. Bosa sorge nella valle del fiume Temo, l’unico fiume navigabile in Sardegna per circa 5 Km dalla foce. La città è famosa per la lavorazione e l’esportazione del corallo, la lavorazione dei tessuti, i ricami, e per i cesti intrecciati con l’asfodelo. Il suo centro storico medievale ha meritato il riconoscimento di uno tra i borghi più belli d’Italia. Visitiamo il castello Malaspina che sovrasta l’abitato e che venne edificato nel 1.112 dai marchesi Malaspina, originari della Lunigiana. In seguito alla sua costruzione, gli abitanti dell’antica Bosa (Vetus), ubicata nei pressi della chiesa di San Pietro extra muros (fuori dalla città) si trasferirono sotto il castello e lì costruirono le proprie abitazioni per ottenere protezione, dando così origine al borgo tardo medioevale di Sa Costa, l’antica Bosa. Del castello originario oggi rimangono solo le mura di cinta, e l’unica struttura all’interno giunta ai giorni nostri è la Chiesa di Nostra Signora de Sos Regnos Altos, piccolo tempio compreso entro le mura del castello di Serravalle completamente ristrutturato che conserva al suo interno un interessante ciclo di affreschi della scuola Catalana, realizzati tra il XIV ed il XV secolo (il XV secolo inizia nell’anno 1401 e termina nell’anno 1500 incluso). Visita castello dalle 10:00 alle 19:00 biglietto € 4,00 Prima di lasciare Bosa, andiamo alla foce del fiume Temo per scattare foto alla torre Aragonese eretta nel XIII secolo a difesa del fiume e della costa per contrastare e scoraggiare le incursioni dei Saraceni. PS Marina di Bosa 40.27430° > 008.48480° Idoneo alla sosta notturna, illuminato, sulla strada Bosa Marina - Turas.

tinnura muralesDa qui proseguiamo per TINNURA (OR) Parcheggio 40.26990° > 008.54780° per visita e foto ai murales. Continuiamo sulla penisola del Sinis su SS292 Mi fermo a Torre del Pozzo, S'Archittu - Parcheggio cittadino 40.08955° > 008.49275° facile d'inverno o in bassaS Archittu Torre Su Puttu stagione per vedere e fotografare questo stupendo e famoso arco di mare. Mi sposto a Sa Mesa Longa - località di Putzu Idu, nel comune di SAN VERO MILIS (OR) 40.04290° > 008.39670° La spiaggia è decisamente selvaggia, l'arenile è un fondo di sabbia gialla rossastra, con tratti di roccia levigata. L'isolotto roccioso poco distante è il richiamo più suggestivo di questa spiaggia e ci si arriva passando su alcuni scogli piatti percorribili a piedi solo con bassa marea. Scogli con la forma di una lunga tavola (in sardo, mesa longa) che danno anche il nome alla spiaggia, confinante con le falesie di Capo Mannu.
Torre di Capo Mannu con isola di Sa Mesa LongaFaro Capo Mannu 40.03510° > 08.37795° (Comune di San Vero Milis). Mai stati con un camper in un deserto salato? Sulla ex SP10 questo è il posto giusto, e vi assicuro che sarà un’esperienza indimenticabile, provare per credere !!! Foto 40.02520° > 008.43640° allo stagno sale/sabbia Porcus.

Dopo questa esperienza, SP59 MARI ERMI (OR). Sosta su sterrato in riva al mare, tra Putzu Idu e Is Arutas, paese a 12 km, dispone di piazzole delimitate, CS, scarico anche per WC chimico, lavabi, docce calde a pagamento. Seguire le indicazioni per "Is Arutas". Appena prima dell'omonima spiaggia, cartello sulla destra con indicazioni per Agri campeggio, imboccare la strada sterrata di 1.5 km. Si arriva direttamente davanti ai tre campeggi Nardi.

Mari Ermi cartelloSono situati su prati ormai secchi aventi alle spalle il monte Muras. Sono dotati di docce dove non è possibile usare shampoo o bagnoschiuma e possibilità di fare acqua ma meglio evitare perché ferrosa e salata. Tutti e tre gestiti da tre fratelli in competizione tra loro. Tariffa € 15/20 al giorno, elettricità € 4,00 CS € 5,00 e doccia € 0,50. Ogni autunno devono togliere tutto perché ubicati in Parco Protetto. Posso scegliere quello che più mi aggrada al momento, o quello meno affollato tanto secondo noi non esistono differenze tra di loro. Il grande vantaggio o meglio dire la bellezza di questi Agri campeggi è che sono affacciati direttamente sulla bellissima spiaggia mari ermi spiaggiachiamata dei CHICCHI DI RISO. Quando mi affaccio sulla spiaggia mi sembra di essere ai Caraibi. La spiaggia è infatti caratterizzata da granuli grandi pochi millimetri, di un particolare colore bianco candido lucido. Si tratta di quarzo, perfettamente arrotondato dal mare che così produce un colore candido irripetibile. L’acqua cristallina del mare appare di un colore azzurro, celeste, unica nota dolente il mare degrada molto velocemente ed alla sera la costa è battuta, quasi sempre, dal vento di maestrale 39.96290° > 008.40150°
La spiaggia si estende per circa 2 chilometri e mezzo, non so il perché ma è poco frequentata anche in alta stagione. Incredibile il numero di cartelli che invitano a non portarla via!!! La spiaggia di Mari Ermi è un paradiso racchiuso nell’area Marina protetta dall’isola di Mal di Ventre, che si trova proprio di fronte alla spiaggia. Mari Ermi 39.96710° > 008.40050° idoneo alla sosta notturna, possibile anche a pagamento sul litorale con la caratteristica spiaggia di sassolini di quarzo bianco dove sono quasi d’obbligo gli occhiali da sole, come fosse neve. A soli 2 Km di distanza verso Sud, Camping Is Arutas 39.94920° > 008.40840° aperto da Maggio a Settembre, immerso nel verde, costituito in prevalenza da macchia mediterranea e piante di mimose, è inserito nella riserva naturalistica Area Marina Protetta Penisola del Sinis - Isola di Mal Di Ventre. Tariffa € 20/30 al giorno per 2 persone con elettricità. A seguire verso Sud, lungomare da urlo! Fondali trasparenti e piccole scogliere per chiunque armato di pinne e maschera, incontrerà la più variopinta fauna marina, ampi parcheggi anche per la sosta notturna, StradaSan Giovanni di Sinis Maimoni 39.92090° > 008.39970° - THARROS (Oristano). A San Giovanni di Sinis, vige il divieto di transito ai camper, quindi per raggiungere l’accesso al sito archeologico vige l’obbligo di posteggiare e percorrere circa 500 metri in salita. Le possibilità di sosta sono due: all’inizio del paese, dove la carreggiabile allargandosi forma quasi una piazzetta sterrata e senza ombra 39.88410° > 08.43620°dove si può sostare e pernottare senza alcun divieto ed è GRATUITO, oppure circa 200 metri più avanti esiste un altro parcheggio asfaltato a pagamento, più vicino al sito archeologico 39.88390° > 008.43850° con pernottamento GRATUITO.

Tharros Rovine e Torre di San GiovanniOptiamo per la seconda soluzione e ci avviamo verso la città fondata dai Fenici. Il biglietto d’ingresso ridotto costa € 4,00 a persona e comprende anche la visita al museo di Cabras. Scegliere la visita guidata ad orario prefissato: si può essere sicuri di ottenere tutte le spiegazioni del caso. Alcune teorie riguardanti Tharros stabiliscono che la città fu fondata dai Fenici nel VII secolo. Questa ipotesi ultimamente sembra sia stata riveduta dopo ilTharros Le false colonne ritrovamento di alcune porzioni di muro di circa 100 metri che sarebbe una porzione di un vecchio porto di struttura ben più antica di quella fenicia. Tharros rappresentò sempre uno scalo sicuro lungo le rotte che univano l’Oriente con Marsiglia e la penisola Iberica, inoltre le acque sottostanti Tharros sono state chiamate Mar Morto, data la tranquillità delle loro correnti e proprio questa caratteristica delle acque ha favorito il commercio Fenicio. Le incursioni Saracene del IX secolo, causarono l’abbandono di Tharros per privilegiare la vicina Oristano. L’area attualmente è un museo a cielo aperto ed ancora oggi gli scavi sono in corso, ciò che possiamo vedere risale all’epoca romana o della prima cristianità. Tra le strutture più interessanti che si possono ammirare sono le terme, le fondamenta del tempio, una parte delle botteghe artigiane e delle case, Castellum Aquae (un serbatoio di distribuzione d’acqua in città) e la fognatura. Ma ciò che più affascina il visitatore curioso come me è l’immagine delle due colonne che s’innalzano stagliandosi sul mare turchese della baia retrostante infatti non a caso sono diventate il simbolo di Tharros. Tuttavia questo fascino si attenua quando apprendo dalla nostra guida che queste sono una riproduzione moderna di un tempio risalente al 50 a.C. Accanto a queste due colonne sorgono invece i resti del tempio dalle semicolonne doriche risalenti all’età punica (IV – III secolo a.C.) Questo è l’ultimo paese che s’incontra dirigendomi verso l’estremo sud della penisola del Sinis. È un ex-villaggio di capanne costruito secondo le usanze dei pescatori Oristanesi, per la verità di queste vecchie capanne ne sono rimaste solo pochissime, ma una di queste è tutt’oggi abitata da un vecchio pescatore. Casualmente vengo a sapere che il pescatore in questione è molto felice se i turisti passano a salutarlo ed è assai orgoglioso di far visitare la sua vecchia casa. Con malinconia ma orgoglio al tempo stesso il vecchio pescatore ci introduce nella sua Barracos. Si tratta di un monolocale rettangolare costruito con intelaiatura di canne, inchiodate e legate con giunchi e conficcate nella sabbia. Il tutto era rivestito con fascine di falasco, un erba palustre. Sul tetto l’inclinazione del rivestimento è maggiore sicuramente per permettere un più intenso scorrimento dell’acqua piovana. Rimaniamo affascinati da questa antica abitazione e se pur all’interno si notano alcuni oggetti moderni resta nel complesso molto autentica e mi rattrista pensare come tante di queste abitazioni siano andate perse o distrutte senza che sia stata attuata una qualsiasi forma di recupero.

Continuando la passeggiata troviamo al centro del paese la chiesa di San Giovanni di Sinis. È questa una delle più antiche chiese della Sardegna ed è tutt’oggi in uso. Risale probabilmente al V secolo, la sua prima struttura a pianta centrale con cupola (che ricorda un po’ le moschee arabe) fu ingrandita nel XI secolo con forme protoromaniche e l’interno diviso in tre navate, separate da archi bassi e pesanti pilastri, di cui le due laterali furono coperte con volte a botte mentre quella centrale e l’abside sono coperte da cupola. La chiesa conserva ancora la cupola centrale originaria. Continuo la passeggiata nel paese per scoprire un bel lungomare che corre tutto lungo il lato Ovest del paese ed un’accogliente piazza centrale. Altra area sosta anche per camper per visitare la chiesa, GRATUITO, dove volendo si può anche pernottare 39.88250° > 08.43910° Continuiamo il giro visitando la Torre costiera di San Giovanni ed infine 39.86040° > 008.43450°a piedi, fino a CAPO SAN MARCO (OR) (appendice Nord che chiude il Golfo di Oristano), per foto al promontorio ed al Faro.

Di ritorno verso Oristano, ci fermiamo a SAN SALVATORE DI SINIS (OR) 39.92140° > 008.45210° Questo piccolo paese costituisce il più tipico esempio di centro religioso temporaneo in Sardegna, disabitato per la maggior parte dell’anno, si anima in occasione del novenario e della festa in onore di Cristo Salvatore, tra la fine d’agosto ed i primi di settembre. Il villaggio è costituito da un quadrilatero di piccole case, dette Cumbessias, fatte in arenaria o in mattoni di terra cruda, in passato queste abitazioni venivano utilizzate dai proprietari non solo in occasioni del novenario ma anche in occasione della semina odella raccolta del grano. Al centro del villaggio si trova una suggestiva piazza in terra battuta con alberi e vi spicca la chiesa di San Salvatore. Questa chiesa fu edificata nel XVII secolo, sopra un ipogeo di epoca pre nuragica dedicato al culto dell’acqua e interamente scavato nella roccia. Nel periodo romanico si adoravano Venere, Marte ed Ercole Salvatore. Ora questo paese si anima solo nove giorni all’anno ed essendo ormai a fine settembre già le case iniziano a essere aperte per le pulirle e per essere rinfrescate, è così che riesco a sbirciare in alcune di esse. In questo piccolo villaggio si San Giovanni di Sinis set film western Dio perdona la mia pistola norespira un’aria misteriosa come se si venisse proiettati in un Paese diverso, infatti non a caso intorno alla piazzetta del paese durante gli anni sessanta del secolo scorso sono stati ambientati i film western all’italiana e pare che fino a pochi anni fa restassero alcune scenografie e ambientazioni, come la facciata del saloon e altri edifici pseudo americani poi distrutti in un incendio. Set per film western in realtà ne sono stati girati uno e mezzo: “Giarrettiera Colt”, e “Dio perdona la mia pistola no”. Il secondo finito di girare a Cinecittà.

A TORRE GRANDE (Oristano) per scattare foto al grande torrione 39.90680° > 008.51660° Proseguiamo per CABRAS (OR), dove sosteremo pertorre grande torrione acquistare bottarga e visitare il museo visto che era compreso nel biglietto dell’area di Tharros. L’aggregato rurale di Cabras è attestato dalla fine del XI secolo con il nome di “Masone di Cabras” sulle rive dello stagno di Cabras i giudici Arborensi possedevano una residenza fortezza di cui oggi rimangono pochi ruderi. L’economia del paese si basa principalmente nella produzione vinicola, di frutta, foraggi per allevamenti ma soprattutto sulla pesca. Cabras è assai rinomata per la produzione della Bottarga di Muggine, è questa infatti un derivato della produzione ittica ed inoltre lo stagno su cui si adagia Cabras è ricco di muggini. L’attività principale è proprio la pesca e le acque del lago sono ricche di cefali, anguille, mormore e spigole. Un tempo la pesca veniva effettuata con particolari imbarcazioni realizzate con l’intreccio dell’erba della palude, detta fassonis, alcune di queste imbarcazioni ancora oggi le possiamo vedere ma penso vengono utilizzate solo per fini turistici. Finite le compere, mi dirigo al vicino museo Archeologico, situato vicino al bordo dello stagno offre una piacevole ed interessante vista sulle acque ed alla sua flora.

Peschiera Pontis IttiturismoIl museo è dedicato all’esposizione di reperti provenienti dai territori circostanti e dalla chiesa di San Giovanni di Sinis Il periodo nuragico è rappresentato da materiali recuperati con gli scavi nel villaggio di Cuccurru Is Arrius. Relativi all’età storica si trovano reperti provenienti dalla città di Tharros, inoltre sono esposti anche reperti Fenici e Punici. La visita è assai interessante perché unita alla visita di Tharros, ci permette una visione completa della storia e delle vicende di questa parte della Sardegna.

Sulla SP6 pranziamo all’ittiturismo Sa Pischera, ristorante dove producono e vendono la bottarga 39.91370° > 008.50860° Continuo per ORISTANO. L’area attrezzata camper è comunale, funzionale e GRATUITA molto grande, 39.89710° > 008.58930° si trova in Via Dorando Petri angolo Viale Cimitero, nella periferia Sud.

La città di Oristano, capoluogo di provincia dal 1974, si trova sul limite settentrionale della pianura Campidana, presso la foce del fiume Tirso ed è circondata da stagni molto pescosi. La sua origine risale al 1070 quando dalla vicina Tharros devastata dai Saraceni, la popolazione migrò in cerca di un nuovo insediamento. Oristano è anche la città della Vernaccia, vino pregiato prodotto da un vitigno autoctono e, secondo la tradizione, formato dalle lacrime di Santa Giusta protettrice di Oristano. Prossima destinazione Barumini.

barumini grande nuraghe

Lasciata Oristano (che non ha molto da offrire) prendiamo la SS131 Carlo Felice, Santa Anna, Uras, Sardara, Sanluri e lasciata la SS131 Carlo Felice a questa uscita 39.54410° > 008.91235° dopo 1 Km SS293 Villasanta, Furtei, Villamar, Las Plassas, BARUMINI (VS) Area sosta camper in Viale Su Nuraxi 39.70540° > 008.99315° 800 metri prima di entrare in paese. Costruito intorno al XII secolo a.C. Su Nuraxi si trova al lato della strada che da Barumini porta a Tuili. L’importanza del Nuraghe di Barumini, situato su un piccolo altipiano a circa 230 metri sopra il livello del mare, è dimostrata dalla sua complessità. Su Nuraxi ha un eccellente stato di conservazione; molto particolare è l’imponente fortezza, costituita da diverse torri. La torre centrale è circondata da un bastione con quattro torri, a loro volta circondate da sette torri in esagonale. Il vasto, labirintico villaggio con stretti sentieri e case a corte, pozzi, cisterne e capanne per le riunioni, racconta silenziosamente una misteriosa storia di 3500 anni fa. La torre centrale di forma tronco-conica, era alta in origine più di 19 metri, ed è costituita da tre Tholos sovrapposte (tipiche camere nuragiche).

TUILI (VS) - 39.71110° > 008.96170° Parcheggio a 4 Km di distanza da Barumini. Il parco Sardegna in Miniatura è aperto tutti i giorni dal primo Aprile ai primi giorni di novembre, dalle 9:30 alle 19:00. Per accedere al Parco Sardegna in miniatura acquistare un ticket il cui prezzo varia a seconda delle combinazioni richieste. Il ticket parco + mostre (comprendente il parco delle miniature e visite guidate al museo dell’Astronomia, il Planetario, la Biosfera, Darwin) costa € 15,00 nella versione intera, mentre il ridotto costa € 12,00 L’accesso base per visitare solo il Parco di Sardegna in miniatura, che comprende anche la riproduzione del villaggio nuragico, il giro botanico, la torre panoramica, parco giochi e tante altre cose, costa € 10,00 mentre il ridotto € 8,00 (meno di 11 anni).

Giara Cavallino di Tuili

 

Tuili (VS) Dal Centro Servizi Jara a Tuili (capolinea dei bus) 39.71130° > 008.96165° Si parte in direzione del Parco della Giara, percorrendo le vie del centro storico; prima del ponte che porta fuori dal paese in direzione della Giara, si prende lo sterrato a sinistra e lo si percorre per 400 metri. Arrivati all’altro ponte, si gira a destra incominciando la Giara Ranunculus aquatilissalita su fondo asfaltato. Dopo 350 metri, c’è un bivio, si prende il sentiero a destra, indicato con il cartello “bia de Carros”, ovvero il percorso utilizzato in passato dai carri per salire sull’altopiano; lo si percorre in salita seguendo il fondo in selciato, da notare il panorama spettacolare sulla Marmilla, regione storica della Sardegna caratterizzata da dolci colline e coltivata principalmente a grano, mandorli e olivi, molti dei quali secolari. Al termine del sentiero “bia de Carros” si interseca una strada sterrata, la si prende in direzione destra e si prosegue la salita per 2,4 km fino a raggiungere la sommità dell’altopiano in località Nuridda. Il percorso prosegue sullo sterrato in piano a quota 580 fiancheggiando dopo 300 metri Pauli Piccia, uno degli stagni temporanei della Giara, solitamente punto di avvistamento dei famosi cavallini selvaggi che vivono sull’altopiano e che nei periodi primaverili si nutrono dei ranuncoli acquatici fioriti a pelo d’acqua. Il percorso prosegue su una stradina leggermente in salita fino ad arrivare ad un evidente recinto circolare “sa Cotti” sulla sinistra, costruito con la tradizionale tecnica “a secco” ed utilizzato per radunare gli animali. È consigliata una piccola deviazione, proseguendo sulla strada a sinistra per 500 metri, per raggiungere Pauli Majori, il laghetto temporaneo più grande dell’altopiano; costeggiandolo a destra per 150 metri, si raggiunge Sala Messi, una sorgente permanente che garantisce l’acqua agli animali dell’altopiano tutto l’anno e, volgendo lo sguardo a sinistra della sorgente, si osserva una delle tradizionali capanne dei pastori, le “pinnettas”. Si percorre a ritroso il percorso fino al recinto “sa Cotti” e si prosegue dritto, lasciando a destra la strada dalla quale si è arrivati, per circa 1,1 km, fino a raggiungere il nuraghe Tutturuddu sulla destra della strada, uno dei 23 nuraghi presenti sull’altopiano che testimoniano l’importante presenza dell’uomo nuragico nel territorio. Si prosegue sulla stessa strada per 500 metri e si costeggia il giardino botanico della Giara “Morisia” dove sono catalogate le specie botaniche presenti nel Parco. Proseguendo per ulteriori 400 metri si raggiunge il parcheggio in località MADAU 39.73190° > 008.9740° dove inizia la discesa su strada asfaltata per 5,5 chilometri, fino a raggiungere il ponte nel paese e rientrare nell’abitato di Tuili. Lungo tutto l’itinerario non sono presenti indicazioni se non nel paese ed all’imbocco del sentiero “bia de Carros”; il percorso non presenta difficoltà tecniche, ma è necessario un forte senso di orientamento.
Percorso A/R Km 9,00. Flora – sugheri (Quercus Suber), roveri, eucaliptus, peri selvatici, rovi, cisti, lentischi, mirti, corbezzoli, eriche, peonie, filliree, agrifogli, euforbie. Se avete bisogno di una guida esperta, contattare eventualmente Roberto Sanna della Cooperativa Jara di Tuili (070 9364277 oppure 348/2924983 sulla SP5.

TORRE CORSARI spiaggiaRitorniamo verso Oristano passando da Baradili, Gonnosnò Ales, (nel Parco del monte Arci) dove ci fermiamo per acquistare dell’ottimo miele di Corbezzolo dal conosciuto e premiato apicoltore Manias. Ripresa la SS131 verso Nord (Oristano), Sardara uscita Pabillonis-Mogoro, SP98 – SP64 – SP69 – SS126 S/Occ. per San Nicolò d’Arcidano, Terralba, Strada di Bonifica 3 Luri, SP69 Marceddi, stretto ponte dei pescatori a circolazione alternata, San Antonio di Santadì, quindi prendere a sinistra per TORRE DEI CORSARI. Il luogo prende nome dalla torre di Flumentorgiu, utilizzata dagli spagnoli nel XVII secolo come postazione di avvistamento contro le incursioni dei pirati saraceni. Arrivati in cima al promontorio ci appare un paesaggio unico: a Sud la splendida baia di Porto Palma dominata da alte falesie calcaree, mentre a Nord verso Pistis, la vista spazia su bellissime spiagge dominate da imponenti dune di sabbia. Il Parcheggio sottostante al promontorio, proprio in prossimità della spiaggia, ospita camper circondati da auto, quindi meglio arrivarci o al mattino molto preso o a tarda sera 39.68490° > 008.44970° È possibile una breve escursione alla Torre per foto con possibilità di pernottamento nel piazzale 39.68350° > 008.44620° Il paese è di nuova costruzione evidentemente sorto sull’onda dello sviluppo turistico, villaggio residenziale assai animato e dotato di ogni confort con una graziosa Piazzetta chiamata Stella Maris su cui si aprono negozi, farmacia, supermercato, pescheria, panetteria, pasticceria; lasciamo questo incantevole luogo della Costa Verde, conservando nella mente una caratteristica di questa costa che sono le DUNE, in special maniera nelle località di Piscinas, Scivu, Torre dei Corsari e Pistis che hanno dato luogo a fenomenitorre corsari punta sa rosa unici creando un vero e proprio ambiente sahariano. Lo scultore di queste opere è il vento di maestrale e la rifinitura viene eseguita dalla vegetazione che se pur in condizioni ostili, trova il modo di crearsi il proprio habitat: ginepro, lentisco, violacciocca giglio marittimo ed anche papaveri della sabbia.

funtanazza colonia bambini disusoA seguire Porto Palma, Marina di Montevecchio località FUNTANAZZA (a questo bivio a destra) 39.61850° > 008.47960° con i suoi 350 metri di lungomare ed un abbondante parcheggio 39.61380° > 008.46750° Funtanazza è il luogo dove la società mineraria di Montevecchio aveva costruito la colonia marina Francesco Sartori per ospitare i figli dei minatori. Oggi tutto è in totale abbandono, ma l’insenatura riparata dai venti di maestrale offre un bellissimo mare ed una spiaggia finissima. Da camperisti incontrati a Scivu, apprendiamo che è anche possibile sostare nel parcheggio dell’ex-colonia e pernottare. Tornati indietro, qui giriamo a destra 39.61815° > 008.48630° per arrivare nella Marina di Gutturu Flumini passando davanti al Bed and Breakfast Il Giardino. Seguo la costa, Marina di Arbus COSTA VERDE - Marina di Gutturu Flumini 39.60030° > 008.47165° c’è un parcheggio sulla SP4.21, oppure qui a Punta Campu Sali 39.59270° > 008.46655° su sterrato della spiaggia. La strada ora costeggia il mare, è molto più facile percorrerla, sempre sterrata, con un po’ di sabbia ma piana e larga. Sempre sulla SP4.21 arriviamo a Portu Maga 39.57660° > 008.46560° Parcheggio tra le dune del villaggio.

COSTA VERDE: La Costa Verde si preserva ancora oggi intatta nella sua bellezza selvaggia essendo rimasta ancora non ben collegata con il resto della Sardegna. La viabilità stradale è ancora abbastanza difficoltosa e prevalentemente fatta di piccole strade strette con numerosi tornanti e quasi sempre sterrate, il che rende questo angolo di Sardegna non facilmente raggiungibile. Tuttavia qualche difficoltà nel tragitto viene poi ampiamente ripagata dalla bellezza dei luoghi. La strada percorre un bel tragitto in unsardegna costa verde guado camper verdeggiante saliscendi, molti i pascoli punteggiati da pecore che rendono il tutto molto bucolico ed affascinante. La strada diventa ora bianca e pure molto sconnessa e piena di buche con ripide salite che fanno slittare a volte le ruote di trazione. Arrivati al primo guado con acque rosse 39.54605° > 008.46535° dovuto all’ossidazione del minerale di ferro, abbastanza largo ma non molto profondo dopo una accurata ispezione del fondo, (circa 50 cm di acqua) lo attraversiamo con decisione. Continuiamo il tragitto sempre sconnesso con rapidi sardegna costa verde secondo guado campersaliscendi e velocità molto bassa. Arriviamo anche al secondo guado un po’ più profondo del primo 39.53410° > 008.46545° e con dei grossi sassi sul fondo che fanno sobbalzare i camper che, con qualche timore in più, viene brillantemente superato. Dopo 150 metri svoltiamo a destra sempre nello sterrato, ma con limite di larghezza a m.1,90, che in 1.600 metri ci porterà a scoprire la meravigliosa spiaggia Oasi di Piscinas.

Parcheggio a pagamento ad 1 Km a Nord della località chiamata Magazzini 39.54030° > 008.45190° nelle ore diurne € 5,00 al mattino ed altri € 5,00 per il pomeriggio. Servizi e docce presso i vicini Chioschi che gestiscono alcune aree della spiaggia. È possibile la sostacqua piscinasa notturna GRATUITA, a condizione di lasciare il parcheggio PRIMA delle ore 08:00 del mattino seguente. Località molto bella con grandi dune di sabbia e temperatura mite. In perlustrazione in Mountain Bike nello sterrato che dovrò affrontare per proseguire verso Ingurtosu e verso la SS126.

Paesaggio bello e singolare con grandi eucalipti ed una folta flora Mediterranea.

piscinas la spiaggia

I minerali venivano trasportati dalla laveria Brassey di Naracauli tramite vagoncini lungo un tratto ferroviario di pochi chilometri, i vagoncini sono ancora visibili nei pressi del piscinas museo cielo aperto minieraparcheggio della spiaggia. Giorno seguente, sosta nella AA Sciopadroxiu € 30,00 per SC e bucato. A seguire, visitiamo i resti di una vecchia miniera di zinco a cielo aperto, almeno quello che resta della laveria Brassey 39.51480° > 008.49340° quindi visita al pozzosardegna naraculi laveria Brassey Gal ed al museo della miniera di INGURTOSU (VS), il tutto all’interno di una gola di rocce molto scoscese. Al contrario della precedente, la strada è fattibile e dopo la miniera, la SP66 diventa addirittura asfaltata. L’ascesa sembra non finire mai, ma i paesaggi che incontriamo ripagano della fatica, a condizione di non soffrire le vertigini!!!

Percorriamo un’altra vallata con numerose e fatiscenti costruzione annesse agli scavi minerari e molti depositi di materiali di risulta derivanti dal lavaggio del minerale estratto con il risultato di una pesante deturpazione del paesaggio e credo anche delle falde acquifere. Dopo questa bellissima ed interessante sosta ad Ingurtosu, percorriamo la strada che costeggiata il riu di montevecchio miniera palazzo direzioneNaracauli fino alla vecchia miniera di Ingurtosu (Foto al monumento di Lord Brassey e chiesa di Santa Barbara), Seguo la strada sterrata SP66 Pozzo Casargiu, Pozzo Amsichora, strada tortuosa di montagna ed in cattivo stato grazie alla quale finalmente arriviamo a MONTEVECCHIO (VS) dove parcheggio il camper presso la locale villa padronale 39.55670° > 008.57060° Visiteremo con la guida abilitata questo ex centro minerario subito dopo aver acquistato il biglietto.

Montevecchio Piccalinna shaft

 

Dopo aver scelto che percorso seguire, la visita prosegue con il trasferimento tramite camper sul sito minerario 39.55590° > 008.57975°montevecchio miniera palazzo direzione salone blu per vedere e fotografare diverse strutture come le case dei minatori, l’officina, la falegnameria e l’argano che faceva scendere l’ascensore (ad orari stabiliti) con i minatori e risalire il materiale di estrazione. L’ottima guida è anche figlia di un ex minatore sopravvissuto alla vita di miniera. Visita lunga, dettagliata ma piacevole durata un paio d’ore.

SP68 Arbus, SS126. Nella discesa per avvicinarmi alla costa il panorama che si scorge su Portixeddu e Buggerru è spettacolare. Arrivati sulla costa, al bivio prendo a sinistra SP66 Guspini, SS196 che seguiamo fino a Gonnosfaradiga ed in questo punto 39.48760° > 008.72690° girare a destra per il parcheggio e visita cascata ‘Sa Spendula’ 39.46920° > 008.72530° con uno scarico per WC chimico ed una fontanina per l’acqua molto usata dagli abitanti del luogo. Visitiamo la bella cascata, il lavatoio e la chiesa. SA SPENDULA (VS) è composta da tre salti del torrente Coxinas, che prende poi il nome di Rio Seddanus.
È una meta frequentata nel periodo estivo in quanto poco distante dal centro del paese ed ubicata nelle immediate vicinanze di un parco ricreativo. Torniamo sulla costa passando da San Gavino Monreale, SS197 Guspini, Arbus SS126 quindi SP83 Portixeddu, Capo Pecora (circa 25 Km) con un bello spiazzo per i camper, dove la costa èsardegna punta pecora scoscesa.

Capo Pecora 39.45700° > 008.38320° nota agli anziani di Arbus con il nominativo di Perdas’ e Arlbas, rappresenta l’ipotetico confine Sud della Costa Verde, una lingua di granito che si tuffa nel mare, modellata dall’incensante azione del mare e del vento di Maestrale. È una località caratterizzata da alte scogliere a picco sul mare, da rocce granitiche, da una bassa vegetazione e dal vento. Un luogo che ti fa sentire lontano da tutto e da tutti ma nello stesso tempo ti fa sentire in perfetta armonia con la natura. Qui tutto appare incontaminato, aspro e desolato ma proprio per questo è assai suggestivo per chi come noi amanti del mare e della natura. La punta estrema del Capo appare “invasa da camper” che hanno o meglio sono riusciti a superare alcune cunette di sabbia e collocarsi proprio al limitare della scogliera. Memore di alcuni avvertimenti dei locali, in merito alla pericolosità di affondare nella sabbia col rischio di restarci, ho optato di parcheggiare circa 100 mt prima su disardegna punta pecora oggi uno spiazzo erboso sempre e comunque a ridosso della scogliera. Il luogo è alquanto solitario e sono conscio che quando le poche macchine parcheggiate se ne andranno, salvo l’arrivo di altri camper, rimarremo soli soletti, ma ciò non ci preoccupa affatto. Parcheggio il mezzo e mi dirigo verso la spiaggia sottostante per un bellissimo bagno in un’acqua veramente cristallina. La spiaggia qui è formata da sassi granitici la cui cromaticità rende ancora più notevole la trasparenza dell’acqua ed il verde della macchia mediterranea. Alle mie spalle il tramonto, l’ora più bella da vivere in riva al mare, si sta avvicinando così decidiamo di goderci lo spettacolo proprio in cima al Capo, dove un’altra meraviglia ci attende, la spiaggia è piena di gigli di mare un vero peccato camminarci sopra.
Il sole a poco a poco va a nanna, regalandoci scorci e panorami mozzafiato, emozionati per tanta armonia ci sentiamo molto grati nei confronti della natura.

buggerru bar e ufficio turisticoTorniamo indietro fino a Portixeddu, per raggiungere BUGGERRU (CI) seguendo la costa abbastanza agevolmente su SP83 una magnifica strada provinciale asfaltata di recente. A metà strada, incontriamo l’AA S. Nicolao, nota per le sue dune e dove si trova una piacevole area di sosta solo per 24 camper 39.41730° > 008.41150° (no carico/scarico) fatta a terrazzamento, vista mare e molto ma molto carina al prezzo di € 10,00 a notte, aperta tutto l’anno. Buggerru è un piccolo paese incastonato fra due ampi promontori e sviluppatosi in maniera insolita lungo una piccola vallata fino al porticciolo turistico, unico approdo sicuro della zona. Questa vallata in principio era conosciuta come Mungerru ossia luogo di mungitura poi in seguito all’apertura della miniera di Malfidano, si è formato il borgo cittadino, divenuto nella prima metà del XIX secolo un importante centro per le miniere di piombo e zinco. Dell’antica attività estrattiva oggi sono rimasti solo pochi ruderi ma recentemente recuperati e visitabili come la Galleria Henry, ci fermiamo quindi per visitarla.
Camper Service, ben segnalato, di fianco al porto, costo per solo C/S Euro 5,00 (€ 15,00 con sosta tutto compreso) 39.40250° > 008.40180°

La più importante opera della grande miniera di Planu Sartu è senza alcun dubbio la Galleria Henry. Scavata nel 1.865, consentiva il trasporto del minerale per mezzo di Buggerru e Ingersoll Randrotaie dai cantieri sotterranei alle distanti laverie. Posta a 50 metri sul livello del mare, al di sopra dell'abitato di Buggerru, attraversa per circa un chilometro l'altopiano di Planu Sartu. Questo tunnel scavato nella dura roccia si mostra imponente: le dimensioni furono determinate dall’impiego, nel lontano 1892, di una locomotiva a vapore. Questo ingegnoso sistema, grazie ad una avveniristica rete ferroviaria, soppiantò in un baleno i lenti e costosi trasporti con i muli ed altri animali da soma. La galleria è una sorta di suggestivo labirinto: dotata di molteplici indicazioni, è oggi accessibile in tutta sicurezza. La sua unicità è costituita da un perpetuo rapporto con la falesia sul mare che avviene per mezzo di gallerie minori e camminamenti scolpiti, come finestre ideali, nella roccia. Attraverso queste aperture luminose che si alternano con il buio del sottosuolo, possiamo gustare viste suggestive della costa a strapiombo sul mare e panorami mozzafiato. Le guide del parco geominerario ci accompagnano nella visita, impreziosendo l’esperienza con racconti sulle importanti vicende storiche e sociali della vita mineraria di Buggerru, celebre soprattutto per l’eccidio del 1904 in cui persero la vita quattro minatori e dal quale scaturì il primo sciopero nazionale in Italia. Visita di fine settimana solamente su prenotazione, prezzo ingresso € 8,00

cala domestica torreLascio Buggerru su SP38 e, dopo 7 Km a questo bivio 39.36830° > 008.39480° scendiamo verso CALA DOMESTICA (CI) 39.37230° > 008.38230° Insenatura incantevole, con sosta camper asfaltata senza scarico al costo di euro 10,00. Grande scarpinata con mia moglie verso la torre Aragonese, (SN baia) su un sentiero segnalato nell’itinerario come “miniere blu”.

Ancora pochi Km, Acquaresi, MASUA (CI), ed il suo scenico attracco di Porto Flavia, davanti all’imponente scoglio chiamato Pan dimasua grande spiaggia Zucchero. Da lontano lo scoglio dona l’illusione ottica di essere unito al monte Nai, al quale si accede tramite l’ingresso di una miniera abbandonata che conduce direttamente sulle falesie a strapiombo sul mare. Nella caletta a sinistra c’è una piccola cascata d’acqua dolce che funge da doccia naturale per i bagnanti. Il parcheggio è comunque fornito di docce, ci si può rifornire di acqua ed alla sera vengono organizzate grigliate miste per i camperisti.

Area sosta aperta stagionalmente 39.33415° > 008.42040° Unica raccomandazione: arrivare con il frigo pieno e le acque scaricate, dopo di che non resta che godersi questo angolo di paradiso, in compagnia del vento di maestrale che in questa parte comincia a farsi sentire. Una buona strada sale rapidamente e poi in egual modo scende verso il mare incuneandosi in una stretta gola con vedute spettacolari sul mare fino ad arrivare ad una meravigliosa ed emozionante vista sull’antistante isolotto di Pan di Zucchero, troppo bello!!!

porto flavia pan di zucchero

Purtroppo la gioia dura poco perché la strada che sale verso l’area di sosta è ripida e molto dissestata. Con qualche raspamento di troppo il camper si arrampica, poi gira repentinamente a sinistra per prendere una ripida discesa che ci porta nell’AA. Possibilità di andare a fare un giro in barca o gommone con Warung boat tours, Località Masua, Nebida CI – Telefono +39 3928197964/3404606229 per visitare la Grotta Sardegna, il Soffione, L’Elefante, Il Drago ed infine l’enorme Pan di Zucchero.

L’isola di Pan Zucchero è un faraglione calcareo, alto 133 metri, caratterizzato da un colore chiaro e dalla superficie a gradini piatti. Le pareti Nord e Sud sono traforate da due grandi archi. Proprio questa sua forma massiccia e arrotondata richiama alla mente l’immagine del famoso Pao de Azucar della baia di Rio de Janeiro, da cui ne prende il nome. L’erosione dell’acqua piovana, con l’azione del solvente sulle rocce carbonatiche, ha prodotto due grotte a forma di galleria che si aprono sul livello del mare. Collegati allo scoglio i due faraglioni detti del Morto e di S’Agusteri. Tutto ciò si è formato in seguito all’erosione ed allontanamento dalla terraferma di Punta Is Cicalas. Il giorno dopo, con una piacevole passeggiata acquistiamo il biglietto direttamente all’ingresso, per visitare Porto Flavia, che non è una miniera, ma è un grande porto d’imbarco scavato con tanto di giganteschi silos, nella roccia del promontorio che domina Masua di fronte al Pan di Zucchero. Per capire quale fu veramente la rivoluzione del sistema, basti pensare masua museo macchineche fino al momento della sua realizzazione il materiale veniva trasportato mediante carri trainati da buoi fino ai magazzini posti sul molo vicino alla spiaggia di Masua. Da lì tramite ceste venivano caricate a mano dagli operai su piccoli vascelli a vela latina, chiamati Galanze o Bilancelle, navi a vela da 25 tonnellate. Queste imbarcazioni raggiungevano Carloforte, distante 10 miglia e dotata di un sicuro porto, scaricavano il minerale che successivamente veniva caricato nuovamente su piroscafi che lo portavano alle fonderie europee. Tutto ciò rendeva il costo del trasporto non competitivo per questo si pensò di risolvere il problema. Fu realizzato nel 1925, scavando la montagna per circa 600 metri, al fine di sopperire alla mancanza di un porto d’imbarco con un fondale abbastanza profondo da permettere di caricare le grandi navi da trasporto. Nella ripida falesia quasi di fronte al Pan di Zucchero, furono scavati 9 silos con una sezione di mt. 4 x 8 ed una altezza di 20, collegati a due gallerie sovrapposte entrambe affaccianti sul mare. La galleria superiore alla quota di circa 37 metri era la galleria di carico, che mediante una ferrovia era collegata alla miniera. I minerali veniva poi scaricati nei silos. La galleria inferiore all’altezza di circa 16 metri, era la galleria di scarico dotata di nastro trasportatore fisso sul quale, dai silos, venivano scaricati i minerali, e di un nastro trasportatore estensibile, il quale durante le fasi di carico delle navi veniva spinto all’esterno della falesia attraverso una finestra aperta nella falesia stessa. Una volta terminata l’operazione di carico, il nastro veniva reinserito all’interno della galleria e la finestra chiusa con un portellone esterno. Così si riusciva a caricare in poche ore ciò che prima era possibile fare in diversi giorni di lavoro. Visite guidate 10:30-11:30-12:30-14:30-15:30 Ingresso € 10,00 intero. Ragazzi e senior sopra i 65 anni = € 6,50

portoscuso torre spagnolaTerminata questa pausa felice, continuiamo ancora verso Sud, Nebida e, a seguire, la litoranea SP83 che scorre lungo la scogliera ricca di immagini da cartolina fino alle due attrezzate ed affollate grandi spiagge turistiche di Fontanamare e la pineta di Plagemesu nel Golfo di Gonnesa, spiagge di arenaria granulosa e sassolini circondate da scogli che rendono l’acqua ancora più limpida. A Guardia Pisano a destra per Capo Altano per fotografare una vecchia batteria costiera Parcheggio 39.22780° > 008.37460° Continuare a piedi per 600 meri fino alla batteria. Continuiamo sulla strada asfaltata di via Grazia Deledda sulla scogliera verso Punta Niedda, Portoscuso (parcheggio per torre Largo Gramsci 39.20470° > 008.37685° A PORTOVESME (CI) parcheggio sul grande piazzale vicino all’imbarco 39.19965° > 008.38980° nel grande piazzale davanti alla biglietteria.


 ISOLA DI SAN PIETRO

da portoscuso verso carloforte

capo sandalo mulattieraDa qui prendiamo il traghetto che in 45 minuti ci porta a CARLOFORTE (CI), porto e centro principale dell’ISOLA DI S. PIETRO Costo traghetto per Camper + 2 persone € 37,10. Su SP101 andiamo a visitare le Tonnare a Nord, quindi a NW dell’isola a Cala Fico, con rocce anguste e bianche che scendono sull’acqua con riflessi di un chiarore inquietante. Capo Sandalo, trovo un posto sosta vicino al cancello, percorro 400 metri a piedi in zona militare per trovare questa bellezza di costruzione 39.14910°> 08.22560°

capo sandalo faro

Si continua per La Caletta, senza scoprire traccia del camper-stop che mi avevano segnalato altri camperisti, per questo motivo ci fermiamo in questo parcheggio provvisorio 39.11740° > 008.25870° La spiaggia non è un granché ed i locali mi suggeriscono di andare alla spiaggia della Bobba, in località Colonne nella parte Sud dell’isola. Ottimo consiglio: la spiaggia è curatissima ed il mare splendido come al solito ed intorno una bella scogliera per fare snorkeling 39.09500° > 008.29390° Di nuovo in movimento, SP103 verso CARLOFORTE dove all’occorrenza, c’è questo punto sosta camper tranquillo 39.06410° > 008.45970° Ci imbarchiamo per L’isola di Sant’Antioco, situata nella parte Sud Occidentale della Sardegna, che è la propaggine maggiore dell’arcipelago sulcitano, collegata all’isola madre tramite un istmo artificiale.


 ISOLA DI SANT'ANTIOCO

verso calaseta

I centri più importanti sono Calasetta a Nord e Sant’Antioco ad Est. Su tutto il territorio della penisola sono presenti numerose testimonianze archeologiche: menhir precalaseta torre nuragici, Domus de Janas, tombe dei giganti, un tophet fenicio punico. La cittadina di SANT’ANTIOCO (CI) si trova sulla sponda Nord-Orientale della penisola essendone anche il capoluogo. Anticamente il suo nome era Sulcis, nome fenicio, poiché furono proprio loro a fondarla. L’economia è assai varia: attività portuale, attività salina, pesca, artigianato tessile, produzione viticola e ovviamente turismo. Il paese, esteso lungo la costa, si presenta come un tipico borgo di pescatori: case basse e variopinte con tegole rosse, strade strette ed acciottolate. Alla sera il centro storico è prevalentemente pedonale ed i numerosi ristoranti e pizzerie vi apparecchiano i tavolini per i loro clienti, i numerosi negozi di artigianato e souvenir vi espongono i loro prodotti, così che appare come una cittadina vivace e colorita.

Isola di Sant Antioco Scoglio mangiabarche di terra e faroCALASETTA (CI) Molto carina e piena di gente, tutto in calce bianca con imbotti blu, davvero molto particolare. Sosta e pernottamento nell’area portuale, sul molo di attracco traghetti a fianco del Ristopizza, Lungomare Arenzano 39.11240°> 008.37180° Altra area sosta nel lato opposto del porto turistico 39.11225° > 008.36875° vicino agli uffici della Polizia Municipale. Facciamo il periplo della penisola in senso antiorario, verso Ovest Punta della Salina, quindi nel parcheggio sterrato di Spiaggia Grande 39.08760° > 008.35850° per un bagno rilassante. A seguire, questa vecchia tonnara 39.08120° > 008.35115° di Punta Maggiore con la sua alta ciminiera.

Di seguito Faro Mangiabarche 39.07570° > 008.35170° ed infine Cala Sapone, la cui spiaggia si trova sulla costa occidentale dell'isola dicala sapone Sant'Antioco e si presenta con un fondo di sabbia a grani grossi mista a conchiglie e frammenti di corallo, con scogli e bianche rocce piatte. Ristorante di Mario e Pinella, Strada Comunale di Cala Sapone, nella parte Occidentale dell’isola di Sant’Antioco. La cuoca, ogni sera cucina per i camperisti un menu a tema al costo di 5-10 euro a testa: oggi tutto maialetto, domani tutto pescespada o gamberoni; si decide assieme 39.00805° > 008.38615° sulla strada, altrimenti nella loro area sosta ubicata a 50 metri dal mare 39.00610° > 008.38540° Ancora capo sperone calettain movimento per visitare all’estremo Sud la stazione segnali di CAPO SPERONE 38.96670° > 008.41080° di fronte all’isola di Vacca e Toro di origine vulcanica.

Scendo a bordo scogliera per foto alla torre ed alle batterie anti nave Sogliuzzo 38.95565° > 008.41420° A seguire andiamo nel parcheggio di Torre Cannai, chiamata anche Turri 38.96880° > 008.44105° ubicato ai piedi della torre Sabauda (sec. XVI-XVII), distante 200 metri.

Questa fa parte del numeroso gruppo di torri ancora esistenti lungo le coste Sarde. LaIsola di Sant Antioco torre cannai posizione di questa Torre, favorì la funzione di controllo del golfo di Palmas, anche in rapporto al lavoro nelle tonnare e nelle saline attive dal XVII sec spesso razziate dai corsari. La spiaggia è acciottolata ma il mare è cristallino con tonalità di verde e azzurro. Torre Cannai 38.96925° > 08.44140° Ancora pochi chilometri ed approdiamo alla Spiaggia di Coaquaddus 38.98220° > 008.44240° dove il parcheggio è munito di servizio CS GRATUITO. È un semplice prato, molto ventilato, a 50 metri dalla spiaggia facilmente raggiungibile, due parcheggi disponibili e due bar/chioschi con ampia scelta per il pranzo a prezzi onestissimi. Acqua fantastica, cristallina, molto bassa e sabbia fine con una striscia di colore nero. Subito dopo località Maladroxia, ci dobbiamo fermare sulla spiaggia di Portixeddu Accuau: un sogno !!! Ampio parcheggio qui 38.99680° > 008.44740°

A seguire SANT’ANTIOCO. La visita cittadina inizia dalla chiesa di Sant’Antioco. La costruzione romanica risale al XII secolo e sorge sopra catacombe cristiane. Vicino all’ingresso si trova la statua del Santo che dà il nome alla Chiesa e che fu sepolto nelle catacombe dopo la miracolosa resurrezione. Le catacombe risalenti al II-IV sec. D.C. sono visitabili. Sempre lungo Via Margherita (SS126Dir) si trova il Museo Archeologico del Bisso ed una strada laterale conduce al forte Su PISU, un fortino sabaudo eretto nel 1.812. Dietro la torre del castello si trova la parte principale della zona archeologica: l’acropoli punica e più in basso una necropoli punica. In prossimità del porticciolo invece, si trova un parcheggio dedicato ai Camper, con possibilità di corrente, carico acqua, ma non scarico, possibilità di usufruire di bagni e docce del porticciolo al costo di € 10,00 diario 39.06410° > 008.45970° Lungomare Caduti di Nassirya. Per la cucina consigliamo La Sulcitana 39.06865° > 008.45890°Cooperativa Lungomare Cristoforo Colombo 66 per mangiare un faraonico fritto misto al prezzo stracciato di € 10,00


 dall'ISOLA DI SANT'ANTIOCO a COSTA REI

Ci lasciamo alle spalle Sant’Antioco, il ponte e SS126 sull’istmo lascio la SS126 in ponte romano sant antiocoquesto punto 39.05860° > 008.47230° parcheggio il camper e vado a scattare foto al vecchio ponte Romano 39.05850° > 008.47010° sul lato opposto della Statale, inoltre scatto foto al Faro del porto di Ponte Romano 39.05150° > 008.46810°

is loddis ristorante silvana benedettoMangiamo nel ristorante di Silvana e Benedetto, località IS LODDIS (CI) Santa Caterina 39.07960° > 008.48590° che ci regalano informazioni a raffica su Cagliari mentre ci servono tagliolini all’aragosta, seppie ripiene per € 20,00.

Proseguiamo per Is Cordeddas, SS195 Giba, SANTADI (CI). Da questo centro agricolo sulle rive del Rio Mannu, dopo 8 Km prendo SP70 Su Benatzu per raggiungere infine la grotta di Is Zuddas 39.04635° > 08.70520° Discreto parcheggio, abbastanza ombreggiato, dove pernottiamo GRATUITAMENTE, chiedendo prima il permesso all’addetto biglietteria delle Grotte.

grotte is zuddas

Questa grotta situata nella parte Sud-Occidentale della Sardegna, costituisce uno scenario sotterraneo creato dall'incensante azione dell’acqua. Il rilievo del Monte Meana nel quale si sviluppa la cavità è costituito da rocce dolomitiche risalenti a 530 milioni di anni fa. Nella grotta regna una temperatura costante di 16° Centigradi ed il percorso turistico avviene solamente con visite guidate. Il percorso lungo circa 500 metri, mostra numerose concentrazioni di stalagmiti e stalattiti fino ad arrivare alla grande sala con la rara presenza di aragoniti che si presentano sotto due forme distinte: aragoniti aciculari, che appaiono come grossi ciuffi di cristalli simili ad aghi ed aragoniti eccentriche, che sviluppandosi in ogni direzione senza essere influenzate dalla gravità, danno vita a forme bizzarre. Orario visite: mattina 9,30/12,00 - pomeriggio 14,30/18,00 Costo biglietto solo intero € 10,00 Entro con la prima visita del pomeriggio e, subito dopo l’ingresso nella grotta, sono visibili i resti di un roditore preistorico, estintosi ben 400 anni fa, presente solo in Sardegna e Corsica. A seguire percorro la Sala dell’Organo, quindi entro nel Salone del teatro, enorme e bellissimo, per giungere in un ambiente fiabesco con le Aragoniti Eccentriche.

Ritorniamo verso la costa ed il mare attraverso Sant’Anna Arresi, SP73 PORTO PINO (CI): bianco delle dune e blu del mare. Costeggiando gli stagni procedo verso Est,torre del budello Punta Cala Piombo, Capo Teulada, Porto Zafferano. A seguire Porto Scudo e, sempre tenendo l’isola Rossa in vista, Porto Tramatzu, Torre del Budello SP71

Continuiamo a perlustrare la frastagliata Costa del Sud vigilata anch’essa dall’interminabile catena di torri d’avvistamento spagnole, edificate nel XVI secolo per sventare le incursioni dei pirati, che avvolgono l’intera isola della Sardegna. Per noi continua il susseguirsi di visioni da estasi perpetua, con un’altra miriade di piccole calette solitarie e spiagge semideserte, in cui regnano sovrane natura e tranquillità. Dall’alto, la vista di barche ormeggiate nei fondali bassi e trasparenti attorno a Capo Malfatano donano l’illusione di essere alle Antille ed il privilegio di vivere l’emozione di una spiaggia tutta per noi. Piscinni, Capo Malfatano, Su Giudeu 38.88120° > 08.85470°

CHIA (CA) è una frazione del Comune di Domus de Maria ed una piccola località prettamente balneare, infatti qui l’unica attrattiva sono il mare e la sua spiaggia in quanto nessun centro abitativo è presente. Con i suoi 6 km di coste, bagnate da un mare limpido con i colori che vanno dall’azzurro intenso al verde smeraldo, è una delle località più rinomate della Sardegna

chia baia stagno

Chia Isolotto di Su CardolinuAA Torre Chia, 21 via del Porto 38.89810° > 008.88390° Il camping (del gruppo MAR.IN.TUR) dista 60 Km da Cagliari e si trova immerso in un paesaggio incantevole, a 50 metri dal mare in una delle coste più belle d’Italia. Prevalentemente gestito dagli stessi soci, confina con la spiaggia chiamata ‘Su Portu’ accessibile direttamente dal campeggio. Girando la testa ad Ovest, si vede la spiaggia di ‘Sa Colonia’ giacente ai piedi del promontorio su cui è stata edificata la famosa torre di Chia. Retrostante alla spiaggia si trova lo stagno dichia accesso spiaggia Chia che, con lo stagno di Spartivento, costituiscono la pacifica dimora dei Fenicotteri Rosa. Cinque minuti a piedi per arrivare a spiaggia Campana, caratterizzata dalle sue dune che sono il preludio alle dune della spiaggia successiva e che rendono famosa la baia. Siamo insomma arrivati alla spiaggia di Su Giudeu con sabbia finissima di color oro (nota anche con il nome di S’Acqua Durci) che prende il nome dalla piccola isola che le sta di fronte.

Camping Su Giudeu 38.88975°> 008.86350° costo € 16,00 a Domus Maria Di fronte al Camping, ampio parcheggio. Inoltre le dune modellate dai venti su tutto il litorale, sono un altro fattore naturale che arricchisce questa bella località. Anche se dicono che confini direttamente con il mare, bisogna camminare lungo uno stagno salato (Stangioni de Su Sali) e poi sull’enorme spiaggia per una decina di minuti avendo sempre alla vista l’isolotto di Su Giudeu. Il nome deriva dal polpo che vive nelle sue acque attorno allo scoglio di roccia alto 18 metri, e situato a 150 metri dalla spiaggia, raggiungibile a piedi attraversando il basso fondale che, con mare calmo, assume una colorazione cristallina.

pula spiaggia pinus villageCamminata interessante sulla strada romana da Nora a Bithia. Percorso semplice e turistico lungo la costa di Chia. Partenza: Spiaggia Chia Arrivo: Spiaggia Pinus Village a piedi. Tempo: 2 ore e 25 minuti (sola andata, compresi 45 minuti A/R per a deviazione al punto panoramico) - Difficoltà: T (Turistico)
Segnaletica: Poche frecce gialle - Lunghezza: 5 chilometri circa
Dislivello: +200 m, in salita (quasi tutto il dislivello è nel tratto della deviazione al punto panoramico).

Punto di accesso: Dalla grande costruzione in cui è presente anche un bar 38.90440° - 008.88405 continuare per questa strada per arrivare infine all’imbocco della strada romana, nel punto in cui l’asfalto cede il posto allo sterrato dove si trova questo Parcheggio 38.89982° - 008.88718° Percorso facile, impossibile sbagliarsi, che si sviluppa nella sua prima parte su una larga strada bianca che costeggia il mare cristallino di Chia. Occorre ignorare la deviazione verso destra il cui cartello indica “spiaggia” e proseguire sul tramo di sinistra. Poco più avanti, sulla destra, è presente una deviazione per scendere alla spiaggia presso l’isola Su Cardolino, separata dalla terra da una piccola striscia d’acqua. Proseguendo lungo il percorso si arriva a quota 70 m sul livello del mare davanti ad un bivio. A sinistra si può imboccare, se si vuole, una deviazione che porta al punto panoramico di Punta Sa Figu De Arega. Decido di incamminarmi lungo questa deviazione, caratterizzata sempre da uno sterrato piuttosto ampio, ma anche da un dislivello più pronunciato rispetto al resto della vecchia strada romana. Arrivato in cima, tra generatori, antenne e vedetta anti-incendio, lo sguardo spazia sia sul mare che sui monti dell’entroterra. La fatica – accentuata più che altro dal caldo – è stata ben ripagata dai panorami visibili a quell’altezza, circa 204 m sul livello del mare. Ritornando sul percorso principale la strada si restringe, affiancata da entrambi i lati da una ricca vegetazione. Lungo il percorso una piccola deviazione a sinistra porta nei pressi di una cascatella secca, mentre più avanti si incontra anche un cartello che spiega la storia del tracciato che si sta percorrendo. Si prosegue così fino a giungere in vista di altre spiagge, luogo in cui la strada termina. 

rovine nora da torre coltellazzoProssima tappa la cittadina di NORA (CA), con le sue rovine fenicie e la città sommersa. Arriviamo in serata, parcheggiamo prima delle rovine, piazzole asfaltate, illuminato 38.99295° > 009.01145° GRATUITO dalle 20:00 alle 08:00 a 900 metri dalla biglietteria e torre del Coltellazzo o di Sant’Efisio. Rifornimento d'acqua davanti al cimitero; fare attenzione all'attraversamento del centro storico perché non è molto indicato per i camper. La mattina seguente di buon ora, visitiamo la torre, il faro e le rovine di NORA (€ 8,00 a testa). È anche molto conosciuta per la prelibatezza dei suoi fichi e dei pomodori camone (di colore verde e buonissimi per insalate). La spiaggia molto carina con una bellissima acqua cristallina e color cobalto, si raggiunge in pochi minuti, come in pochi minuti si raggiunge l’ingresso dell’area archeologica che visiteremo nel pomeriggio. Grazie alla splendida posizione di CAPO PULA, questa baia fu ricca di approdi nora chiesa san efisiosicuri da parte dei Nuragici, Fenici, Punici, Romani. I Nuragici (circa 1500 A.C.) originarono a Nora uno dei primi centri della loro civiltà, che fu lo scambio dei prodotti e delle culture che i mercanti Egei diffondevano nel Mediterraneo e di cui restano poche vestigia: un Nuraghe ed un pozzo sacro. Le testimonianze della città arcaica sono state in parte coperte o cancellate dalla sistemazione della città avvenuta in età romanica mentre altri danni sonno stati causati dai terremoti. Gli scavi hanno restituito la città romana nel periodo della sua massima prosperità; i romani vi costruirono un teatro nella I metà del II se. D.C, strade pavimentate in lastroni di ardesia e fognature. L’area di Nora fu abbandonata dal VII sec. D.C. ma molti reperti fenicio-punici e romani (in parte esposti nel museo civico) sono stati rinvenuti, tra cui la famosa stele di Nora (IX sec. A.C.) nella quale compare in caratteri fenici la prima indicazione scritta del nome Sardegna: B SHRDN. Sulla spiaggia di Nora i primi cristiani sardi edificarono nel III-IV sec. D.C. un oratorio sui cui resti venne in seguito eretta la chiesa romanica di Sant’Efisio, consacrata nel 1.102 e che testimonia il luogo del martirio del soldato cristiano Efisio. È tutto in rovina, ma una guida ce la fa immaginare come doveva essere un tempo, cioè magnifica. Con lo stesso biglietto nel tardo pomeriggio visitiamo anche il museo.

CA Santa Gilla fenicotteri

Riprendiamo il cammino verso CAGLIARI (attenzione agli autovelox sulla SS195 Sulcitiana) che costeggia lo stagno di Santa Gilla, un’area umida sottoposta a tutela di CA Molentargiusimportanza internazionale. Lo stagno confina con la città di Cagliari ed è composto dalle Saline, dallo stagno di Capoterra e della zona di Sa Illetta. La fitta e diversificata vegetazione, che caratterizza gli argini dello Stagno di Capoterra, determina un habitat ideale per tante specie di uccelli, tra cui il fenicottero rosa. La realizzazione di infrastrutture e di fabbriche e quindi i conseguenti scarichi industriali hanno determinato una modifica alla salinità ed alla profondità delle acque. Rallento per poter accedere all’ingresso dell’area predisposta CA Stagno di Santa Gillaall’osservazione dei fenicotteri che non è segnalata, da dove riusciamo ad ammirare da vicino (sa genti arrubia - il popolo rosso), i fenicotteri rosa (Phoenicopterus roseus). Sono visibili già percorrendo la statale però mi fermo all’ingresso dell’area appositamente attrezzata con vari punti di osservazione appositamente creati a fianco della strada per vedere di ottenere uno scatto decente 39.16530° >009.03120°

CAGLIARI: Gente cortese, anche se gli autisti hanno il clacson facile ed è ancora in auge il buffo gesto delle corna dal finestrino. Ci sono 2 opzioni: Parcheggio angolo piazza Matteotti via Sassari Metropark a fianco della stazione ferroviaria 39.21525° > 009.10840°

Altra distante 6 minuti dalla stazione marittima, AA Camper Park 39.21025° – 009.12165° costo Euro 16,00, via Stanislao Caboni 13 completa di corrente e scarico.

cagliari piazza yenne

 

Alla scoperta di Cagliari. A metà di via Roma (lungomare), si trova una piccola salita che conduce a piazza Yenne, una delle storiche piazze della città. La statua lì presente è quella di Carlo Felice. La prima pietra venne posta nel 1822 quando venne chiamata piazza San Carlo in onore del re di Sardegna Carlo Felice di Savoia che decise di iniziare i lavori di realizzazione della strada che da Cagliari portava a Porto Torres. Di fatti oggi la principale arteria della regione Sardegna si chiama SS131, conosciuta come la Carlo Felice. Successivamente, però, fu rinominata piazza Yenne in onore del marchese Ettore Veuillet di Yenne che ne volle la costruzione. La statua è posta su di un basamento dove sono riportate queste scritte: «Qui comincia la via - Da Cagliari a Porto Torres - Decretata e sovvenuta del suo - Da Re Carlo Felice - E qui di Lui sorge - La immagine in bronzo»

cagliari basilica nostra signora bonariaLa statua in bronzo, è alta 4 metri. Poco più in là, si trova il più antico ospedale di Cagliari: il San Giovanni di Dio, costruito nel 1844 su opera di Gaetano Cima. Prossima tappa Bastione di Saint Remy collocato nel quartiere castello (zona vecchia della città), che prende il nome dal barone francese Filippo di Saint Remy (primo Vicerè Piemontese). Anche questa opera si deve all’architetto Gaetano Cima. La struttura attuale ha subito modifiche, cambiamenti e ampliamenti a causa dei gravi danni dei bombardamenti durante il secondo conflitto mondiale. La struttura è maestosa, costruita in calcare, presenta un’ampia passeggiata, una grande terrazza ed una vista a 360 gradi. Fra i tanti punti panoramici della città, spicca anche la torre dell’Elefante visitabile dal martedì alla domenica ad un prezzo intorno ai 4 euro Tanti gradini in legno per giungere in cima, ma poi lo spettacolo è garantito. Completata all’incirca nel 1300, l’utilizzo era duplice: proteggere la città dagli attacchi nemici dei genovesi; ed era la porta per entrare a Castello. Voluta da nobili pisani, la porta ha come simbolo l’elefante (simbolo della città di Pisa) che raggiunge la notevole altezza di 30 metri. Ultima tappa prima di lasciare Cagliari è il Santuario Nostra Signora di Bonaria, che sorge sul colle che prende il nome della Santa. Salita una vasta scalinata, si nota a sinistra del Santuario, una piccola chiesetta con un rosone ed una porta centrale. Questa chiesetta era quella originaria, mentre il grande Santuario fu costruito e voluto dai mercedari (custodi del Santuario), per rendere omaggio e dare importanza alla piccola chiesetta che fu costruita attorno al 1326 dagli Aragonesi. Entrati, rimaniamo stupefatti dalla maestosità, dalla luminosità e dalla luce che entra da diverse finestre. La Basilica ha tre navate, lunga 54 metri, sormontata da un baldacchino con quattro colonne di marmo verde ed illuminata dalla luce che proviene dall’alto. Peculiarità è un organo risalente al 1961. Nella sagrestia si può ammirare la cassa in legno dove era contenuta la statua della Madonna. Infine dedichiamo anche una visita all’Anfiteatro Romano.

cagliari faro sant eliaContinuiamo per CAPO SANT'ELIA, un promontorio della Sardegna meridionale che costituisce una barriera naturale separando il Golfo di Cagliari dal Golfo di Quartu Sant’Elena. Il promontorio è di costituzione calcarea, privo di vegetazione consistente, abbastanza panoramico, alto circa 54 metri sul livello del mare. Strada asfaltata e stretta, parcheggio sacrificato 39.18465° > 009.14750° Continuo costeggiando verso (torre di Serra Pau) per foto, Villa romana semisommersa a San Andrea, entriamo nella Costa degli Angeli per vedere a Capitana la Torre del Mortorio ed il fortino della seconda guerra mondiale vicini al Camping Igea. A seguire, Torre di Cala Regina ben capo carbonaraprotetta dal Maestrale, Solanas bellissima sabbia e facilitazioni per una buona permanenza con il camper. Acque smeraldine e paesaggi suggestivi: queste le caratteristiche dell'area marina protetta di Capo Carbonara, nella costa sud orientale dell'Isola. Una striscia di terra che da Villasimius si allunga sul mare, un'area che comprende Capo Boi e Punta Porceddus, nel tratto costiero che si affaccia sull'isola di Serpentara e sull'isola dei Cavoli. Istituita nel 1998, l'Area si caratterizza per le pareti granitiche, le verdi pinete ed una vegetazione mediterranea molto fitta.

Qui si trova uno dei punti più suggestivi della costa sarda: lo stagno di Notteri, diviso dal mare da una sottile lingua di sabbia che ospita fenicotteri, gabbiani, berte, starne. Le spiagge distese lungo il promontorio di Capo Carbonara si caratterizzano per la lucentezza della sabbia: effetto dei cristalli di quarzo, come nelle calette tra Capo Boi e Campu Longu. La costa è un susseguirsi di angoli e scorci da fotografare, parcheggio il camper sulla spiaggia 39.10680° > 009.51835° quindi a piedi alla torre 39.11050° > 009.52185°

L’Isola dei Cavoli (Is Cavulusu) e la cava Usai, mentre Faro Capo Carbonara parcheggio 39.10380° > 009.51365° e a piedi su asfalto, poi per un impervio sentiero 39.10370° > 009.51370° Per gli amanti del trekking, dalla spiaggia di Capo Carbonara passare in mezzo a due vecchie case in decadimento, quindi seguire il sentiero. Dopo torre porto giuncoqualche metro in salita, al bivio tenere la destra per raggiungere e seguire il comodo sentiero che sale tra la macchia mediterranea e conduce alla Torre omonima della spiaggia, costruita nel XVI secolo dagli Spagnoli per difendere la costa dalle incursioni dei turco-barbareschi. Da qui, si possono ammirare le ampie dune sabbiose di Porto Giunco e l'ambiente lagunare dello stagno di Notteri, oasi-Spiaggia di Porto Giunco Stagno di Notteri e marina di Villasimiusrifugio dei fenicotteri rosa (Phoenicopterus roseus) durante le loro migrazioni. La torre domina uno specchio di mare che mostra una gamma inusitata di colori: dall'azzurro più- cangiante al blu cobalto, dal turchese al verde. Grazie ai pannelli didattici si possono apprezzare maggiormente la storia e le peculiarità ambientali, proseguiamo ancora attraverso il fitto ambiente della macchia di ginepro (Juniperus phoenicea), lentisco (Pistacia lentiscus) ed olivastro (Olea europea), accompagnati dal colore e dal profumo delle ginestre (Calycotome spinosa). Per visitare il Faro di Capo Carbonara parcheggio 39.10380° > 009.51365° ed a piedi, su asfalto prima, poi per un impervio sentiero 39.10370° > 009.51370° Spiaggia di Porto Giunco (dei due mari): è tra le 10 più belle spiagge d’Italia caratterizzata dalle sfumature rosa opalino della sua sabbia. È chiamata dei due mari perché si trova racchiusa tra il mare e lo stagno dei Notteri dove nei periodi freddi si trasferiscono i fenicotteri rosa.

Per emergenza tra Villasimius e Simius di sera parcheggio davanti al cimitero per trascorrere la notte in tranquillità 39.13520° > 009.52345° GRATUITO Sostiamo con il camper in posti impensabili ed impossibili pur di ammirare i colori del mare uniti al rosso delle rocce che fanno diventare questo tratto di litorale un vero angolo di paradiso. Ritorniamo passando dalla Spiaggia Simius: con sabbia bianca e fine, mare cristallino e tutti i comfort disponibili. AS Camper Simius 39.12310° > 009.51270° L’area ha tutto quello che è necessario. € 24,00 al giorno, con zona bagni e docce calde. Aperta da poco, i sui punti di forza oltre alla cortesia sono: pulizia, ordine, spazio barbecue, controllo accesso e vicinanza alla spiaggia. È separata dalla spiaggia di Porto Giunco da un piccolo promontorio roccioso facilmente superabile. La lunghissima bianca spiaggia di Simius si chiude con Cala Giunco, una stupenda serie di calette di sabbia cangiante delimitate da sassi granitici: un altro angolo da "Mari del Sud" già scelto per spot televisivi a carattere tropicale.

Da altri camperisti scopriamo che questa parte della Sardegna ha pure l’enorme pregio di essere sicura: qui il furto non è di casa, i turisti vanno al mare lasciando aperte le proprie abitazioni e nessuno osa violarle. Si continua verso Nord, per raggiungere alcuni camper parcheggiati in riva alla spiaggia semideserta di Punta Is Molentis, 39.13430° > 09.55550° luogo deserto e bellissimo fuori da questo mondo. Lasciamo anche questo gioiello per risalire dolcemente la litoranea panoramica, a destra per Cala Pira: dominata da una torre spagnola, raggiungibile tramite un viottolo con a fronte l’isola di Serpentera, proseguiamo per 4 km su asfalto, quindi un cartello con scritto Mare ci indica di girare a sinistra per una strada polverosa e subito oltre il guado troviamo l’assolato spiazzo con l’immancabile torre spagnola, un chiosco bar e qualche camper in sosta 39.17290° > 009.57480°
I colori sono quelli tipici della Polinesia, mancano solo le palme da cocco, ma nessuno le reclama. Una conca di sabbia bianchissima guarnita con rocce levigate che racchiudono un mare da favola, penso affollatissima nei mesi estivi. Ritorniamo sula SS125 che si allontana dal mare e si inerpica sulla costa divenuta più selvaggia ed a piombo sul mare. Dopo qualche Km il paesaggio diventa sempre più affascinante, dinanzi vedo l’azzurro del mare ed una striscia bianchissima di sabbia mano a mano che mi avvicino al mare. Proseguo lungo la costiera facendo attenzione ai cartelli sulla mia destra per Cala Sinzias, indicazioni che trovo facilmente, così pure il parcheggio in libera con altri camper, il terreno è un po’ polveroso ma il grande vantaggio è che a 50 metri si trova la spiaggia. Parcheggio 39.18915° > 009.56290° misto a vetture. Volendo, se proseguo ancora sulla strada a 50 metri sulla sinistra si apre un passaggio che conduce ad un parcheggio a pagamento, € 10 al giorno, spartano però con una ubicazione bellissima. Attraversata la strada in pessimo stato, entriamo in un bosco di eucalipti e, fatti pochi metri, vediamo davanti a noi il mare più spettacolare mai visto fin ora.castiadas colonia penale

CALA SINZIAS (CA), priva di costruzioni intorno, racchiude una tavolozza di colori da fare invidia ad un pittore, il verde, turchese, blu cobalto del mare si mescolano al bianco della sabbia mentre dietro il verde cangiante degli eucalipti racchiude il tutto. Trascorriamo tutta la giornata su questa bellissima spiaggia, interrompendo solo per un pranzo leggero e continuando la giornata tra bagni, passeggiate lungo l’arenile fino al calar del sole. Mi sposto di 7 Km sulla SP98 per andare a visitare la vecchia colonia penale di CASTIADAS (CA) 39.23620° > 09.49950° proprio davanti agli edifici penali, dove ceniamo al Le Vecchie Carceri (cozze e ceci) e pernottare. A seguire Sant’Elmo con il suo scoglio di Peppino, porto e spiaggia di punta Santa Giusta SP97 per entrare nella bellissima COSTA REI.


 da COSTA REI ad OLBIA

costa rei Camping Village Tiliguerta

COSTA REI (CA): Tiliguerta Camping Village 39.29130° > 009.59980° al Km 6,00 appena prima di Capo Ferrato, bella spiaggia di scogli con pineta adiacente, meraviglioso sardegna sentiero per visitare torre capo ferratoposto isolato e poco frequentato da altri camperisti in questo fine stagione € 21,00 tutto incluso. Infine dopo i 3 km prendo a destra la strada che conduce a Capo Ferrato. L’asfalto dura poco, trovo un posto per parcheggiare su sterrato 39.29735° > 009.61680° quindi affronto a piedi un tratto abbastanza sconnesso in salita di questo sentiero. Al bivio a destra per il bianco Faro 39.29935° > 009.63340° spiaggia stagno feraxiche ci presenta uno scenario fantastico che spazia dall’isola di Serpentara a Costa Rei verso Sud e Feraxi verso Nord. Costruito nel 1925, la ritmica luce bianca di questo faro è visibile da 11 miglia e la sua portata luminosa è di 10 secondi. A seguire, ancora qualche tornantino per raggiungere la sommità e proseguire per MURAVERA (CA).

Dopo il promontorio di Capo Ferrato la strada diventa sconnessa e montuosa, prima di riprendere la SS125var. Muravera, capoluogo della storica regione del SARRABUS, è situata su una valle fluviale a ridosso di una cerchia di colline. Costruita in epoca romana, era già abitata anticamente, come testimoniano i resti megalitici esistenti, ha subito varie dominazioni: i Pisani, gli Aragonesi ed i Mori, quest’ultimi costruirono le numerosi torri d’avvistamento che possiamo ancora vedere. Un tempo il territorio era circondato da mandorli, oggi i limoni sono la pianta principale di questo territorio tanto che ogni anno la seconda domenica dopo Pasqua vi si tiene una famosa ed importante sagra. Il centro storico se pur piccolo e raccolto riserva alcune sorprese. La bellissima Chiesa di San Nicola di Bari, edificio in stile tardo gotico costruito nel XVI secolo, il cui interno si presenta ad unica navata abbracciata da cappelle laterali con soffitto con volte a crociera ed un bellissimo altare maggiore del 1767. L’Ex palazzo Comunale ubicato vicino alla Chiesa e di notevole impatto visivo il Portico Pretetto. Costruito alla fine dell’Ottocento si presenta con arco attraversato all’interno da un corridoio balconato che congiunge due bellissime ricche case cittadine. Infine in Via Roma, la bella casa della Famiglia Zedre che ingloba all’interno una cisterna romana usata fino alla fine del 1700 per la raccolta delle acque piovane. Il tour della cittadina si conclude con la visita ad una fabbrica di tessuti sardi che se pur bellissimi non abbiamo acquistato in quanto assai costosi, parcheggio sterrato del Supermarket Farci Pellicano per compere 39.42090° > 009.57720° Vietato il lunedì dalle 7:00 alle 14:00 per mercato.

La statale SS125 taglia in due l’abitato che ci appare subito come un grande paese ricco di negozi ed assai animato. Area di sosta Luna e Limoni 39.42265° > 009.57645° ben segnalata. L’area è recintata da una parte da alti cipressi e dall’altra da bellissimi limoni, è assai ordinata e fornita di docce calde, lavatrice ed ovviamente di carico e scarico camper. Area vicinissima al paese che si raggiunge in 5 minuti a piedi, Costo € 15,00 al giorno, più € 1 per il gettone dell’acqua calda. Continuiamo verso Est e, dopo 4 Km da Muravera verso il mare, ci fermiamo qui 39.39280° > 09.60580° per foto alla Torre della Porta o dei dieci Cavalli.

Cala San Giovanni vicino alla foce del fiume Flumendosa grande parcheggio sterrato fronte mare (dove troviamo solamente altri due camper) 39.39590° > 09.61090° Portotorre delle saline Corallo, su SP99 ne approfitto per scattare foto a questa torre spagnola 39.43890°> 09.63620° Area sosta su sterrato dopo il porto turistico 39.44335° > 009.63960° Sempre su SP99 ad 1 Km da Porto Corallo, Bellavista Camper service Turimar 39.43805° > 09.63245° Località Prumari (Villaputzu), oppure Villaggio Camping Turimar € 15,50 39.44270° > 009.63610° sul bordo della spiaggia scura di Porto Corallo; dalla vicina torre Aragonese si può ammirare la foce del Flumendosa e di tutto il panorama circostante.

Proseguiamo verso Nord sulla SS125 Variante Orientale Sarda per 55 Km lontano dal mare, lasciandomi alle spalle Villaputzu, Quirra, Tertenia, galleria Is Quaddazzonis di 1.390 metri. Prendo l’uscita per Jerzu - Marina di Gairo, Museddu, Perd’e Pera (PERDEPERA - OG) rasentando la perd e pera camping cucamongabellissima costa verso l’Area sosta Cucamonga con accesso lato mare della strada: praticamente impossibile non vederla 39.75430° > 009.67110° L’area è immersa nella macchia mediterranea, ubicata tra il mare e le rocce rosse è fornita di carico e scarico bagni, docce costo € 10,00 al dì e passa un giovanotto alla sera per incassare. Ma soprattutto ciò che ci affascina di più è la tranquillità e la natura selvaggia che avvolge questo luogo. Qui non c’è sabbia ma grossi ciotoli lisci multi colorati che formano il bagnasciuga, tuttavia appena entrati in acqua e percorsi pochi metri si trova subito la sabbia. Di fronte nel mare a circa 100 metri dalla costa affiora un isolotto di roccia rossa.

Torniamo indietro verso Nord, Buoncammino, rallento l’andatura passando da una spiaggia all’altra fino ai ruderi della torre di Baritorre bari sardo (Sardo). Parcheggio 39.83080° > 009.68120°

Prossima meta villaggio di CEA. Volgendo lo sguardo a destra verso il mare, ho gli scogli di Arrubius, dove arditi ragazzi si cimentano in tuffi pericolosi. Sempre sulla SS125 arrivati al Km 133 giro a destra per Baia CEA: bellissimo Camping Rocce Rosse 39.86870° > 009.67930° in via del Muflone. Piazzole ampie e riparate dal sole da alti eucalipti. Tutti i servizi sempre puliti (acqua calda a pagamento). Spiaggia a circa 150 metri, lunga oltre un chilometro con un fondo di sabbia bianca e sottile. Sul lato Nord, dove la spiaggia finisce, si erge una scogliera multicolore dominate da rocce rosse di porfido chiamati Is Scoglius Arrubius (gli scogli rossi) che si stagliano contro l'orizzonte offrendo un insolito contrasto cromatico. Sul sentiero verso il mare, c’è un Parcheggio Baia Cea con area sosta anche esterna. Lido di Orrì (OG), un bel lungomare di sabbia bianco-rosa, all’ombra degli eucalipti € 27,00 + € 2,00 corrente elettrica 39.91790° > 009.69070°

villaggio saraceno torre gemiliano tortoliInoltre Parcheggio senza ombra su asfalto proprio dove finisce la pista dell’aeroporto di Arbatax (120°- 300°). 39.91690° > 009.68980° a fianco del ristorante Basaura beach bar. Continuiamo passando da Tortolì paese vicino per breve visita. Area sosta e pernottamento in un’area di sosta Parcheggio 39.92560° > 009.66190° tra la villa comunale e la caserma dei Carabinieri. Arbatax Sosto 39.93840° > 009.70610° tranquillamente nel suo porto turistico vicino al Circolo Nautico.

ARBATAX (la porta dell’Ogliastra), si trova sulla penisola di capo Bellavista, al centro della costa orientale sarda, 5 Km ad Est di Tortolì. Il suo nome, deriverebbe dall'arabo arba‘at ‘ashar (sardo arba‘ṭash), che significa quattordici, e che indicherebbe la quattordicesima torrearbatax trenino ogliastra di avvistamento, simile a tutte quelle presenti nelle coste sarde grazie alla sua posizione strategica. Fondata da pescatori Campani provenienti dall’isola di Ponza. Scendiamo fino alle scogliere rosse di Arbatax, lungo una via ornata da enormi cespugli di oleandri bianchi, rossi e rosa, cactus ed Hibiscus, in un paesaggio naturale di grande pregio: una meraviglia superiore ad ogni aspettativa !!! Il sottobosco è ornato dai colori lilla della Peonia selvatica (paeonia officinalis) un fiore che cresce solo in ecosistemi integri. La battigia è qui costituita in parte da ciottoli di granito e di porfido rosso e per il resto da scogliere.

santa maria navarrese torre spiaggiaProseguiamo per Lotzorai, SANTA MARIA NAVARRESE (OG), per foto al grandissimo olivo secolare presso la chiesa di Santa Maria di Navarra 39.98860° > 009.68900° nel centro del paese. Lasciato questo delizioso paesino, affrontiamo la dura salita che ci porterà a Baunei: la percorriamo attraversando le stradine strette del piccolo centro, sempre sulla panoramica SS125 del Parco Nazionale del Golfo di Orosei, diretti verso un altopiano incredibile che ci evoca qualcosa simile ad una prateria americana o patagonica. La strada sale fino al Passo di Genna Silana, 1017 metri, Area sosta nelpasso ghenna silana Camping Silana, quasi in cima al passo, il più alto della Sardegna 990 metri !! Posto tranquillo e poco affollato, con corrente, possibilità di scarico acque grigie e nere, acqua calda e docce per tutta la durata della permanenza e tutto questo per € 15,00 a notte per il camper e due persone. 40.15315° > 009.51140°

Nelle vicinanze Hotel Ristorante Gorropu che offre una cena tipica così composta: antipasti vari, tris di primi, maialino arrosto e capretto in umido (€ 30,00 a persona).

L’occhio spazia tra orizzonti sconfinati. Qui c’è anche un ufficio turistico oltre la strada ed un bar con pane fresco, formaggi ed affettati. Iniziamo la discesa attraversando il fiume Flumineddu sormontato dal lontano massiccio del Supramonte di Urzulei, costeggiando il canyon di Gorropu. La gola di Gorropu segna il confine naturale tra i territori comunali di Urzulei ed Orgosolo. È lunga circa 1,5 km, dalla punta Cucutos (m. 888) sprofonda per circa 500 m. e sul fondo si restringe sino a raggiungere in alcuni punti la larghezza minima di 4-5 m. Queste caratteristiche rendono Gorropu un autentico capolavoro della natura ed allo stesso tempo un prezioso scrigno di biodiversità. Come raggiungerla: una volta raggiunto il passo di Genna Silana (SS125 Km 183,00) parcheggiare 40.15890° > 009.50805°davanti alla casa cantoniera ANAS e camminare per circa 4 km a piedi (dislivello 650 m) per una durata di 1,5/2 h in discesa e 2,5 h per la risalita con possibilità di prenotazione del fuoristrada per la risalita; livello di difficoltà: escursionistico. Altra possibilità 40.19750° > 009.53555° Campo Base Gorropu (SS125 Km 190+500) Da qui partono le escursioni in fuoristrada organizzate dalla Società Chìntula. Proseguiamo attraverso un meraviglioso territorio montuoso punteggiato qua e là da pecore, casolari e fattorie che vendono formaggi, seguendo curve e controcurve che scendono tra i pinnacoli di roccia ai lati della SS125, arriviamo a Dorgali che è il maggior centro della regione e dove si produce il noto vino Cannonau e la cantina Dorgali in Via Piemonte 11, è veramente ben fornita con dell’ottimo vino dal rosso al bianco Isalle ed al rosè a prezzi imbattibili. Dorgali – Oliena - Orgosolo.

orgosolo muralesDecidiamo di cambiare percorso per una breve visita e sosta ad ORGOSOLO (NU), quindi prendiamo la SP38 una strada panoramica che in 36 Km (1 ora circa), ci porterà al sito. Il paesaggio è molto selvaggio, si alternano territori con poca vegetazione a boscaglie: pochissimi gli insediamenti umani. Orgosolo. Facilmente si arriva in città per lasciare il camper nel comodo parcheggio del cimitero poco distante dal centro, asfaltato ed illuminato però senza servizi 40.20600° > 009.35660° Questo centro agro pastorale è inserito all’interno della Barbagia di Ollolai. Posto ad un’altitudine di circa 620 metri, il paese si adagia sulle pendici del monte Lisorgòni, in una conca ricca di sorgenti, incastonata tra le aspre rocce del Supramonte e le propaggini settentrionali del monte Gennargentu. Qui il paesaggio è magnifico: la vista si tuffa sulle vallate di “Lo’hòe” e di “Sorasi”, attraversate dal fiume Cedrino, per poi spaziare su foreste incontaminate, distese di pascoli e grandiosi fenomeni naturali. Vero simbolo di Orgosolo è il suo centro abitato, particolare ed unico al mondo, la cui bellezza richiama ormai visitatori che giungono anche dall’estero. La maggior parte delle facciate delle case è rallegrata dai murales ma molte sono le facciate dove è facile riconoscere il segno di spari con porte, finestre e cartelli stradali bucherellati da fori di proiettili. Perdersi tra le strette viuzze di questo paesino della Barbagia è un po’ come ammirare un museo a cielo aperto. Non una sempliceorgosolo murales 2 costruzione in pietra, qui, ogni casa, ogni muro, è uno stato mentale, ha un’anima che prende forma attraverso i colori degli oltre 250 murales che dipingono tutto l’abitato: storia, società, resistenza e politica si trasformano in opere d’arte senza cornice, in cui si legge lo spirito della comunità orgolese, così forte e così combattivo.

Proseguiamo su SP58 per NUORO. Visitiamo il Centro Storico, il Museo Deledda ed il Duomo. Sosta camper comunale presso nuoro chiesetta nostra signora graziel’Anfiteatro 40.31430° > 009.32760° In camper, nella immediata periferia, imbocchiamo Via Ortobene per trovare sulla destra la chiesetta di Nostra Signora della Solitudine 40.32855° > 009.34155° (sa solidae) che ha un interessante portale in bronzo e nel suo interno, si trova il grande sarcofago con il corpo della scrittrice Grazia Deledda, premio Nobel per la letteratura nel 1926.sarcofago grazia deledda

Seguo per 7 Km la strada per Monte Ortobono (semplicemente Monte per i locali), trovando sulla sinistra una serie di fontanelle sorgive: Sa e Loda, Milianu per arrivare alla statua in bronzo alta 7 metri (del peso di 2 tonnellate) del Redentore.

nuoro statua redentore

Nota curiosa: dietro il piede destro della statua, c’è il volto di un bambino, che rappresenta tutta l’umanità al cospetto di Dio con una epigrafe di Grazia Deleddanuoro particolare statua redentore 40.32205°> 009.36890°

Continuo fino al Cuccuru Nigheddu (Cocuzzolo Nero) 925 metri, 40.32315° > 09.37275° dove ci accolgono una foresta di antenne di dorgaliricetrasmettitori TV però con un panorama che lascia senza parole. Questa volta utilizzo la SS129 da via Aspromonte 40.32370° > 009.33830° per ritornare finalmente a DORGALI (NU) dove, dopo 2 Km dal centro, imbocco a sinistra la galleria al di là della quale si apre il bellissimo panorama su CALA GONONE (NU). Dopo 7 tornanti ed attraversando boschi rigogliosi di alberi da sughero, arriviamo presso la azzurrissima baia dell’Area sosta Palmasera 40.27950° > 009.63000° sita in Viale Bue Marino al costo di € 25,00 Area veramente accogliente, strutturata a terrazze con panorama sul mare, dotata di tutto e di più. Prenotazioni per visitare la Grotta del Bue Marino, ultimo rifugio della foca monaca in acque italiane. (€ 33,00).

Sempre a Cala Gonone vicino al centro, soggiorniamo anche un paio di giorni nel bellissimo Camping Sardinia al costo di € 23,00 tutto compreso con acqua calda dappertutto!!! 40.28445° > 009.63360° Torniamo sulla SS125 per deviare a destra dopo 10 Km (strada sterrata) verso la costa e le sorgenti di San Giovanni, posto spartano con una sola vasca però pulito e GRATUITO. A seguire, porticciolo e spiaggia di Osalla, all’AA Beach Park. Area semplice, assolata a 100 metri dal mare raggiungibile solo sa prama palma nana sardacosteggiando lo stagno di Su Petrosu. Spiaggia ripida e mare subito profondo, 40.34310° > 009.68630° € 15,00 sosta per la notte.

OROSEI (NU), Cala Sa Prama (La Palma nana della Sardegna), area sosta per camper ancora aperta 40.43998° > 009.78110° con acqua calda corrente e tutti i servizi €orosei 20,00 tutto compreso. A seguire Cala Liberotto, area sosta camper libera in viale Cala Liberotto 40.43120° > 009.77610° ci spostiamo di 300 metri verso Nord per ritrovarci in CALA GINEPRO.

cala ginepro

Per arrivare alla prossima spiaggia, dobbiamo contornare lo stagno di Sa Curcurica: 2 Km per riprendere la SS125 e, dopo 3 Km verso Nord, svoltare a destra ancora una volta per tornare sulla spiaggia, questa volta nell’Oasi di Bidderosa; non ci sono parole per descriverla, bisogna assolutamente vederla, una oasi incontaminata, mia moglie mi dice che mancano solamente le palme e poi si potrebbe pensare di essere a casa sua nei Caraibi!!! 40.46370° > 009.80370° Qualche chilometro e poi purtroppo la strada è sbarrata. Se si vuole passare si deve pagare un ticket di 10€.

BERCHIDA (NU) al cartello stradale di segnalazione del km 242, dopo 50 metri sulla destra imbocco la strada sterrata che in 4 km ci conduce ad un grande stagno secco, con numerosi camper in sosta, antistante la luminosa e sconfinata spiaggia di Berchida, 40.47970° > 009.80990° Pini e ginepri delimitano l’arenile, mentre dalla sabbia candida e finissima crescono gigli selvatici profumatissimi. Altra particolarità del luogo, le singolari sculture di rocce rosa create dai turisti sovrapponendo grosse pietre a forma piramidale. A metà pista un agriturismo con bar-ristorante, di fronte al maneggio, mentre per l’acqua dolce occorre tornare sulla statale verso Olbia per 1 km e seguire il sentiero fino alla sorgente (solo con taniche). Il parcheggio è a pagamento € 10,00 (dalle 08.00 alle 18.00). Non c’è acqua, nemmeno l’elettricità o il carico/scarico. Attenzione: se all’ingresso non incontri l’addetto a cui pagare il ticket, cercalo e paga la modica cifra, altrimenti la multa rischiate di pagarla direttamente al comune di Siniscola!!! Camperista avvisato mezzo salvato!!!

A seguire 40.52870° > 009.82710° per visita e foto al faro di Capo Comino, grande rotonda asfaltata adibita a Parcheggio. Altro parcheggio a pagamento assieme ad altricapo comino faro stazione meterologica camper su grande sterrato a ridosso della spiaggia con servizio di bar e ristorante 40.53475° > 009.81675° Costo euro 10,00. Senza C/S di torre san giovannifronte l’isola Ruja Isola Rossa). A seguire su SS125 Torre San Giovanni, Posada, in questo punto della SS125 (1 Km dopo l’imbocco/ svincolo con la 131) a destra 40.65755° > 009.73265° verso Orville pineta 40.65440° > 009.74790° Proseguire verso Nord ritornando sulla SS125 Tanaunella, BUDONI (OT) ci fermiamo presso il camping Pedra e Cupa 40.70025° > 009.71390° un tre stelle al prezzo di euro 20,00 con piscina ed accesso alla spiaggia di Budoni, se completo, in Via dei Lidi 40.70720° > 009.71555° aperta tutto l’’anno, carico acqua.

Budoni si trova nella zona nord-est dell’isola, posta tra i due comuni di San Teodoro a Nord e Posada a Sud, è attraversata dalla SS125 e possiede delle belle spiagge sabbiose. La più vicina, quella dove mi dirigo, è a circa 300 metri dal centro del paese ed è caratterizzata da una bella pineta tutt’intorno e con spiaggia dal fondale limpidissimo.

ottiuli marina porticcioloOTTIULI (OT) 40.73720° > 009.70990° in Via Del Porto Parcheggio GRATUITO San Teodoro, camping Cala Ambra 40.77185° > 009.67940° al costo di € 20,50 senza corrente. Pernottare anche nel parcheggio Comunale di Via Donat Cattin 40.76660° > 009.66870° parcheggio asfaltato e leggermente in pendenza con spazio per circa 30 mezzi, seguire indicazioni per lo stadio. Parcheggio La Cinta a Nord di San Teodoro 40.78505° > 09.66980° vietato restare di notte, per godere della spiaggia La Cinta con una prima vista dell’isola di Tavolara.

CALA BRANDINCHI (OT): chiamata la piccola Tahiti per le sue acque cristalline è raggiungibile a piedi 40.83120° > 009.68305° L’arenile è costituito da sabbia chiara fine e brillante, sosta in libera con la scelta di andare a piedi verso Sud alla spiaggia Lu Impostu distante 250 metri.

porto san paolo area camperPORTO TAVERNA (OT), bella località con una grande spiaggia bianca ed alle spalle lo stagno con lo stesso nome, con passerelle e camminamenti per vedere la fauna acquatica. Vedo diverse specie, molti cormorani ed anche dei fenicotteri che si lasciano fotografare perché sono ben lontani da me, di grande interesse sono le sue dune coperte di gigli selvatici e cardi marini che crescono sulla lingua di sabbia delimitata da un lato dal mare e dall’altro da uno stagno 40.85730° > 009.65370° Ci fermiamo per tre giorni a PORTO SAN PAOLO (OT) presso la bellissima area sosta senza ombra di Camper Sardegna in via Alfieri 40.87270° > 009.62650°

Proseguiamo per CALA SUARACCIA (OT). Parcheggio €10,00 assolato e polveroso, solamente per andare al mare durante il giorno 40.84055° > 009.70440° Spiaggia chiara e mare basso, ideale per tutti.

capo coda cavalloLa prossima sosta è per questo magnifico belvedere di Punta Coda di Cavallo 40.84150° > 009.71405° (parcheggio un poco difficoltoso). Il panorama che si gode da questo promontorio è a dir poco Spettacolare, da non perdere. Parcheggio per Stazione di vedetta di Capo Ceraso (Murta Maria) 40.91780° > 009.63710°

Alla rotonda nuova di Murta Maria sulla SS125 girare in viale Porto Istana ed ancor a sinistra alla prima via direzione villaggio di Costa Romantica, Li Cuncheddi. Prendere lo sterrato con indicazioni di Capo Ceraso. La strada è bianca, lunga e dissestata. Dalla spiaggia parte un sentiero verso il boschetto che porta in breve tempo al Capo Ceraso dove c’è una casamatta in pietra addossata alla roccia e più in alto, la vedetta con telemetro con vista su Tavolara.

Ritorniamo al parcheggio del supermercato Auchan oltre il primo parcheggio che trovate sulla sinistra 40,90900° > 009,52070° Dal parcheggio del Supermercato alla banchina di imbarco nel porto di Olbia = Km 4,00 – Oppure 40.92380° > 009.51920° di fronte alla Stazione Marittima ed Autorità Portuale, nel porto di Olbia.

Se siete in anticipo e non sapete cosa fare, potete prendere e seguire la SS199 che da Olbia vi conduce in 35 minuti (30 Km) nella zona industriale di Pirastros Muzzos, distante 3 Km da Berchidda per una visita molto interessante ed acquistare un mirto delizioso e di qualità superiore Benalonga di Lucrezio Rau 40.76980° > 009.16890°.

E salutiamo la SARDEGNA con la tipica cena sarda e così possiamo dire:

"Finalmente il momento clou - Purceddu, patate al forno e birra non filtrata, of course !!!"

purceddu patate birra