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Diario di viaggio in camper: Spagna 2008

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Ecco la vacanza di Giuliano di Verona, amico di Vacanzelandi@, che, in compagnia della moglie, ci porta alla scoperta delle affascinanti città spagnole.

La scelta dell’itinerario fu certamente felice, ma il periodo per compierlo non altrettanto e abbiamo pagato un pesante tributo al caldo, che è l’unica cosa da temere veramente in Spagna, anche in considerazione del fatto che gran parte del viaggio riguardava città dell’interno.

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Percorso totale

Purtroppo, “quel” periodo avevamo a disposizione e ci siamo risolti a realizzare comunque un desiderio che coltivavamo da un po’ di tempo. A parte Valencia, sul mare, e Granada, che talvolta beneficia di una pietosa brezza marina che si rinfresca passando sulla Sierra Nevada e mitiga un po’ la calura, nelle altre città la canicola si è fatta sentire, ma era da mettere in conto: quello che abbiamo visto ci ha ripagato abbondantemente.

Trattandosi di un diario di viaggio, e non di una biografia, tralascio le cose personali, che dubito possano interessare chi legge queste note e desideri visitare queste città. Le coordinate riguardano le aree di sosta in cui abbiamo dormito in assoluta tranquillità, talvolta da soli, altre in compagnia.

Le mescolanze di popoli che si sono insediati in questo paese hanno lasciato vestigia di grande pregio e bisogna dare atto agli spagnoli che averle ben custodite e conservate.

La Spagna è forse il paese europeo che più e meglio di altri (noi compresi) ha saputo utilizzare i fondi della UE per modernizzarsi e recuperare e valorizzare il patrimonio artistico di cui dispone, che è davvero notevole.

Iniziamo il viaggio.

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Valencia

VALENCIA, (N.39.38671 – W.-0.33187, a sud, un po’ fuori città, vicino al mare e con servizi comodi per il centro).

E’ la prima città che abbiamo visitato e ci ha sorpreso per la sua sapiente mescolanza di antico e avveniristico, una scelta che dimostra coraggio ed eleganza. Molte le cose da vedere che spaziano dalle vestigia romane a quelle visigote, senza trascurare le testimonianze della dominazione araba. Fantastica la parte moderna con opere di architetti geniali e disinibiti. Spettacolare il parco acquatico.

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Granada

GRANADA, (N.37.15136 – W.-3.59533, area abbastanza prossima al centro).

L’Alhambra è un capolavoro assoluto: dicono che in nessun paese arabo ci sia niente di simile. Se sia vero, non saprei dire, ma posso assicurare che lascia senza fiato: la raffinatezza dell’architettura moresca espressa al massimo livello. È naturalmente il pezzo pregiato di una città che in realtà ha anche altro da offrire nel suo centro storico, animatissimo come in tutto il Paese. Dalle 20 alle 22, in Spagna, tutta la popolazione si riversa nelle strade e le case sembrano svuotarsi: è incredibile quanta gente ci sia nei bar, nelle vie, nei negozi, ovunque.

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Siviglia

SIVIGLIA, (N.37.39203 – W.-5.97340, un grande parcheggio, anche per bus, non lontano dal centro).

Una cattedrale e una torre alla cui costruzione sovrintese un poeta perché il califfo non la voleva soltanto splendida da un punto di vista architettonico, ma doveva essere armoniosa, toccare il cuore e lo spirito come una lirica. Obiettivo perfettamente centrato. L’Alcazar è un trionfo di giochi d’acqua, un’ossessione per i mori che provenivano da zone desertiche e nella Spagna ricca di fiumi poterono sfogare la loro fantasia e il loro ingegno nell’idraulica. Bellissime le ragazze, che la sera escono inguainate nei loro sontuosi costumi da flamenco che ostentano con disinvolta eleganza nei locali del centro. Intrigante e allegro il barrio di Santa Cruz, con la sua frenetica movida notturna. Tra le città che mi sono più care, Siviglia sgomita con Praga che fino a quel momento ritenevo di un fascino ineguagliabile.

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Cordoba

CORDOBA, (N.37.87505 – W.-4.78693, ampio e tranquillo parcheggio prossimo ai giardini).

La spettacolare magnificenza di una cattedrale unica nel suo genere, che mescola tutti gli stili che si sono sovrapposti nel tempo, perché prima era una chiesa, poi una moschea e infine ancora luogo di culto cristiano. Di sicuro interesse l’Alcazar dei re costruito sui resti di un palazzo arabo di cui si notano le vestigia; i giardini sono superbi e godibilissimo è il giro dei vicoli del barrio ebraico. In Spagna è più evidente di ogni altro paese la separazione dei quartieri giudei dagli altri. Fu capitale di un califfato e per diversi anni residenza del re, che ne aveva fatto il suo quartier generale: e si nota.

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Toledo

TOLEDO, (N.39.86472 – W. -4.01937, parcheggio immenso, sotto le mura).

Non solo lame. Notevoli la cattedrale e il centro vasto e intatto di questa bella città, circondata quasi per intero da un fiume e collocata in una posizione magnifica. Ha conosciuto momenti di grande splendore fino a quando la capitale non è stata spostata a Madrid. Ma se il suo peso politico è diminuito, la sua bellezza è rimasta inalterata. Un autista di autobus, sul quale c’eravamo solo noi, fece una breve deviazione dal percorso abituale e ci portò in una zona panoramica per farci riprendere lo spettacolo della città alla luce radente del sole: una condizione che si verifica solo per una mezzora al mattino molto presto o a una determinata ora del tramonto. Una gentilezza unica.

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Madrid

MADRID, (N.40.40155 – W-3.71919, sosta in un vasto parcheggio antistante allo stadio Calderon, quello dell’Atletico Madrid: abusivo e sorvegliato giorno e notte da loschi figuri a prezzi concorrenziali, quindi sicurissimo e tranquillo).

Austera e un po’ ottusa capitale di un impero che fu tra i più potenti e vasti mai esistiti, ma poiché gli spagnoli del tempo si sentivano “todos caballeros” (ecco l’ottusità) riuscirono a dilapidare stolidamente quella ricchezza sterminata che gli era piombata addosso. Rimangono comunque le imponenti testimonianze dei palazzi, un museo meraviglioso, il Prado, e moltissime altre cose da vedere. Anche Madrid non è stata risparmiata dal “furore” della modernizzazione ed è intrigante ammirare questi fascinosi miscugli di antico e moderno, che sembrano completarsi come certe pietanze in cui si amalgamano ingredienti apparentemente contrastanti, ma che poi si rivelano di grandissimo effetto.

E qui si conclude il viaggio e dopo 2800 km senza mai aver visto una nuvola in cielo, ne abbiamo aggiunti altri 1700 e siamo rientrati a Verona, a rinfrescarci all’ombra dei 35° di casa nostra.

Si tratta di un diario un po’ datato: mi auguro che i luoghi dove abbiamo sostato allora siano ancora fruibili dai camperisti, ma se ben ricordo erano adibiti proprio a questo ed è ragionevole sperare che siano rimasti tali.

Giuliano & Anna

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