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Conosciamo l'equipaggio di Idee di tutto un po'

presentazione idee di tutto un po def

10 domande per scoprire questa famiglia di "viaggiatori seriali", come li abbiamo definiti... e

soprattutto amano le vacanze con la tenda da tetto

Abbiamo presentato la famiglia delblog Idee di tutto un po' i primi di aprile (ricordate? Se avete perso la loro prima presentazione la trovate QUI), sono entrati a far parte della famiglia di Vacanzelandia e collaboreranno attivamente con noi.

10 domande per conoscerli meglio sia come viaggiatori che come campeggiatori che amano i viaggi on the road con la maggiolina.

D. Chi sono Monica, Davide e Carlotta nella vita di tutti i giorni?
R. Monica è una Digital Marketing Specialist quindi come dicono a casa “sta sempre lassù (n.d.r. ho l’ufficio nel sottotetto di casa) attaccata al computer.
Davide è un “Geppetto”: falegname classico per passione che per la maggior parte del tempo della sua vita lavorativa monta, smonta, testa e sperimenta infissi.SivigliaSiviglia
Carlotta è la principessa di casa, 17 anni di sogni: dall’astrofisica nucleare, alla chimica, dall’informatica alla fotografia. Ah già negli ultimi due anni abbiamo aggiunto anche l’Ultimate Frisbee. I sogni di viaggio non si contano neanche più.

D. Vi abbiamo definito “viaggiatori seriali” nella presentazione, vi sentite così?
R. Ci piacerebbe esserlo per davvero. Purtroppo come tutti dobbiamo coordinare tante situazioni. Però ci difendiamo come possiamo e appena possibile andiamo.
Abbiamo avuto la fortuna di poter viaggiare da quando eravamo piccoli o giovani. Possiamo vantare una grande esperienza in molte destinazioni e in viaggi di diversi tipi. Io poi ho anche avuto esperienze nella classica agenzia di viaggio e come accompagnatrice e organizzatrice di gruppi in un CRAL aziendale. Insomma il viaggio fa parte di noi da sempre, quindi sì, possiamo essere viaggiatori seriali.

D. Monica, da quanti anni sei viaggiatrice en plein air e con quali mezzi?
R. Viaggio en plein air da sempre, no in realtà credo che io avessi circa 3 anni quando i miei acquistarono la roulotte. Era bellissima, era una Nardi e si chiamava Sabina3. La roulotte aveva il suo parcheggio nel cortile di casa e io passavo un sacco di tempo a seguire con il dito la scritta “Sabina3” sulla targhetta che stava a fianco della porta d’ingresso. Quella roulotte è stata testimone di un sacco di avventure. Poi quando avevo circa 18 i miei comprarono un camper, anzi prima lo hanno preso a noleggio. Magari pensate che a quell’età non andassi più con con loro? Beh ci avevo pensato ma alla fine, perché no? Se non fossi andata con loro mi sarei persa un sacco di posti che da sola (per questioni economiche) non avrei mai visto.
Ad un certo punto loro hanno cambiato il camper e il posto per me non c’era più.
Dal camper sono passata all’igloo. Io e Davide, poi con Carlotta piccolissima abbiamo provato anche una tenda casetta e alla fine abbiamo comprato una super tenda Vaude che era il nostro vanto. Una tenda talmente performante che credevamo di poter andare ovunque. Peccato che fosse grande quasi quando un monolocale e che servissero un paio d’ore per piantare i picchetti.
Poi è arrivata lei, dopo un viaggio itinerante in Grecia sempre con la tenda igloo.

D. Come è nata l'idea di aprire un blog?
R. Boh! Io non la so la ragione esatta. Forse perché tutti mi chiedevano informazioni e consigli sulle mie passioni e questa cosa mi ha portato a mettere tutto nero su bianco. Perché dico passioni? Perché io sono una persona che si innamora di tutte le cose nuove che mi passano davanti al naso e di conseguenza devo capire, studiare, provare. All’inizio i blog erano 4: dire, fare, viaggiare, cucinare. Il dire trattava di frivolezze varie, il fare trattava di DIY perché amavo e facevo “lavoretti”, cucinare, che è quasi diventato un lavoro (ho frequentato anche la scuola alberghiera serale per poter fare lo chef a domicilio) e viaggiare. Con il passare del tempo mi sono accorta che non potevo coltivare tutto, che viaggiare avrei viaggiato sempre e comunque e quindi i 4 blog sono diventati uno che trattava in primo luogo di viaggi e poi di tutto il resto. Ora come ora parlo quasi esclusivamente di viaggi senza dimenticare il food che per me rimane parte imprescindibile di un viaggio, infatti i miei souvenir sono quasi sempre mangerecci e cerco di replicare a casa le specialità che ho assaggiato in viaggio.

D. Chi gestisce il blog e chi cura la parte social?
R. Io e Io. E poi ci sono io che faccio le foto e io che le sviluppo, io che mi improvviso video maker, io che faccio gli interventi tecnici, la SEO e le ads. Davide porta al massimo la borsa della macchina fotografica. Carlotta fa qualche video e qualche foto, ogni 2 o 3 anni mi onora di un suo post scritto per il blog.

D. Come è nata la vostra passione per la tenda da tetto?
R. Quando avevo circa 20 anni sono andata in viaggio da sola a Malta nello stesso periodo i miei sono partiti per un mese in camper verso Capo Nord. A me sembrava un viaggio leggendario e quasi mi era dispiaciuto non essere andata con loro. Capo Nord è rimasto lì, come un tarlo che rode il legno e ha roso talmente tanto che ad un certoNorvegiaNorvegia punto ho pensato che eravamo pronti. Tenda igloo 60” e l’auto: era il viaggio che aspettavo da una vita. I nostri amici avevano già la tenda da tetto (fanno viaggi nel deserto da sempre) e avevano già fatto questo viaggio. Lui, Massimo, ci disse: in tre settimane non ce la farete mai, soprattutto perché perderete tempo a montare e smontare la tenda”.
Ci ha prestato la sua Maggiolina.
Alle Lofoten, uno dei posti più belli del mondo, abbiamo perso un traghetto (ehm mi ero sbagliata a guardare la timetable) e siamo sbarcati a Bodø, in terraferma, ad un orario indegno. Abbiamo trovato un campeggio, abbiamo sollevato la tenda e messo dentro Carlotta che dormiva già da un po’. In quel momento ho capito che la tenda da tetto era la nostra soluzione definitiva. Risolve la questione letto velocissimamente e ti permette di viaggiare veloce (10,200 km in 22 giorni).

D. Sul vostro blog si parla di “Lollotour” di che cosa si tratta?
R. Lollo è il soprannome di Davide. Abbiamo avuto varie cose declinate a “Lollo”. Tra cui il LolloDay e poi anche il Lollotour. Il Lolloday era una festa estiva molto gogliardica nel nostro giardino, dedicata a Carlotta, ma chiamata Lolloday “per convenzione”, il Lollotour invece è nato per identificare un tipo di “viaggio”.
Mini viaggi di gruppo che si esaurivano in weekend o poco più. Ci portavamo dietro amici, amiche di Carlotta, genitori e io organizzavo ogni genere di attività ed escursione.
Poi Lollotour è diventato il marchio di tutti i nostri viaggi perché identifica l’equipaggio, il tipo di viaggio e anche un certo tipo di organizzazione.
Abbiamo sempre viaggiato con le magliette del Lollotour personalizzate in modo specifico per ogni viaggio.
In questo momento il Lollotour è stato un po’ abbandonato, non capita sempre che l’equipaggio sia al completo. (E con questa frase passo direttamente alla risposta successiva)

D. A vostra figlia Carlotta piacciono i vostri viaggi en plein air?
R. Carlotta bivacca en plein air da quando non aveva nemmeno un anno.
Ha sempre conosciuto questo modo di fare vacanza e soprattutto ha sempre conosciuto l’On The Road e il viaggio itinerante come modo di viaggiare.
Non concepisce modi diversi a meno che non sia impossibile materialmente (come nel caso del viaggio in Iran), non sarebbe capace di stare una settimana tra spiaggia e discoteca. Le è sempre piaciuto il campeggio, la tenda da tetto, l’aria aperta. Credo che le piaccia ancora, ma ancora di più credo che sia adattabile alle situazioni: se l’unica possibilità che ha per vedere un posto è quello di andare con la tenda, nessun problema si va con la tenda. Prima dicevo che non sempre l’equipaggio è al completo: a volte lei viaggia da sola (lo fa da quando ha 7 anni) e allora noi ce ne andiamo solo in due.

 

D. Qual è stato il viaggio più bello con la tenda da tetto?R. Sono indecisa tra la Scandinavia, che è stato il primo viaggio che ci ha fatto innamorare della tenda da tetto e laTurchia Nemrut DagiTurchia Nemrut Dagi Turchia. Credo però che dirò la Turchia. La tenda da tetto ci ha permesso cose che non sarebbero state assolutamente possibili con altri mezzi, come dormire in centro a Istanbul sotto la Moschea Blu e sul monte sacro Nemrut Dagi a 2000 metri di altitudine: ai nostri piedi il mitico Eufrate e la Mesopotamia. 

C’eravamo solo noi, il vento e gli Dei.

D. Sogni nel cassetto?
R. Il mio sogno nel cassetto è il giro del mondo via terra e con la tenda da tetto. So che è un sogno irrealizzabile per tantissimi motivi: logistica, budget, condizioni ambientali. Oggettivamente Davide non avrà mai le ferie necessarie per un giro del mondo (aspettiamo un 6 al super enalotto ;-) )e lo stretto di Bering, l’unico punto in cui è possibile passare “via terra” dalla Russia al Continente Americano, non ghiaccia più. 

Mi accontento di realizzare questo sogno a piccoli pezzi noleggiando la tenda da tetto dove non posso arrivare con le mie ruote!

Condividiamo con gli amici di Vacanzelandia qualche scatto dei nostri viaggi on the road con la tenda da tetto. 

  Catania.jpg Corsica.jpg Croazia.jpg Estonia.jpg Grecia.jpg Irlanda.jpg Islanda 1.jpg Islanda.jpg Lettonia.jpg Lituania.jpg Turchia.jpg Valle_aosta.jpg inghilterra.jpg

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