Menu

Indice articoli

Diario di viaggio: Portogallo in camper
- seconda parte -

Prosegue questo lungo viaggio di Anna e Daniele G., un itinerario durato quasi due mesi.

Vuoi leggere la PRIMA PARTE di questo lungo viaggio durato quasi due mesi? Allora clicca QUI

 


 22 Maggio 2023 Lunedì

Ci alziamo per tempo, e con il solito bus torniamo a Coimbra direzione Università. Ieri sera avevamo tentato di prenotare la visita on line, ma l’ingresso alla biblioteca Joannina, che è anche il pezzo più pregiato della visita, ci dava un ingresso programmato per le 12.30, troppo tardi per noi che dobbiamo lasciare il campeggio alle 15.00.

A malincuore siamo costretti a rinunciare alla biblioteca, e quindi ci dirigiamo alla biglietteria per pagare il giro del palazzo reale, cappella di san Michele e museo della scienza. Ci sono diverse tipologie di biglietto, a seconda che uno voglia visitare anche il giardino botanico, le aule scientifiche, il collegio del Gesù ecc. Noi ci siamo limitati a questi tre siti per il tempo che potevamo dedicargli. Arriviamo quindi all'Università, riconosciuta patrimonio dell'umanità dell'Unesco. Questo famoso ateneo occupa fin dal 1537 una delle più prestigiose residenze reali del Portogallo, dono di re Don Giovanni III, e i suoi studenti ancor oggi indossano con orgoglio la pesante divisa dall'ampio mantello, arricchito da stemmi ricamati lungo le falde interne.

Il problema che abbiamo riscontrato, è nel trovare la biglietteria; questa infatti non si trova nel cortile dell’università ma all’esterno, e neanche troppo vicino, tanto che tra qualche improperio e qualche richiesta di informazione dai passanti, perdiamo un po’ di tempo a trovarla.

Una volta espletato l’incombenza economica, iniziamo la visita superando la Porta Ferrea che dà accesso all’ampio piazzale dell’università. Qui abbiamo la fortuna di incontrare molti studenti che stanno festeggiando la fine del corso del primo anno. Vestiti con il loro abito tradizionale e l’ampio mantello nero, si fanno le foto davanti alla loro facoltà, e si lasciano fotografare anche da noi turisti che ci intratteniamo con loro chiedendo dettagli sul loro sistema scolastico.

Coimbra universita

Proseguiamo poi verso la cappella di San Miguel, meravigliosa, decorata con gli immancabili azulejos e impreziosita da un pregevole retablo oltre che da alcune statue, e un organo risalente al 1732. Da qui si passa al palazzo reale, trasformato in stanze ad uso universitario, passando in varie sale interne fino ad un ballatoio dal quale si gode una veduta panoramica sulla città.
Terminata la visita riprendiamo il bus che ci riporta in campeggio. Dopo aver pranzato ed espletato le operazioni di carico e scarico dell’acqua, partiamo per la nostra successiva meta: Costa Nova do Praia.
Prima però facciamo una sosta ad AVEIRO (P) sostando in un parcheggio, senza c/s, destinato ai camper vicino alla cittadina N 40.64505, W 8.65540. Il posto è veramente comodo per la visita, ma si trova sotto un ponte stradale con molto traffico che la notte potrebbe risultare assai rumoroso.
Mi ero riproposto la visita di questo centro perché avevo letto che Aveiro era una sorta di piccola Venezia, in quanto la città si sviluppa su dei canali. Forse sarà stata l’alta aspettativa, ma sinceramente non sono rimasto molto colpito dalla città. Ci sono sicuramente dei bei canali, anche molto ampi, costantemente attraversati da imbarcazioni che ricordano, abbastanza approssimativamente, delle grosse e tozze gondolone veneziane, ma a parte questo c’è ben poco della nostra città lagunare. Ci spostiamo in centro, che invece ho trovato ben curato, vivace e pieno di negozi in stile Coimbra.

 aveiro

Rinunciamo ad effettuare il "barco" turistico, per la gita sui canali che per la verità sono pieni di turisti. Noi invece ci concediamo un peccato di gola, andando in una delle numerose pasticcerie del centro ad assaggiare il dolce tipico di qui: ovo moles (tuorli d’uovo crudi e sciroppo di zucchero avvolti in un’ostia).

Alla fine ripartiamo per il borgo di COSTA NOVA, proteso su una lingua di terra tra la Ria de Aveiro e l'Atlantico. Qui ci sono davvero tanti posti dove poter sostare; noi scegliamo un parcheggio limitrofo al campo da calcio e alla spiaggia (N40.61079 W8.75240) dove notiamo con soddisfazione che stanno costruendo un angolo dedicato allo scarico delle acque grigie, del chimico, e al rifornimento dell’acqua.
Dopo una passeggiata sulla spiaggia, in parte sulla sabbia in parte sulla lunga passerella in legno che costeggia le dune, data la vicinanza del parcheggio al centro del paese, decidiamo di andare a cenare in uno dei tanti ristoranti, scegliendo il ristorante Costa Nova.
Assaggiamo il famoso bachalao, nella versione della casa, e alla griglia, aggiungendo anche un buon piatto di vongole alla spagnola. Tutto molto buono e soddisfacente. Quando torniamo in camper, dopo l’ennesima passeggiata a lume di luna sulla spiaggia, siamo pronti per un buon sonno ristoratore.

23/ Maggio 2023 martedì

Una volta alzati facciamo il giro di questo incantevole paesino. Il panorama è da cartolina: una serie di case in legno, ordinatamente affiancate una all'altra, fronteggiano il mare con le facciate composte da strisce verticali bianche che si alternano a quelle rosse, gialle, verdi o blu.

 costa nova scorcio s

Tonalità pastello che hanno trasformato in case di villeggiatura i palheiros, le antiche capanne di paglia utilizzate dai pescatori come depositi per attrezzi.
Sembra di vivere in un fumetto, tutte le casette sono diverse le une dalle altre, tanto da essere difficile scegliere cosa fotografare. Chiudiamo la nostra mattinata con l’ennesima passeggiata sulla spiaggia, e poi con un salto al mercato coperto del pesce, dove acquistiamo dei molluschi per una spaghettata da fare alla sera.

Dopo pranzo partiamo per Porto, ma prima facciamo una deviazione raggiungendo il paese di VALEGA (P), per visitare la settecentesca chiesa matrice di Santa Maria. Una volta arrivati parcheggiamo proprio di fronte alla chiesa (40.832739, 8.579593). Già appena scesi dal camper ci rendiamo conto della particolarità di questa chiesa. L’esterno e la torre campanaria sono completamente rivestite dai classici azulejos bianchi e blu che la rendono unica nel suo genere. Ma il bello viene quando giriamo intorno alla chiesa per raggiungere la facciata principale. Questa è rivestita di piastrelle policrome a tema religioso sull’immacolata concezione della Madonna; il risultato è uno splendore di colori e scene. La stessa tipologia di maioliche ricopre anche le pareti della singola navata interna dove i temi religiosi sono tutti incentrati sulla vergine Maria. In una cappella separata, ma rivestita dalle stesse splendide maioliche, è conservato una fonte battesimale del XVI secolo. Questa è davvero una tappa da non perdere.

valega chiesa

Ci rimettiamo in cammino arrivando nei pressi di PORTO (P), ma data l’ora tarda non ci dirigiamo verso il campeggio come avevamo deciso (lo faremo domani) ma andiamo a sistemarci alla Praja de Lavadores, di fronte al mare, in un parcheggio misto insieme ad altri numerosi camper, per passarvi la nottata (N41.13187 W8.66871).

 24 Maggio 2023 Mercoledì

Appena svegli facciamo colazione e percorriamo i 2 km che ci separano dal campeggio Orbitur Canidelo (N41.12473 W8.66647). Il parcheggio dove eravamo era perfetto sia per passarci la notte che per la visita di Porto, ma la nostra scelta è dovuta al fatto che dopo 1 mese abbiamo bisogno di fare bucato, soprattutto le lenzuola, e piuttosto che cercare una lavanderia automatica, riteniamo più comodo sfruttare le strutture del campeggio. Passiamo così la mattinata alle incombenze pratiche. Dopo pranzo partiamo invece per la visita di Porto. Per raggiungere il centro, che dista circa 6 km, si prende il bus 15 subito fuori dal campeggio. Questo fa capolinea al General Torres, che si trova davanti al ponte Louis I, che dà l’accesso al centro distante circa 1,4 Km. Qui ci sarebbe la metro che in una fermata porta alla cattedrale, ma il mio consiglio è quello di percorrere a piedi questo tratto. La passeggiata sul ponte dà proprio la visione da cartolina di Porto, con il quartiere Ribeira in primo piano; per me assolutamente imperdibile. La storia racconta che il primo insediamento cittadino, Cale, sorgesse in epoca romana sulla sponda sinistra del fiume Douro; con l'intensificarsi delle attività commerciali fu fondato un nuovo abitato sulla riva opposta, chiamato Portus. Ben presto per indicare questo sito si fece riferimento al nome Portucalia (il porto di Cale) destinato a divenire sinonimo dell'intera nazione.

porto cattedrale

Attraversato lo storico Dom Luis I, costruito su due livelli e ideato da un allievo di Eiffel, ci ritroviamo praticamente a ridosso della cattedrale che s'innalza sulla collina più alta. È del XII secolo e l’esterno mostra la tipica architettura della cattedrale/fortezza. L’interno non mi ha appassionato molto, forse perché portato a fare il confronto con le altre cattedrali viste in questo viaggio. Comunque da ammirare il bellissimo rosone e l’altare maggiore del ‘700, opera dell’architetto italiano Niccolò Nasoni. Da non perdere invece il chiostro, con i suoi preziosi riquadrati di azulejos e la salita alla torre, da cui si ammira un bel panorama sulla città, oltre a vedere la struttura a fortezza della cattedrale.
Scendiamo poi verso la Piazza della Libertade, per raggiungere la stazione ferroviaria di Sào Bento, in pieno centro storico, divenuto dal 1996 patrimonio dell'umanità. Motivo di questa visita sono le pareti interne dell'ingresso principale della stazione completamente rivestite di azulejos illustranti la storia cittadina.

 porto stazione azulejos

Facciamo anche una visita al palazzo municipale di Porto, imponente nelle sue dimensioni, e passiamo il resto del pomeriggio passeggiando negli stretti vicoli del centro, concedendoci un assaggio delle famose frittelle di Bachalao, annaffiate da un buon bicchiere di Porto. Il pomeriggio volge al termine; rimandiamo il resto della visita all’indomani, e ritornando sui nostri passi, riattraversiamo il ponte Louis I e riprendiamo il bus 12 che in 30 minuti ci riporta al campeggio.

25 Maggio 2023 giovedì

Ripreso il bus che ci riporta davanti al ponte Louis I, questa volta scendiamo le scale verso il mare rimanendo sul lato sud dell’estuario, dove ci sono tutte le più importanti cantine del pregiato vino Porto. Cerchiamo quella che possa garantirci un tour della cantina in italiano, e lo troviamo presso la cantina Burmester. Il tour è per le 15.30; prenotiamo e poi riprendiamo il giro della città.

Attraversiamo il ponte Louis I e ci avventuriamo nel traffico pedonale costeggiando il quartiere di Ribeira, forse il più caratteristico di Porto, pieno di locali e di turisti pronti a fare il giro dei sette ponti della città in una delle tante barche caratteristiche: i rabelos, che una volta trasportavano le preziose viti. Ribeira è contornato da erte stradine acciottolate che si insinuano tra le abitazioni con le facciate spesso abbellite da azulejos. Da qui si ha una bella vista su una serie di ponti che scavalcano il fiume: il moderno ponte de Arratida, e il Marra Pia, viadotto ferroviario progettato dallo stesso Eiffel.

porto ponte e viadotto

Da qui è anche ben visibile l’estensione sull’altra riva dei capannoni delle industrie vinicole le cui insegne ancora ricordano gli antichi proprietari inglesi che dettero inizio alla storia del vino locale quando, aggiungendo del brandy al mosto per evitare che inacidisse durante ii trasporto via mare, dettero origine a quel gusto che oggi è famoso in tutto il mondo.
Da Ribeira saliamo a visitare la chiesa di San Francesco. La chiesa è imponente, l’esterno non è tanto diverso da quelle viste fino ad ora, ma entrati, il giudizio cambia radicalmente; è un’esplosione di retablo dorati e finemente intarsiati, con statue dei santi in rilievo che vanno ad impreziosire le pareti e le colonne delle tre navate tutte rivestite in foglia dorata. Il clou poi si raggiunge con la pala d’altare chiamata dell’albero di Jesse.
Si tratta della rappresentazione della genealogia di Cristo, sotto forma di albero, le cui radici fuoriescono dal corpo sdraiato di Jesse, con le diramazioni che sostengono i re di Giudea (con speciale rilievo per Davide). L’insieme della chiesa è forse il più bel stile barocco che abbia osservato.
La visita ci prende molto tempo, comprendente anche le catacombe, sala capitolare, sacrestia e tesoro; quando usciamo è già ora di pranzo, ed anche se non è vicinissimo, decidiamo di andare al Caffè Santiago, che si trova all’apice di una delle colline di Porto, e che ci richiede una bella passeggiata in salita.
Ma la scelta non è frutto del caso. Vogliamo assaggiare due piatti tipici di Porto, e le recensioni danno questo caffè come il migliore per farlo. Si tratta del francesinha e della trippa al modo di Porto. Il primo è una sorta di panino farcito con una bistecca di manzo, mortadella, salciccia e fiambrè (una specie di prosciutto cotto portoghese); il tutto ricoperto con formaggio fuso ed infornato in una terrina di terracotta con un’abbondante salsa a base di pomodoro, birra e peperoncino; e per non farsi mancare niente una volta sfornato, ricoperto con un bell’uovo fritto. Una cosina leggera per palati delicati. La trippa invece è condita con fagioli bianchi, cumino e riso oltre all’onnipresente peperoncino. Il tutto naturalmente accompagnato da un buon bicchiere di Porto rubrio. Davvero soddisfacente, le attese sono state pienamente ricompensate, e se siete da queste parti ve lo consiglio calorosamente.

Abbiamo ancora un po’ di tempo, e lo impegniamo andando a sbirciare tra i banchi del Mercado de Bolhao. Un grande capannone a due piani, dove è possibile trovare qualsiasi prodotto cerchiate: dalle carni al pesce, dai salumi ai formaggi; panetteria pasticceria ecc. tutto quello che vi viene in mente tra i prodotti portoghesi, qui potete trovarlo. Ultima tappa alla vicina Capela das Almas, per fotografare le sue pareti completamente ricoperte di Azujelos, e poi via per la visita alla cantina.

Il tour si snoda con una visita a parte dello stoccaggio delle botti, con dettagliate spiegazioni sulla storia del vino Porto e sulla sua produzione. Al termine del percorso si arriva alla sala degustazione dove ci vengono offerti tre diverse miscele di questo prezioso vino con tanto di spiegazione.

È superfluo dire che è impossibile uscire di qui senza aver acquistato qualche bottiglia.

Una successiva passeggiata nel centro storico ci consente di ammirare la settecentesca torre Dos Clerigos, che risale al XVIII secolo e che fu eretta su progetto dell'architetto italiano Nicola Nasoni, in pietra, alta 76 metri. La fatica di salire i suoi 240 scalini è compensata dallo splendido panorama che permettere di avere un colpo d’occhio su tutta la città.

Purtroppo dobbiamo saltare la visita ad un altro gioiello cittadino, la Livraria Lello; ma le due ora di attesa per entrare ci sembrano decisamente troppe.

Riattraversiamo il ponte Luis I e, dopo una passeggiata nei giardini Do Morros, che a quest’ora sono un fermento di vita giovanile, rientriamo al campeggio con il nostro bus 15, per concederci un meritato riposo dalle fatiche della giornata.

26 Maggio 2023 Venerdì

Stamani ci spostiamo dal campeggio e ci avviciniamo a Porto per risparmiare un po’ di tempo perso nel trasporto con il bus. Ci dirigiamo al bel parcheggio accanto alla fermata della metro di Venda Nova (linea F) alle coordinate N41.17540 W8.54152. È un parcheggio frequentato da moltissimi camper, e se per caso non doveste trovare posto, 400 metri prima ce n'è un altro altrettanto grande dove poter parcheggiare (anche questo con molti camper).

Prendiamo quindi la comoda metro, i biglietti si fanno all’ingresso, dove sono segnate tutte le fermate che questa effettua con accanto la sigla corrispondente al costo del biglietto che dovete inserire sulla macchinetta.

Noi con la metro andiamo ai giardini di Boavista, nel nuovo quartiere omonimo, per vedere la Casa da Musica. Questa è una moderna opera architettonica, del noto urbanista olandese Rem Koolhaas, che dovrebbe ricordare un diamante incastonato nel terreno o un meteorite caduto dal cielo: un’illusione creata dall’insolita prospettiva delle bianche e asimmetriche facciate sulle quali di sera vengono proiettate immagini in movimento.

Personalmente mi ha lasciato molto indifferente, forse non sono così portato per certi stili. Ho molto di più apprezzato il monumento che si trova nella vicina Rotunda da Boavista, una scultura dedicata agli eroi dell’indipendenza della penisola iberica. Si tratta di un’imponente colonna sormontata da un leone, simboleggiante l’Inghilterra che inviò soldati a sostegno dei combattenti portoghesi, le cui zampe schiacciano un’aquila rappresentante l’impero Napoleonico uscito sconfitto dal conflitto.

Da qui andiamo a raggiungere il parco del Palacio de Cristallo. Un’imponente struttura utilizzata per eventi musicali e culturali. Il parco è davvero bello; in esso ci sono pavoni, oche, anatre e galli che girano liberi, per la gioia di molti bambini. Qui c’è anche un Mirador assolutamente da non perdere, perché mostra la città di Porto con vista sui ponti nascosti dall’ansa del fiume che dal ponte Luis I non si vedono. È davvero un pregevole panorama, e sono molti i turisti che vengono quassù a scattare foto.

Dopo un breve pranzo veloce a base di pastelas di Bachalao, riprendiamo la metro che in 15 minuti ci riporta al camper. Partiamo in direzione Vila do Conde, ma qui arrivati, come successo anche in precedenza per Nazarè, scopriamo che l’amministrazione comunale ha interdetto l’uso dei parcheggi, che prima erano invece fruibili, ai camper. Dopo aver girato un po’ a vuoto, decidiamo di salutare l’inospitale cittadina e ci dirigiamo a VIANA DO CASTELO (P), andando a parcheggiare al grande e sterrato parcheggio di coordinate N41.69536 W8.81870, proprio sotto il ponte Eiffel. È un po’ rumoroso la notte, ma ha il vantaggio di essere vicinissimo al centro.

27 Maggio 2023 sabato

La mattina iniziamo a girovagare per il centro storico dove scopriamo numerosi palazzi ben conservati, del XV secolo, che hanno la particolarità di rappresentare stili architettonici diversi. Arriviamo quindi alla Cattedrale, anch’essa dall’aspetto di fortezza, accentuata dalle due belle torri che contornano la facciata. Il portale è riccamente scolpito, con in bella mostra le statue dei 6 apostoli che più si identificano con la tradizione lusitana.

L’interno non è all’altezza della facciata, ma comunque discreti alcuni retabli delle cappelle minori.

Accanto alla cattedrale, sulla destra, c’è un’antica casa con arcate in pietra, chiamata “di Velho” che si fa apprezzare per alcuni bassorilievi datati sempre XIV secolo.

Proseguendo per la via principale arriviamo a Praca della Repubblica, la principale del paese, dove spiccano il palazzo del Municipio e quello della Misericordia, dalla facciata davvero notevole. La ciliegina sulla torta è rappresentata da una festa paesana dove ragazze e ragazzi nella piazza vendono prodotti locali vestiti nei loro abiti tradizionali.

Compriamo volentieri alcune pastellas, con l’immancabile bachalao, ma anche con verdure e carne, che saranno poi il nostro pranzo di oggi.

Dopo aver ancora per un po’ girovagato per il centro, ci dirigiamo all’ascensore che porta al santuario di Santa Luzia. Con nostro disappunto risulta “Serrato”, ed anche da un po’ di tempo visto lo stato dello stesso. Decidiamo comunque di affrontare la salita che porta al santuario; il percorso pedonale non è lungo, 1,5 Km, ma è tutto in salita e, come scopriremo poi, conta di 640 scalini per arrivare alla meta.

È stata una bella fatica, ma il premio ottenuto all’arrivo ne giustifica l’impegno. Il panorama è stupendo, con tutta la città ed i suoi ponti sotto di noi; con gli occhi che arrivano anche a toccare la bellissima spiaggia di Cabedelo.

 viano do castelo

Una vista fantastica. Il santuario è una copia del Sacro Cuore di Parigi, comunque apprezzabile, compreso l’interno. Se poi ve la sentite di fare un ultimo sforzo, per due euro si sale sulla cupola della chiesa, altri 120 scalini, da cui si gode del panorama da un punto di vista privilegiato.
Ridiscendiamo a valle e torniamo al camper dove pranziamo con i prodotti acquistati. Dopo un meritato riposo partiamo per la nostra successiva meta: PONTE DE LIMA (P). Sostiamo nell’ampio e pianeggiante parcheggio in fondo al paese di fronte ad Expo-Lima N41.77227 W8.58152.

Ponte de Lima è considerata la più antica città portoghese, sorta sul fiume omonimo e circondata in epoca medioevale da una cinta muraria; di tale fortificazione oggi restano solo due torri a segnalarne l’accesso al borgo. La località deve il nome al ponte di pietra costruito in epoca romana che per secoli rappresentò l’unico collegamento fra le due sponde per raggiungere la vicina Braga, utilizzato ancora oggi dai pellegrini diretti a Santiago de Compostela. Dall’ampio parcheggio dove ci troviamo, a ridosso del corso d’acqua, riusciamo con lo sguardo a vedere le 17 grandi arcate e, sulla riva opposta, il campanile della chiesa di San Antonio da Torre Velha.

ponte de lima

Percorriamo il lungofiume, ornato con sculture bronzee ispirate alla cultura contadina, che è arricchito da splendidi palazzi signorili in stile gotico, barocco e neo-classico che testimoniano l’opulenza di quest’angolo del Portogallo. Architetture che ammiriamo in Largo de Camoes, la piazza principale che vanta una bellissima fontana del XVII secolo. Arriviamo fino al portale romanico della chiesa matrice e alla piazza antistante, nella quale spicca la scultura di un toro. Qui ogni anno alla vigilia del Corpus Domini ricorre la Yaca das Cordas, una sorta di corrida durante la quale un toro viene fatto girare per tre volte intorno alla chiesa: un antico rito per ricordare la trasformazione in chiesa cristiana del tempio pagano, nel quale si venerava una dea dalle sembianze bovine. L’ultimo sforzo, lo dedichiamo all’attraversamento del ponte, e alle numerose foto che facciamo al paese dall’altra sponda del fiume Lima.

28 Maggio 2023 domenica

Dopo aver fatto colazione rimettiamo in moto il camper in direzione LINDOSO (P). Ma fatti pochi km da Ponte da Lima, facciamo una sosta programmata una volta raggiunte le poche case di Bravàes, fermandosi alle coordinate 41.797755, 8.453350 dove solitaria in mezzo a un prato si trova la chiesa duecentesca di Sào Salvador. Questa piccola chiesa è in realtà un monumento nazionale, in quanto secondo gli storici rappresenta una delle più importanti testimonianze dell’arte romanica in Portogallo. La chiesetta è chiusa, ma la parte interessante da vedere è il suo portale scolpito in pietra scura, con l’arco e le sculture che ne testimoniano la finezza della lavorazione dell’artista che secondo gli storici è una delle più importanti testimonianze dell'arte romanica in Portogallo.

chiesa sao salvator

Riprendiamo il viaggio per andare a LINDOSO (P) dove si trovano numerosi horreos, granai antichi, realizzati in granito, e che rappresentano il simbolo di questa zona.
Parcheggiamo proprio nel parcheggio di fronte ai granai (N41.86690 W8.19852) in località Espigueiros. Da qui ci dirigiamo ai granai, in questa zona se ne contano una sessantina. Dall’aspetto potrebbero sembrare molto antichi, ma in realtà sono solo del XVIII secolo, progettati per evitare che ratti e altri roditori facessero razzia dei raccolti che qui venivano conservati.

lindoso granai

Da qui si nota il castello, lo raggiungiamo e facciamo una bella escursione sulle sue mura scoprendo che è stato restaurato nel 2020 e che anch’esso è monumento nazionale. Il castello rivestiva una certa importanza nell’antichità grazie alla sua posizione di vicinanza con il confine spagnolo. Dalle mura si ha la visione completa degli horreos, sotto di noi, e di tutta la valle.
Riprendiamo il viaggio percorrendo la statale a ritroso per poi deviare a sud arrivando a Braga, e dirigendoci subito verso il Santuario do Bom Jesus do Monte, che è posto alla sommità di un colle e immerso in una fitta vegetazione. Andiamo a parcheggiare nel parcheggio gratuito presso la scalinata per il santuario dove passeremo anche la notte (N41.55269 W8.38135). La salita al monte può essere effettuata a piedi o con una funivia a cremagliera costruita nel 1886.
Se non avete particolari problemi vi invito a fare la scalinata (583 gradini); non è così impegnativa come possa sembrare; ci sono numerose piazzole dove fermarsi a fare qualche foto e riposare. Ma il motivo della scelta della scalinata, è perché facendola si percorre una sorta di tragitto mistico. La prima parte della scalinata è rappresentata da una via crucis, con cappelle che rappresentano la passione di Cristo a grandezza naturale. Il secondo tratto, quello più famoso dal punto di vista fotografico, rappresenta scene sui cinque sensi, con altrettante fontanelle che fanno sgorgare acqua dalle statue in corrispondenza dei cinque sensi.
La notorietà di questa chiesa per l’appunto, è data dall'imponente scalinata barocca a rampe contrapposte, lunga 116 metri e intervallata da diciassette pianerottoli ornati da cappelle, fontane e statue.

Santuario do Bom Jesus do Monte

Una volta arrivati in cima, ammiriamo la facciata neoclassica con i suoi due campanili. L’interno è a croce latina e singola navata, che non direbbe molto dal punto di vista artistico, ma noi siamo rimasti colpiti dall’altare maggiore, realizzato in tridimensionale alla stregua di un presepe, dove viene rappresentato il calvario di Gesù.
Prima di ridiscendere al parcheggio, vale la pena di fare una passeggiata nel grande parco del santuario, fatto di grotte e laghetti artificiali con tanto di aree picnic e dove c’è anche un laghetto più grande con un punto noleggio imbarcazioni.

Un’ultima nota che abbiamo scoperto all’ufficio turistico. La funicolare che porta al santuario è stata la prima ad essere alimentata ad acqua, e riesce a superare un dislivello di 300 metri in tre minuti. Oltre a questo è anche la più vecchia al mondo ad essere ancora pienamente in funzione con questo sistema.

29 Maggio 2023 lunedì

La giornata è brutta, ha piovuto tutta la notte e il giorno non promette bene. Decidiamo di spostarci verso il campeggio municipale a BRAGA (P) alle coordinate N 41.53806, W 8.42222. È decisamente il più vicino al centro ed ha il vantaggio di avere la fermata bus fuori del cancello. Il campeggio è spartano, ma i servizi sono puliti ed efficienti. Rimaniamo a riposo tutta la mattina, e subito dopo pranzo, armati di ombrelli, prendiamo il bus e ci dirigiamo verso il centro (in una giornata di sole, il percorso si può fare tranquillamente a piedi).

Scendiamo in centro e prendiamo il lungo corso principale dell'antica città romana (Bracara Augusta) dove sorge gran parte del patrimonio architettonico: spiccano tra le belle costruzioni il Palazzo del Municipio in Largo do Pago, e soprattutto la cattedrale ritenuta la più antica del paese, fondata da Enrico di Borgogna, che racchiude una notevole varietà di stili, dal romanico al manuelino. Vi entriamo ed effettuiamo la visita. Sicuramente degni di nota il coro dagli alti stalli scolpiti in legni pregiati del Brasile, e all’inizio della navata principale due organi gemelli con impressionanti decorazioni dorate, contrapposti tra loro e sorretti da statue antropomorfe.

Il proseguo della visita ci porta al piano inferiore della cattedrale, dove si ammira la splendida cappella dos Reis, che ospita il mausoleo del fondatore e di sua moglie.

In una cappella da cui si accede dal chiostro, c’è anche il sarcofago di San Pietro di Rates, qui dal 1552, e considerato il primo vescovo di Braga.

Proseguiamo poi la visita andando al Museo dos Biscaínhos , ospitato in un palazzo dell’inizio del ‘700, con un ampio atrio dove sono ancora presenti gli anelli a cui venivano legati i cavalli. Una scala abbellita con azulejos porta al piano nobile, dove si trovano sale di grande effetto, ma il pezzo forte è il piccolo giardino barocco con terrazze, balaustre ornate, fontane, statue e aiuole fiorite.

Quando usciamo continua a piovere, e dopo una breve visita ai giardini di Santa Barbara, presso l’omonimo convento, decidiamo di riprendere il bus e rientrare in campeggio. È stata una giornata corta, ma è la prima volta che in un mese troviamo pioggia, quindi non ci lamentiamo.

30 Maggio 2023 martedì

La mattina, dopo aver espletato le funzioni di carico e scarico del chimico e acqua, partiamo per GUIMARÃES (P). Ci sistemiamo nel parcheggio sotto la funicolare, sterrato, in piano, e con carico e scarico dell’acqua (N41.44090 W8.28446). Dopo un riposino e il pranzo, partiamo per la visita della città. I suoi abitanti affermano orgogliosamente che qui è nato il Portogallo (come mostra una iscrizione su un residuo di mura medioevali): di Guimaràes era infatti nativo Dom Afonso Henriques, che della nazione fu il primo sovrano nel XII secolo.

Guimaraes scorcio2

Il parcheggio è davvero vicino al centro, e dopo una breve passeggiata, arriviamo alla piazzetta medievale di Largo de Olivera, dove oltre alle numerose case a graticcio su portici in legno, c’è Nossa Senhora da Oliveira, che conserva contrafforti e finestre ad arco acuto. L’interno è a tre navate, in stile gotico. Bella la possibilità di poter salire sulla terrazza dove c’è l’organo e da qui avere un punto di vista diverso della chiesa sottostante. A pochi passi di distanza, davanti alla chiesa, si fa notare il Padrào do Salado: una struttura gotica edificata per proteggere un crocifisso di pietra.
Secondo la tradizione, la croce avrebbe fatto rinascere nel '400 un olivo portato da un pellegrino di ritorno dalla Terrasanta; la pianta vegetò tranquillamente fino alla metà dell'Ottocento. Nonostante il tempo abbia un colore grigio, ma comunque non piove, la piazza è molto affollata di turisti che occupano i numerosi tavoli dei locali qui intorno.

Gli archi di pietra degli Antigos Paqos de Conselho separano Largo da Oliveira dalla vicina Praca de Sào Tiago, anch'essa molto antica e dedicata a San Giacomo Maggiore, che, secondo la tradizione, qui passò portando la Vergine Maria, e ad un Cammino portoghese per Santiago de Compostela, che la attraversa, come testimoniano le conchiglie scolpite per terra. Le case medioevali chiudono il perimetro irregolare dello slargo.
Per comprendere qualcosa della storia di Guimaràes, così come consigliava la nostra guida, una buona idea sarebbe stata quella di entrare nel chiostro romanico duecentesco del Museu de Alberto Sampaio, che si trova a ridosso della chiesa appena visitata. Non è grandissimo, ma fatto molto bene con due cose molto interessanti. La prima è il chiostro, dalle dimensioni particolari e dalla forma unica, essendo tagliato in due da parte della chiesa. La seconda è la cotta che il primo re, Don Alfonzo Enrique, indossò durante la decisiva battaglia contro gli spagnoli che sancì la nascita del Portogallo.
Iniziamo a salire per la via principale del centro, con le sue piazze e le strette strade acciottolate, per arrivare all'altura che domina Guimaràes dove sorge il castello che venne fondato nel X secolo.

Guimaraes castello

L’ingresso è libero, ma solo perché è in ristrutturazione, e quindi non si può salire sui bastioni, che erano il motivo della nostra visita. Si fa un giro per il cortile, anonimo e circoscritto da cartelli di divieto per i lavori, scattiamo una foto alla tozza e squadrata Torre de Menagem, per poi ridiscendere a1 vicino Pago dos Duques de Braganga, un austero palazzo dall’architettura francese. La residenza, con i suoi tetti ripidi e le torrette aguzze, è legata strettamente alla storia di un'altra dinastia regnante portoghese, i duchi di Braganza. Il primo duca di Braganza, figlio naturale di Dom Joào I d'Avis, volle questa residenza all'inizio del '400 e la fece costruire a immagine e somiglianza dei manieri delle campagne francesi.
Si paga un biglietto di ingresso di 5 € per visitarlo. Una lunga passeggiata all'interno del palazzo conduce attraverso sale imponenti, in una cappella gotica e nel grande cortile posto su due livelli. La visita è molto interessante, ed ogni stanza è corredata di spiegazioni sul suo uso originale e sulla particolarità dell’arredamento. Da uno di questi, scopriamo che il palazzo possiede la più grande collezione di tappeti al mondo dopo il Topkapi di Istambul.
A metà strada tra il palazzo e il castello ci sarebbe stata la piccola chiesa romanica di Sào Miguel, costruita nel punto esatto in cui fu battezzato il futuro re Afonso I, ma anche questa è chiusa per restauro.
Prima di rientrare in camper facciamo sosta alla pasticceria Divina Gula, per comprare la torta Guimaraes, un dolce a base di zucca, amaretti e uova, la cui ricetta secondo la commerciante, è un segreto di famiglia che da generazioni viene tramandata seguendo quella antica creata dalle suore del vicino convento di Santa Chiara.
La gusteremo dopo cena, e devo dire che è buonissima.

31 Maggio 2023 Mercoledì

Stamani ci svegliamo con un bel sole, e decidiamo di impegnare parte della giornata andando a fare un’escursione sul Monte Penha. Dal nostro parcheggio parte una cabinovia che sale sul Monte da Penha superando 400 metri di dislivello fino a un moderno santuario con giardini, da cui si ammira un bel panorama. Tutto il monte è un curato parco, dove si può girare liberamente visitando grotte di devozione, anfratti nei giganteschi massi, fontane e giardini. Con una bella giornata di sole è poi un vero spettacolo, ed oggi siamo in compagnia di tanti turisti e gente del posto. Visitiamo la grotta della nostra Signora di Lourdes, il piazzale con l’imponente monumento a Pio IX, la fontana di Santa Caterina e soprattutto la grotta dell’eremita, che nel 1700 venne su questa pendice portando con se l’immagine della Madonna, dando il via al percorso di dedizione e spiritualità che oggi è sotto i nostri occhi.

Monte da Penha santuario

Noi ci siamo portati il pranzo al sacco, ma quassù se volete ci sono anche un paio di ristoranti ed alberghi; all’ora di pranzo ci sediamo in uno dei tanti tavoli ricavati dalle rocce nelle numerose piazzola, per concederci una rilassante pausa.

Ci tratteniamo a lungo, complice la bella giornata, e solo in tardo pomeriggio ci decidiamo a riscendere a valle verso il camper.

Dopo esserci sistemati, ripartiamo con il nostro mezzo per ripercorrere a ritroso parte del percorso fatto. Infatti domani è giovedì, e, dalle nostre informazioni, risulta che il giovedì nella vicina città di Barcelos (35 Km), si svolge uno dei più grandi ed interessanti mercati di tutto il Portogallo, anche per la varietà dei prodotti presentati.

Partiamo quindi per BARCELOS (P), andando a sostare nei pressi della piscina comunale N41.52822 W8.61541. È un parcheggio misto, in parte anche su sterrato, senza servizi. Lo troviamo già pieno di camper, che suppongo siano qui per la nostra stessa ragione. Ma alla fine un buchino lo scoviamo e una volta sistemati per la notte facciamo un giro per il paese dove troviamo svariate raffigurazioni del gallo di Barcelos, una figura leggendaria legata ad un gallo che resuscitò per salvare un innocente.

1° Giugno 2023 giovedì

Come da programma la mattina raggiungiamo la principale piazza del paese e ci immergiamo nel mercato cittadino, godendo anche di una giornata di pieno sole. Come dalle descrizioni che avevamo avuto, il mercato è davvero enorme; c’è praticamente di tutto: dall’artigianato all’abbigliamento, dalle calzature ai mobili, fiori, frutta e verdura, animali vivi e prodotti locali. Quello che davvero mi colpisce, è che questo è realmente un mercato, nel senso che molti di quelli che vendono sono piccoli contadini, o commercianti, che hanno esposto i prodotti che possiedono, che possono anche solo essere aglio e cipolle, in taluni casi, o piccoli pezzi di artigianato in legno. Cosi come invece ci sono anche i grandi espositori con ogni sorta di prodotto. In ogni caso i prodotti in vendita hanno dei prezzi che sono davvero mediamente molto più bassi di quelli che si trovano nei negozi. È una festa di colori e di sapori, che ci affascina e che ci fa passare tutta la mattinata tra le file dei vari banchi. Per pranzo torniamo al camper, con alcuni prodotti dell’artigianato locale, oltre ad aver rifornito il frigo di frutta e verdura.

Dopo pranzo, con molta calma, riprendiamo il nostro tour abbandonando questo simpatico intermezzo.

Come era nel programma ci dirigiamo verso CHAVES, che dista circa 140 Km. Durante il viaggio il tempo cambia radicalmente, e quando arriviamo piove decisamente con sempre più intensità.

Ci sistemiamo nell’area attrezzata Guest House (N41.73513 W7.47319) completa di tutti i servizi; appena finito di sistemarci, la pioggia inizia a crescere di volume tanto da scoraggiare qualsiasi tentativo di andare alla scoperta del paese. Decidiamo di rimanere all’interno del nostro mezzo e di rimandare la visita all’indomani.

2 Giugno 2023 venerdì

Il tempo si è rimesso e noi iniziamo la visita partendo dal sito più antico di CHAVES che è il ponte romano, il ponte di Traiano, che attraversa il fiume Tâmega, edificato intorno al 100 d.C. Il ponte è incredibilmente ancora in uso e continua a sopportare il traffico locale sui suoi 16 archi in pietra. Andiamo poi a visitare il Castello di Chaves edificato nel XIV secolo, ma poi distrutto durante il Medio Evo ed alla fine caduto in rovina; ne rimane solo un’alta torre, chiamata Manegem, che ospita un museo militare. Si sale su fino in cima da dove si gode di un bel panorama sulla cittadina, con sotto di noi un bellissimo giardino colorato.

chaves casello torre

Ci spostiamo poi nella bella piazza Praça Luís de Camões, dove fa bella mostra di sé il palazzo comunale e la Chiesa Madre. Quest’ultima fonde all’interno lo stile barocco e neoclassico, un po’ spoglia rispetto a quelle che abbiamo visto in precedenza.
Ma la sorpresa la otteniamo appena usciti tornando sulla piazza. In un angolo, anche in forma un po’ anonima, si trova un’altra chiesa, di cui non avevamo informazioni, ma che troviamo aperta e decidiamo comunque entrare. È la chiesa della misericordia, ed è bellissima. L’interno è ad unica navata e tutte le pareti sono ricoperte dei classici azujelos che narrano alcuni episodi della vita di Gesù. I disegni sono molto fini e lavorati, e danno un senso di magnificenza a tutto l’insieme. È sicuramente un piccolo gioiello che meritava di essere scoperto.
Si è fatto l’ora di pranzo, e ci avviamo verso il camper, ma prima facciamo una sosta in una delle varie macellerie per acquistare un prodotto locale: il Presunto di Chaves, un prosciutto prodotto in questa zona, molto pregiato, che assomiglia un po’ al nostro semi dolce ma con molto più sapore.
Lo consumeremo per pranzo, prima di ripartire alla volta di BRAGANÇA (P). Il percorso è di circa 100 Km, ed ad un certo punto la giornata, che era di splendido sole, si trasforma in un cielo cupo, fino a scaricare una grandinata di tale intensità da costringerci a rallentare e poi fermarci in attesa che torni la visibilità. Fortunatamente poi il tempo tende a migliorare, e quando arriviamo alla nostra meta, il cielo è ancora nuvoloso, ma ha smesso di piovere. Ci stabiliamo nell’area di sosta attrezzata in Parque do Castelo - Rua Miguel Torga 61 – N41.80410 - W006.74605°. L’area è molto bella, anche se risulta un po’ in pendenza, e molto vicina ad una della porte di ingresso della città vecchia.
Lo scopo della nostra visita è l’imponente castello, che è uno dei più importanti di tutto il Portogallo. L’orario di chiusura però è alle 17.00, ed essendo ormai le 17.30, decidiamo di rimandare la visita all’indomani.
Decidiamo comunque di salire sulla cinta muraria situata nella parte Nord-Orientale del paese. Bragança è una città storica, il cui castello conserva all’interno delle mura un nucleo di case medievali. Entriamo nella cittadella, o piazza d’armi, attraversando la Porta da Vila, e la prima cosa che notiamo è il Pelourinho (colonna della gogna), appoggiato su un berrão (piedestallo a forma di maiale) lusitano che ricorda le origini celtiche (Bragantia). Saliamo poi sulle mura che circondano la vecchia città, e riusciamo a percorrerle quasi per intero, ammirando da diversi punti i panorami che si stagliano sotto di noi. Prima di rientrare al camper, un’ultima foto alla strana Domus Municipale: un piccolo e basso palazzo di dimensioni insolite, che all’interno ospita due piani: il più basso con una cisterna che raccoglieva le acque piovane per uso cittadino e il secondo con una stanza comune dove i notabili dell’epoca si riunivano per discutere i problemi della cittadella.

3 Giugno 2023 sabato

Andiamo subito al castello, e per la sua apertura, alle ore 9.00, siamo già sul posto. Iniziamo a fare il giro degli imponenti bastioni, scattando varie fotografie da tutti i punti di vista delle varie torrette. Terminato il giro, entriamo a visitare la torre di Menagem, visitando anche il museo militare che si trova all’interno della torre stessa (costo 3 € a persona).
Devo dire che il museo è davvero interessante, perché nei vari piani del mastio, a cui si accede tramite scale in legno all'interno della torre, il museo militare racconta non solo la storia del castello, fatto costruire da Don João I sopra le fondamenta di quello fatto edificare dal primo re del Portogallo, Alfonso Henriques, ma anche di tutto il Portogallo, con le varie vicissitudini che lo hanno portato ad essere la nazione di oggi. Ho trovato particolarmente interessanti le riproduzioni dei veri trattati, che il Portogallo aveva stipulato al termine di varie guerre, e che sanciscono momenti determinanti della sua storia.
Dall’ultimo piano della torre poi, si gode una bella veduta sulla città e sui monti che la circondano.

braganza torre

Al termine della visita rientriamo in camper per ripartire. La data del 5 giugno si avvicina, e noi dobbiamo trovarci per allora a PORTO. Ma abbiamo ancora una tappa da fare: VISEU (P).
È una tappa da 230 Km, ma come al solito troviamo il sistema di allungarla. Infatti invece di fare la superstrada E802/IP2, facciamo la strada che percorre la valle del Duero con le sue vigne. Raggiungiamo quindi Alijo, da dove inizia il tortuoso percorso che ci porta a Pinho, sul fiume Duarte. È uno spettacolo magnifico, che faccio fatica a descrivere. Sulle colline intorno e sopra di noi è un’estensione di vigneti da cui si raccoglie l’uva per fare il pregiato Porto. È impressionante vedere la cura e la precisione di come sono stati disposti i filari, ma quello che impressiona ancora di più e vedere che si trovano su pendii che si fatica a capire come si possa lavorarci.

Pinho vigneti

È un panorama che incanta, e val bene un po’ di attenzione nella guida. Quando la strada devia, e ci fa abbandonare la valle del Duero, lo facciamo con un po’ di rammarico.
Arriviamo a VISEU (P) poco dopo le 18.30, e andiamo a sistemarci presso il parcheggio di coordinate N40.66491 W7.91734 che ha una decina di stalli per i camper e il servizio di carico e scarico delle acque, e che si trova a ridosso dell’ingresso del paese.

4 Giugno 2023 Domenica

La mattina affrontiamo la salita che porta nel centro storico. Arriviamo nella piazza Largo da Se, dove si trovano le due chiese che giustificano la visita di questo centro: la cattedrale e la chiesa della Misericordia.

viseu chiesa

La cattedrale è una struttura massiccia, con una facciata semplice contornata da due campanili che somigliano tanto a delle torri. La chiesa della Misericordia è invece più leggiadra, con una bella facciata bianca e grigia in stile Manuelino, e con due torri slanciate. L’interno delle due chiese però non è all’altezza di quello che avevamo visto fino ad ora. La chiesa della Misericordia è piuttosto buia, in stile barocco, con un solo anonimo altare al suo interno. La cattedrale invece, seppure austera, ha al suo interno dei decori più ricercati e degli altari più elaborati. Due annotazioni invece più interessanti, in questa chiesa, sono i nodi scolpiti sul soffitto della cupola, e soprattutto il chiostro attiguo che ho trovato molto interessante, seppur decadente.
Usciti dalla chiesa abbiamo fatto un giro veloce per il centro storico, che non ci ha particolarmente colpito, trovandolo assai trascurato e decadente.
La nota positiva viene dall’intervallo pranzo, effettuato al ristorante Taberna Do Dia, in Largo da Se, che abbiamo trovato molto gratificante. Un ottimo risotto ai gamberi, e soprattutto il Bachalao in crosta, davvero delizioso. E per finire l’insolito gelato al mosto di vino che va davvero provato.
Infine torniamo al camper, dove dopo aver effettuato le operazioni di carico e scarico, partiamo dirigendoci nuovamente a PORTO (P), al parcheggio già utilizzato presso la fermata della metropolitana, alle coordinate N41.47540 W8.54152.
Questa parte di diario finisce qui. Domani mattina arriva in aereo nostra figlia, che insieme a mia moglie partirà subito per il tanto atteso cammino di Santiago Portoghese. Io invece porterò il Camper al campeggio as Cancelas di Santiago De Compostela. Da qui ripartirò in pullman per raggiungerle, e continuare con loro il cammino che ci ricondurrà a SANTIAGO DE COMPOSTELA (E).

You have no rights to post comments

button iscriviti newsletter ritoccata s

GRATIS PER TE

le guide utili di vacanzelandi@

Iscriviti alla nostra newsletter e ricevi subito 2 GUIDE gratis

appuntamento nella tua casella di posta elettronica il mercoledì

button restiamo in contatto newsletter 

x

Ci trovate anche su

facebook you tube instagram whatsapp threads telegram

CAMP, la tua affidabile compagna di viaggio

per trovare facilmente campeggi, agricampeggi, aree attrezzate camper, concessionari, officine, eventi

camp vacanzelandia s


Sei una struttura ricettiva?

Con la visibilità PREMIUM su CAMP hai tanti vantaggi!

bottone mi interessa

vacanzelandia NoiconVoiTOUR2021 IMMAGINE SITO 320x180

button gallery

button calendario

button meteo


button iscriviti newsletter ritoccata s

Iscriviti alla Newsletter!

GRATIS PER TE

le guide utili di vacanzelandi@


progettare area attrezzata camper

button iscriviti newsletter ritoccata s

button vacanzelandia solutions attivita

Vai all'inizio della pagina