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Vacances, j'oublie tout

preparativi vacanze estive

Era il titolo di un brano francese molto divertente, in voga a inizio anni ‘80 e letteralmente significa “Vacanze, dimentico tutto”: di questo parliamo oggi.

di Cesare Tomasini

Siamo abituati da sempre al rito delle ferie estive, benché negli ultimi anni soprattutto le nuove generazioni stiano passando a stili di vacanza diversi e diversificati nel tempo; rimane però, soprattutto in noi meno giovani, il richiamo del periodo delle ferie agostane che sembrano a molti la ciambella di salvataggio lanciata ad un naufrago che stia per annegare.

Sappiamo tutti che poi si rientrerà, a volte più stanchi e nervosi di prima, però il miraggio del potersi riappropriare della propria vita e dei ritmi che riteniamo giusti per noi stessi è sempre forte. Questa grande aspettativa, in tutto simile al famoso “sabato del villaggio”, fa sì che tutte le attività precedenti il grande momento della partenza ne vengano influenzate in modo clamorosamente evidente: al lavoro sembra che il mondo stia per finire, un Armageddon balneare, una data limite entro la quale qualsiasi attività dovrà finire, poco importa se con successo o con la gogna dei dipendenti in sala mensa.

Poi improvvisamente tutto cambia: manca una settimana alla “chiusura” e la tensione improvvisamente crolla, nessuno sembra avere più nulla da fare, in ogni angolo ci si racconta le mete da raggiungere e si viene sommersi dai ricordi di chi le ha già raggiunte; le attività rallentano, anzi si bloccano, che senso ha fare oggi che poi domani siamo in ferie? Ne parliamo dopo le ferie, fissa pure un incontro, io rientrerò il … . Salvo poi premurarsi di informare il mondo che – tranquilli! - non ho sempre il telefono con me ma le mail ogni tanto le leggo, ci mancherebbe altro! (ma perché?).

Questo sul fronte lavorativo, ma a casa? Lì è anche peggio, perché è necessario preparare tutto il necessario: ovviamente in una coppia le strategie sono sempre diametralmente opposte per cui c’è chi si fa le liste e chi butta creativamente le cose in valigia, chi fa le cose una settimana prima per poi scoprire che gli mancano le mutande di ricambio per l’ultima settimana di lavoro e chi si arrabatta la notte prima della partenza, dimenticando millemila cose e arrivando alla partenza sull’orlo di una crisi di nervi.

A questo surplus di attività si aggiunge la assoluta necessità di lasciare casa in condizioni perfette, come non è mai stato nell’ultimo anno, perché – hai visto mai – viene su un vulcano come a Pompei e poi che figura ci si fa tra 2000 anni quando scaveranno e troveranno che la casa era in disordine? Dobbiamo difendere l’onorabilità dei nostri contemporanei!

Poi ci sono le ansie “da prestazione” di chi, nella coppia, si fa carico dell’organizzazione delle ferie: perché sì, quello che abbiamo detto prima vale per tutti, ma noi turisti plein air le nostre ferie ce le costruiamo su misura! Quindi avremo fatto la scelta giusta? Ci piacerà o no? Ci sarà troppo caldo / freddo? Abbiamo messo in lista troppe cose da vedere o ci romperemo le scatole perché siamo stati troppo conservativi? Per chi fa tappa nei campeggi o aree di sosta, troveremo posto? (non sempre si può prenotare, per esempio all’estero in itinere).

Poi c’è il caricamento del mezzo, con conseguente studio del dove mettere tutto quello che vorremmo prendere, tenendo conto di due limiti non banali e tipici di chi fa ferie in camper/caravan/tenda: il contenimento dei pesi, che è l’impresa in assoluto più difficile nel caso dei camper, e la sistemazione degli oggetti in modo funzionale. Se infatti chi se ne va in albergo o appartamento può caricare l’auto un po’ come gli pare, tentando di realizzare il miglior tetris possibile, chi il mezzo lo abita per qualche settimana deve caricare in modo che le cose siano fruibili “in continuo”, relegando ai posti meno accessibili tutto ciò che si reputa si userà poco o nulla (riserve strategiche!).

Una volta partiti, normalmente arrabbiati, stanchi e accaldati a differenza dei nostri sogni pre-ferie che ci vedevano come la famiglia del Mulino Bianco, ci si trova nel traffico di altre migliaia di famiglie arrabbiate, stanche e accaldate che come noi ambiscono a uscire dallo stress della routine quotidiana. In effetti è proprio lì che inizia la vera vacanza, perché alla fine ti rendi conto di quello che veramente è: non rimuovi i tuoi limiti, non cambia il tuo carattere, non sei un altro ma sei sempre tu che, per qualche giorno, puoi decidere come spendere il tuo tempo, in accordo alla situazione e agli altri componenti della tua famiglia. Sei nel traffico? Con un mezzo come i nostri puoi fermarti e prenderti i tuoi tempi (ecco perché secondo me è meglio l’ansia da non-prenotazione che lo stress da rispetto della prenotazione), sei esentato dalla dimostrazione di superiorità automobilistica che ci affligge perché semplicemente sei in un’altra categoria: insomma hai la possibilità di essere più svincolato dagli schemi quotidiani, almeno hai la scelta se farlo.

Un po’ di consigli, ammesso che ne abbiate bisogno

Fate le cose per tempo: con i nostri mezzi è possibile, in molti casi si può caricare pian piano tutto quanto necessario con largo anticipo, in modo da evitare stress fisici e psicologici e avere molto più tempo per identificare eventuali dimenticanze; senza contare che alla partenza sarete più riposati e rilassati.
Nel caso viaggiate in caravan, carrello o tenda, caricate in modo da mettere per ultime le cose che serviranno per prime: picchetti, martello, cavo corrente ecc. Se pioverà all’arrivo, non avrete bisogno di buttare tutto sotto la pioggia per arrivare a ciò che vi permette di mettere la testa al coperto.

Ci sono alcuni pezzi di dotazione assolutamente necessari: il primo è la farmacia di bordo, nella quale mettere ovviamente tutto ciò che serve ad un primo soccorso in caso di tagli, escoriazioni ecc., ma anche i farmaci che assumete e che prevedono prescrizione medica, qualche antidolorifico e antipiretico; a seconda della nostra fisiologia poi potrebbero servire pomate varie, farmaci per la digestione / acidità di stomaco, diarrea, integratori di sali, antistaminici, creme solari protettive, ecc. Ricordatevi che non tutto è reperibile ovunque, soprattutto se siete all’estero e comunque se vi si blocca la digestione di notte, è lì che vi serve avere il farmaco, non il mattino successivo.

Il secondo “indispensabile” è la farmacia del vostro equipaggiamento, ovvero in primis il veicolo ma poi anche l’allestimento e persino l’equipaggiamento da trekking (quindi prendete i cordoni delle scarpe ed eventualmente la crema da scarpe con voi!). Non serve prendere quantità industriali di attrezzi, ma qualche pezzo di base sì: cacciaviti, pinze, forbici, martello, chiavi per teste esagonali e a brugola (e magari torx), fil di ferro, nastro isolante, nastro americano, teflon, fascette elettriche e per tubi, svitol. Questa è solo la mia lista di base, a cui aggiungere quello che ritenete opportuno.

Il terzo “indispensabile” sono … gli ombrelli! Quasi sempre ce ne dimentichiamo perché si parte col sole e col caldo, ma fanno sempre comodo.
Il quarto e ultimo sono gli insetticidi: soprattutto indispensabile la polvere per le formiche, nemico storico di qualsiasi campeggiatore e anche camperista; a questa potete aggiungere il repellente per zanzare nel caso una sera capitiate in un luogo infestato (tipo casa mia …) e vi serva immediatamente, meglio averne un po’ sotto mano.
Spero di avervi fatto sorridere un po’ ma anche dato qualche consiglio utile: mi raccomando, dalle mia parti di dice “Tola dolsa” (letteralmente “prendila dolce”, ovvero stai calmo, evita di prendere le cose di punta), divertitevi, rilassatevi e ricordatevi che:


ANDRÀ TUTTO BENE
(speriamo anche meglio di com’è andata l’altra volta!)