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 dall'ISOLA DI SANT'ANTIOCO a COSTA REI

Ci lasciamo alle spalle Sant’Antioco, il ponte e SS126 sull’istmo lascio la SS126 in ponte romano sant antiocoquesto punto 39.05860° > 008.47230° parcheggio il camper e vado a scattare foto al vecchio ponte Romano 39.05850° > 008.47010° sul lato opposto della Statale, inoltre scatto foto al Faro del porto di Ponte Romano 39.05150° > 008.46810°

is loddis ristorante silvana benedettoMangiamo nel ristorante di Silvana e Benedetto, località IS LODDIS (CI) Santa Caterina 39.07960° > 008.48590° che ci regalano informazioni a raffica su Cagliari mentre ci servono tagliolini all’aragosta, seppie ripiene per € 20,00.

Proseguiamo per Is Cordeddas, SS195 Giba, SANTADI (CI). Da questo centro agricolo sulle rive del Rio Mannu, dopo 8 Km prendo SP70 Su Benatzu per raggiungere infine la grotta di Is Zuddas 39.04635° > 08.70520° Discreto parcheggio, abbastanza ombreggiato, dove pernottiamo GRATUITAMENTE, chiedendo prima il permesso all’addetto biglietteria delle Grotte.

grotte is zuddas

Questa grotta situata nella parte Sud-Occidentale della Sardegna, costituisce uno scenario sotterraneo creato dall'incensante azione dell’acqua. Il rilievo del Monte Meana nel quale si sviluppa la cavità è costituito da rocce dolomitiche risalenti a 530 milioni di anni fa. Nella grotta regna una temperatura costante di 16° Centigradi ed il percorso turistico avviene solamente con visite guidate. Il percorso lungo circa 500 metri, mostra numerose concentrazioni di stalagmiti e stalattiti fino ad arrivare alla grande sala con la rara presenza di aragoniti che si presentano sotto due forme distinte: aragoniti aciculari, che appaiono come grossi ciuffi di cristalli simili ad aghi ed aragoniti eccentriche, che sviluppandosi in ogni direzione senza essere influenzate dalla gravità, danno vita a forme bizzarre. Orario visite: mattina 9,30/12,00 - pomeriggio 14,30/18,00 Costo biglietto solo intero € 10,00 Entro con la prima visita del pomeriggio e, subito dopo l’ingresso nella grotta, sono visibili i resti di un roditore preistorico, estintosi ben 400 anni fa, presente solo in Sardegna e Corsica. A seguire percorro la Sala dell’Organo, quindi entro nel Salone del teatro, enorme e bellissimo, per giungere in un ambiente fiabesco con le Aragoniti Eccentriche.

Ritorniamo verso la costa ed il mare attraverso Sant’Anna Arresi, SP73 PORTO PINO (CI): bianco delle dune e blu del mare. Costeggiando gli stagni procedo verso Est,torre del budello Punta Cala Piombo, Capo Teulada, Porto Zafferano. A seguire Porto Scudo e, sempre tenendo l’isola Rossa in vista, Porto Tramatzu, Torre del Budello SP71

Continuiamo a perlustrare la frastagliata Costa del Sud vigilata anch’essa dall’interminabile catena di torri d’avvistamento spagnole, edificate nel XVI secolo per sventare le incursioni dei pirati, che avvolgono l’intera isola della Sardegna. Per noi continua il susseguirsi di visioni da estasi perpetua, con un’altra miriade di piccole calette solitarie e spiagge semideserte, in cui regnano sovrane natura e tranquillità. Dall’alto, la vista di barche ormeggiate nei fondali bassi e trasparenti attorno a Capo Malfatano donano l’illusione di essere alle Antille ed il privilegio di vivere l’emozione di una spiaggia tutta per noi. Piscinni, Capo Malfatano, Su Giudeu 38.88120° > 08.85470°

CHIA (CA) è una frazione del Comune di Domus de Maria ed una piccola località prettamente balneare, infatti qui l’unica attrattiva sono il mare e la sua spiaggia in quanto nessun centro abitativo è presente. Con i suoi 6 km di coste, bagnate da un mare limpido con i colori che vanno dall’azzurro intenso al verde smeraldo, è una delle località più rinomate della Sardegna

chia baia stagno

Chia Isolotto di Su CardolinuAA Torre Chia, 21 via del Porto 38.89810° > 008.88390° Il camping (del gruppo MAR.IN.TUR) dista 60 Km da Cagliari e si trova immerso in un paesaggio incantevole, a 50 metri dal mare in una delle coste più belle d’Italia. Prevalentemente gestito dagli stessi soci, confina con la spiaggia chiamata ‘Su Portu’ accessibile direttamente dal campeggio. Girando la testa ad Ovest, si vede la spiaggia di ‘Sa Colonia’ giacente ai piedi del promontorio su cui è stata edificata la famosa torre di Chia. Retrostante alla spiaggia si trova lo stagno dichia accesso spiaggia Chia che, con lo stagno di Spartivento, costituiscono la pacifica dimora dei Fenicotteri Rosa. Cinque minuti a piedi per arrivare a spiaggia Campana, caratterizzata dalle sue dune che sono il preludio alle dune della spiaggia successiva e che rendono famosa la baia. Siamo insomma arrivati alla spiaggia di Su Giudeu con sabbia finissima di color oro (nota anche con il nome di S’Acqua Durci) che prende il nome dalla piccola isola che le sta di fronte.

Camping Su Giudeu 38.88975°> 008.86350° costo € 16,00 a Domus Maria Di fronte al Camping, ampio parcheggio. Inoltre le dune modellate dai venti su tutto il litorale, sono un altro fattore naturale che arricchisce questa bella località. Anche se dicono che confini direttamente con il mare, bisogna camminare lungo uno stagno salato (Stangioni de Su Sali) e poi sull’enorme spiaggia per una decina di minuti avendo sempre alla vista l’isolotto di Su Giudeu. Il nome deriva dal polpo che vive nelle sue acque attorno allo scoglio di roccia alto 18 metri, e situato a 150 metri dalla spiaggia, raggiungibile a piedi attraversando il basso fondale che, con mare calmo, assume una colorazione cristallina.

pula spiaggia pinus villageCamminata interessante sulla strada romana da Nora a Bithia. Percorso semplice e turistico lungo la costa di Chia. Partenza: Spiaggia Chia Arrivo: Spiaggia Pinus Village a piedi. Tempo: 2 ore e 25 minuti (sola andata, compresi 45 minuti A/R per a deviazione al punto panoramico) - Difficoltà: T (Turistico)
Segnaletica: Poche frecce gialle - Lunghezza: 5 chilometri circa
Dislivello: +200 m, in salita (quasi tutto il dislivello è nel tratto della deviazione al punto panoramico).

Punto di accesso: Dalla grande costruzione in cui è presente anche un bar 38.90440° - 008.88405 continuare per questa strada per arrivare infine all’imbocco della strada romana, nel punto in cui l’asfalto cede il posto allo sterrato dove si trova questo Parcheggio 38.89982° - 008.88718° Percorso facile, impossibile sbagliarsi, che si sviluppa nella sua prima parte su una larga strada bianca che costeggia il mare cristallino di Chia. Occorre ignorare la deviazione verso destra il cui cartello indica “spiaggia” e proseguire sul tramo di sinistra. Poco più avanti, sulla destra, è presente una deviazione per scendere alla spiaggia presso l’isola Su Cardolino, separata dalla terra da una piccola striscia d’acqua. Proseguendo lungo il percorso si arriva a quota 70 m sul livello del mare davanti ad un bivio. A sinistra si può imboccare, se si vuole, una deviazione che porta al punto panoramico di Punta Sa Figu De Arega. Decido di incamminarmi lungo questa deviazione, caratterizzata sempre da uno sterrato piuttosto ampio, ma anche da un dislivello più pronunciato rispetto al resto della vecchia strada romana. Arrivato in cima, tra generatori, antenne e vedetta anti-incendio, lo sguardo spazia sia sul mare che sui monti dell’entroterra. La fatica – accentuata più che altro dal caldo – è stata ben ripagata dai panorami visibili a quell’altezza, circa 204 m sul livello del mare. Ritornando sul percorso principale la strada si restringe, affiancata da entrambi i lati da una ricca vegetazione. Lungo il percorso una piccola deviazione a sinistra porta nei pressi di una cascatella secca, mentre più avanti si incontra anche un cartello che spiega la storia del tracciato che si sta percorrendo. Si prosegue così fino a giungere in vista di altre spiagge, luogo in cui la strada termina. 

rovine nora da torre coltellazzoProssima tappa la cittadina di NORA (CA), con le sue rovine fenicie e la città sommersa. Arriviamo in serata, parcheggiamo prima delle rovine, piazzole asfaltate, illuminato 38.99295° > 009.01145° GRATUITO dalle 20:00 alle 08:00 a 900 metri dalla biglietteria e torre del Coltellazzo o di Sant’Efisio. Rifornimento d'acqua davanti al cimitero; fare attenzione all'attraversamento del centro storico perché non è molto indicato per i camper. La mattina seguente di buon ora, visitiamo la torre, il faro e le rovine di NORA (€ 8,00 a testa). È anche molto conosciuta per la prelibatezza dei suoi fichi e dei pomodori camone (di colore verde e buonissimi per insalate). La spiaggia molto carina con una bellissima acqua cristallina e color cobalto, si raggiunge in pochi minuti, come in pochi minuti si raggiunge l’ingresso dell’area archeologica che visiteremo nel pomeriggio. Grazie alla splendida posizione di CAPO PULA, questa baia fu ricca di approdi nora chiesa san efisiosicuri da parte dei Nuragici, Fenici, Punici, Romani. I Nuragici (circa 1500 A.C.) originarono a Nora uno dei primi centri della loro civiltà, che fu lo scambio dei prodotti e delle culture che i mercanti Egei diffondevano nel Mediterraneo e di cui restano poche vestigia: un Nuraghe ed un pozzo sacro. Le testimonianze della città arcaica sono state in parte coperte o cancellate dalla sistemazione della città avvenuta in età romanica mentre altri danni sonno stati causati dai terremoti. Gli scavi hanno restituito la città romana nel periodo della sua massima prosperità; i romani vi costruirono un teatro nella I metà del II se. D.C, strade pavimentate in lastroni di ardesia e fognature. L’area di Nora fu abbandonata dal VII sec. D.C. ma molti reperti fenicio-punici e romani (in parte esposti nel museo civico) sono stati rinvenuti, tra cui la famosa stele di Nora (IX sec. A.C.) nella quale compare in caratteri fenici la prima indicazione scritta del nome Sardegna: B SHRDN. Sulla spiaggia di Nora i primi cristiani sardi edificarono nel III-IV sec. D.C. un oratorio sui cui resti venne in seguito eretta la chiesa romanica di Sant’Efisio, consacrata nel 1.102 e che testimonia il luogo del martirio del soldato cristiano Efisio. È tutto in rovina, ma una guida ce la fa immaginare come doveva essere un tempo, cioè magnifica. Con lo stesso biglietto nel tardo pomeriggio visitiamo anche il museo.

CA Santa Gilla fenicotteri

Riprendiamo il cammino verso CAGLIARI (attenzione agli autovelox sulla SS195 Sulcitiana) che costeggia lo stagno di Santa Gilla, un’area umida sottoposta a tutela di CA Molentargiusimportanza internazionale. Lo stagno confina con la città di Cagliari ed è composto dalle Saline, dallo stagno di Capoterra e della zona di Sa Illetta. La fitta e diversificata vegetazione, che caratterizza gli argini dello Stagno di Capoterra, determina un habitat ideale per tante specie di uccelli, tra cui il fenicottero rosa. La realizzazione di infrastrutture e di fabbriche e quindi i conseguenti scarichi industriali hanno determinato una modifica alla salinità ed alla profondità delle acque. Rallento per poter accedere all’ingresso dell’area predisposta CA Stagno di Santa Gillaall’osservazione dei fenicotteri che non è segnalata, da dove riusciamo ad ammirare da vicino (sa genti arrubia - il popolo rosso), i fenicotteri rosa (Phoenicopterus roseus). Sono visibili già percorrendo la statale però mi fermo all’ingresso dell’area appositamente attrezzata con vari punti di osservazione appositamente creati a fianco della strada per vedere di ottenere uno scatto decente 39.16530° >009.03120°

CAGLIARI: Gente cortese, anche se gli autisti hanno il clacson facile ed è ancora in auge il buffo gesto delle corna dal finestrino. Ci sono 2 opzioni: Parcheggio angolo piazza Matteotti via Sassari Metropark a fianco della stazione ferroviaria 39.21525° > 009.10840°

Altra distante 6 minuti dalla stazione marittima, AA Camper Park 39.21025° – 009.12165° costo Euro 16,00, via Stanislao Caboni 13 completa di corrente e scarico.

cagliari piazza yenne

 

Alla scoperta di Cagliari. A metà di via Roma (lungomare), si trova una piccola salita che conduce a piazza Yenne, una delle storiche piazze della città. La statua lì presente è quella di Carlo Felice. La prima pietra venne posta nel 1822 quando venne chiamata piazza San Carlo in onore del re di Sardegna Carlo Felice di Savoia che decise di iniziare i lavori di realizzazione della strada che da Cagliari portava a Porto Torres. Di fatti oggi la principale arteria della regione Sardegna si chiama SS131, conosciuta come la Carlo Felice. Successivamente, però, fu rinominata piazza Yenne in onore del marchese Ettore Veuillet di Yenne che ne volle la costruzione. La statua è posta su di un basamento dove sono riportate queste scritte: «Qui comincia la via - Da Cagliari a Porto Torres - Decretata e sovvenuta del suo - Da Re Carlo Felice - E qui di Lui sorge - La immagine in bronzo»

cagliari basilica nostra signora bonariaLa statua in bronzo, è alta 4 metri. Poco più in là, si trova il più antico ospedale di Cagliari: il San Giovanni di Dio, costruito nel 1844 su opera di Gaetano Cima. Prossima tappa Bastione di Saint Remy collocato nel quartiere castello (zona vecchia della città), che prende il nome dal barone francese Filippo di Saint Remy (primo Vicerè Piemontese). Anche questa opera si deve all’architetto Gaetano Cima. La struttura attuale ha subito modifiche, cambiamenti e ampliamenti a causa dei gravi danni dei bombardamenti durante il secondo conflitto mondiale. La struttura è maestosa, costruita in calcare, presenta un’ampia passeggiata, una grande terrazza ed una vista a 360 gradi. Fra i tanti punti panoramici della città, spicca anche la torre dell’Elefante visitabile dal martedì alla domenica ad un prezzo intorno ai 4 euro Tanti gradini in legno per giungere in cima, ma poi lo spettacolo è garantito. Completata all’incirca nel 1300, l’utilizzo era duplice: proteggere la città dagli attacchi nemici dei genovesi; ed era la porta per entrare a Castello. Voluta da nobili pisani, la porta ha come simbolo l’elefante (simbolo della città di Pisa) che raggiunge la notevole altezza di 30 metri. Ultima tappa prima di lasciare Cagliari è il Santuario Nostra Signora di Bonaria, che sorge sul colle che prende il nome della Santa. Salita una vasta scalinata, si nota a sinistra del Santuario, una piccola chiesetta con un rosone ed una porta centrale. Questa chiesetta era quella originaria, mentre il grande Santuario fu costruito e voluto dai mercedari (custodi del Santuario), per rendere omaggio e dare importanza alla piccola chiesetta che fu costruita attorno al 1326 dagli Aragonesi. Entrati, rimaniamo stupefatti dalla maestosità, dalla luminosità e dalla luce che entra da diverse finestre. La Basilica ha tre navate, lunga 54 metri, sormontata da un baldacchino con quattro colonne di marmo verde ed illuminata dalla luce che proviene dall’alto. Peculiarità è un organo risalente al 1961. Nella sagrestia si può ammirare la cassa in legno dove era contenuta la statua della Madonna. Infine dedichiamo anche una visita all’Anfiteatro Romano.

cagliari faro sant eliaContinuiamo per CAPO SANT'ELIA, un promontorio della Sardegna meridionale che costituisce una barriera naturale separando il Golfo di Cagliari dal Golfo di Quartu Sant’Elena. Il promontorio è di costituzione calcarea, privo di vegetazione consistente, abbastanza panoramico, alto circa 54 metri sul livello del mare. Strada asfaltata e stretta, parcheggio sacrificato 39.18465° > 009.14750° Continuo costeggiando verso (torre di Serra Pau) per foto, Villa romana semisommersa a San Andrea, entriamo nella Costa degli Angeli per vedere a Capitana la Torre del Mortorio ed il fortino della seconda guerra mondiale vicini al Camping Igea. A seguire, Torre di Cala Regina ben capo carbonaraprotetta dal Maestrale, Solanas bellissima sabbia e facilitazioni per una buona permanenza con il camper. Acque smeraldine e paesaggi suggestivi: queste le caratteristiche dell'area marina protetta di Capo Carbonara, nella costa sud orientale dell'Isola. Una striscia di terra che da Villasimius si allunga sul mare, un'area che comprende Capo Boi e Punta Porceddus, nel tratto costiero che si affaccia sull'isola di Serpentara e sull'isola dei Cavoli. Istituita nel 1998, l'Area si caratterizza per le pareti granitiche, le verdi pinete ed una vegetazione mediterranea molto fitta.

Qui si trova uno dei punti più suggestivi della costa sarda: lo stagno di Notteri, diviso dal mare da una sottile lingua di sabbia che ospita fenicotteri, gabbiani, berte, starne. Le spiagge distese lungo il promontorio di Capo Carbonara si caratterizzano per la lucentezza della sabbia: effetto dei cristalli di quarzo, come nelle calette tra Capo Boi e Campu Longu. La costa è un susseguirsi di angoli e scorci da fotografare, parcheggio il camper sulla spiaggia 39.10680° > 009.51835° quindi a piedi alla torre 39.11050° > 009.52185°

L’Isola dei Cavoli (Is Cavulusu) e la cava Usai, mentre Faro Capo Carbonara parcheggio 39.10380° > 009.51365° e a piedi su asfalto, poi per un impervio sentiero 39.10370° > 009.51370° Per gli amanti del trekking, dalla spiaggia di Capo Carbonara passare in mezzo a due vecchie case in decadimento, quindi seguire il sentiero. Dopo torre porto giuncoqualche metro in salita, al bivio tenere la destra per raggiungere e seguire il comodo sentiero che sale tra la macchia mediterranea e conduce alla Torre omonima della spiaggia, costruita nel XVI secolo dagli Spagnoli per difendere la costa dalle incursioni dei turco-barbareschi. Da qui, si possono ammirare le ampie dune sabbiose di Porto Giunco e l'ambiente lagunare dello stagno di Notteri, oasi-Spiaggia di Porto Giunco Stagno di Notteri e marina di Villasimiusrifugio dei fenicotteri rosa (Phoenicopterus roseus) durante le loro migrazioni. La torre domina uno specchio di mare che mostra una gamma inusitata di colori: dall'azzurro più- cangiante al blu cobalto, dal turchese al verde. Grazie ai pannelli didattici si possono apprezzare maggiormente la storia e le peculiarità ambientali, proseguiamo ancora attraverso il fitto ambiente della macchia di ginepro (Juniperus phoenicea), lentisco (Pistacia lentiscus) ed olivastro (Olea europea), accompagnati dal colore e dal profumo delle ginestre (Calycotome spinosa). Per visitare il Faro di Capo Carbonara parcheggio 39.10380° > 009.51365° ed a piedi, su asfalto prima, poi per un impervio sentiero 39.10370° > 009.51370° Spiaggia di Porto Giunco (dei due mari): è tra le 10 più belle spiagge d’Italia caratterizzata dalle sfumature rosa opalino della sua sabbia. È chiamata dei due mari perché si trova racchiusa tra il mare e lo stagno dei Notteri dove nei periodi freddi si trasferiscono i fenicotteri rosa.

Per emergenza tra Villasimius e Simius di sera parcheggio davanti al cimitero per trascorrere la notte in tranquillità 39.13520° > 009.52345° GRATUITO Sostiamo con il camper in posti impensabili ed impossibili pur di ammirare i colori del mare uniti al rosso delle rocce che fanno diventare questo tratto di litorale un vero angolo di paradiso. Ritorniamo passando dalla Spiaggia Simius: con sabbia bianca e fine, mare cristallino e tutti i comfort disponibili. AS Camper Simius 39.12310° > 009.51270° L’area ha tutto quello che è necessario. € 24,00 al giorno, con zona bagni e docce calde. Aperta da poco, i sui punti di forza oltre alla cortesia sono: pulizia, ordine, spazio barbecue, controllo accesso e vicinanza alla spiaggia. È separata dalla spiaggia di Porto Giunco da un piccolo promontorio roccioso facilmente superabile. La lunghissima bianca spiaggia di Simius si chiude con Cala Giunco, una stupenda serie di calette di sabbia cangiante delimitate da sassi granitici: un altro angolo da "Mari del Sud" già scelto per spot televisivi a carattere tropicale.

Da altri camperisti scopriamo che questa parte della Sardegna ha pure l’enorme pregio di essere sicura: qui il furto non è di casa, i turisti vanno al mare lasciando aperte le proprie abitazioni e nessuno osa violarle. Si continua verso Nord, per raggiungere alcuni camper parcheggiati in riva alla spiaggia semideserta di Punta Is Molentis, 39.13430° > 09.55550° luogo deserto e bellissimo fuori da questo mondo. Lasciamo anche questo gioiello per risalire dolcemente la litoranea panoramica, a destra per Cala Pira: dominata da una torre spagnola, raggiungibile tramite un viottolo con a fronte l’isola di Serpentera, proseguiamo per 4 km su asfalto, quindi un cartello con scritto Mare ci indica di girare a sinistra per una strada polverosa e subito oltre il guado troviamo l’assolato spiazzo con l’immancabile torre spagnola, un chiosco bar e qualche camper in sosta 39.17290° > 009.57480°
I colori sono quelli tipici della Polinesia, mancano solo le palme da cocco, ma nessuno le reclama. Una conca di sabbia bianchissima guarnita con rocce levigate che racchiudono un mare da favola, penso affollatissima nei mesi estivi. Ritorniamo sula SS125 che si allontana dal mare e si inerpica sulla costa divenuta più selvaggia ed a piombo sul mare. Dopo qualche Km il paesaggio diventa sempre più affascinante, dinanzi vedo l’azzurro del mare ed una striscia bianchissima di sabbia mano a mano che mi avvicino al mare. Proseguo lungo la costiera facendo attenzione ai cartelli sulla mia destra per Cala Sinzias, indicazioni che trovo facilmente, così pure il parcheggio in libera con altri camper, il terreno è un po’ polveroso ma il grande vantaggio è che a 50 metri si trova la spiaggia. Parcheggio 39.18915° > 009.56290° misto a vetture. Volendo, se proseguo ancora sulla strada a 50 metri sulla sinistra si apre un passaggio che conduce ad un parcheggio a pagamento, € 10 al giorno, spartano però con una ubicazione bellissima. Attraversata la strada in pessimo stato, entriamo in un bosco di eucalipti e, fatti pochi metri, vediamo davanti a noi il mare più spettacolare mai visto fin ora.castiadas colonia penale

CALA SINZIAS (CA), priva di costruzioni intorno, racchiude una tavolozza di colori da fare invidia ad un pittore, il verde, turchese, blu cobalto del mare si mescolano al bianco della sabbia mentre dietro il verde cangiante degli eucalipti racchiude il tutto. Trascorriamo tutta la giornata su questa bellissima spiaggia, interrompendo solo per un pranzo leggero e continuando la giornata tra bagni, passeggiate lungo l’arenile fino al calar del sole. Mi sposto di 7 Km sulla SP98 per andare a visitare la vecchia colonia penale di CASTIADAS (CA) 39.23620° > 09.49950° proprio davanti agli edifici penali, dove ceniamo al Le Vecchie Carceri (cozze e ceci) e pernottare. A seguire Sant’Elmo con il suo scoglio di Peppino, porto e spiaggia di punta Santa Giusta SP97 per entrare nella bellissima COSTA REI.

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