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Cento

 

Carnevale d'Europa e patria del Guercino

Nazione: ITALIA
Regione: EMILIA ROMAGNA
Province: FERRARA
Località visitate

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Visita il centro storico di Cento (FE)


Posizione geografica:


CENTO (Ferrara – m 15 s.l.m.) è una deliziosa e fiorente cittadina in Emilia Romagna bagnata dal fiume Reno, situata nella Pianura Padana nel punto d’incontro di tre province: Bologna, Modena e Ferrara. Cento è inserita nell’itinerario delle “vie d’arte, d’acqua e di sapori”, la zona dell’Alto Ferrarese che comprende i comuni di Bondeno, Cento, Mirabello, Poggio Renatico, Sant’Agostino e Vigarano Mainarda.


Le attività principali sono l’agricoltura e l’industria anche se negli ultimi anni si è sviluppato il settore terziario con l’apertura di centri commerciali.


Il Comune conta circa 35.000 abitanti.


Le frazioni di Cento sono: 

  •  Renazzo 
  • Corporeno 
  • Bevilacqua 
  • Reno Centese
  • Casumaro 
  • Dodici Morelli 
  • Alberone 
  • Buonacompra
  • Pilastrello




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Visita i monumenti fuori porta di Cento (FE)

 Manifestazioni e fiere:

CENTO (Zènt in dialetto centese) è conosciuta per il famoso Carnevale d'Europa che ogni anno per 5 settimane coinvolge un notevole numero di persone per l’organizzazione di questo divertente evento e soprattutto richiama una miriade di visitatori anche da fuori regione. 

ALTRE MANIFESTAZIONI:

  • Festa di S. Biagio (Santo Protettore) il 3 febbraio, celebrato con riti religiosi nella chiesa omonima e bancarelle nelle vie del centro 
  • Pasqua Rosata è una rievocazione storica che si svolge a fine maggio/inizi giugno: si ricorda un fatto storico avvenuto l'8 Giugno 1443, vigilia di Pentecoste, proprio quando i centesi stavano per capitolare nell'eroica difesa delle proprie terre contro le truppe viscontee capeggiate da Luigi dal Verne. Si narra che comparve l'Arcangelo Michele che ridonò coraggio ai centesi guidandoli alla vittoria. Da questo fatto miracoloso nacque il Palio di Cento denominato Pasqua Rosata in quanto nei secoli scorsi c'era in Italia l'uso di far piovere sui fedeli, durante la messa di Pentecoste, dei petali di rose rosse per evocare la discesa dello Spirito Santo (vedi dipinto 14) 
  • Festa del Bue, (in agosto) evento gastronomico
  • Settembre Centese (un palinsesto di appuntamenti culturali e gastronomici e spettacoli che si svolgono nel mese di settembre) 
  • Fiera dell’8 settembre (storico avvenimento è certamente il più antico e ricorrente momento della vita civica della nostra città) in cui si svolgono rassegne gastronomiche e stand espositivi
Mercato settimanale: giovedì mattina 

Mercato contadino: martedì mattina 

CENNI STORICI:

Le origini del nome CENTO risalgono probabilmente al primo insediamento formato da 100 iugeri (unità di misura romana 4 iugeri = 1 ettaro),  oppure al fatto che ai coloni dell'epoca veniva assegnata una porzione di 100 iugeri, da cui il termine “Centum". Una cosa è certa la zona era paludosa e ricca di acque pescose in cui vivevano i gamberi, eredità che ritroviamo al centro dello stemma di CENTO. 

Fino al 1376 Cento era amministrativamente e religiosamente unita alla vicina Pieve di Cento. Nel XV secolo la deviazione del fiume Reno ne ha delimitato i confini geografici e da allora le due cittadine si sono sviluppate separatamente. Il destino di CENTO proseguirà legato alla Corte Estense ed allo Stato Pontificio: nel 1502 Papa Alessandro VI cedette in dote Cento a Lucrezia Borgia, in occasione delle nozze con il duca Alfonso della casata estense; Cento tornò allo Stato Pontificio solo nel 1598. Per tutto il Seicento ed il Settecento, Cento vide una fiorente e ricca vita culturale ed artistica, grazie alla scuola del Guercino che iniziò una tradizione pittorica che proseguì poi con gli altri artisti, quali il fratello Paolo Antonio Barbieri, i nipoti Cesare e Benedetto Gennari, con Bartolomeo Gennari, con Benedetto Zallone e Matteo Loves. Nel 1754 Papa Benedetto XIV affidò a Cento, con Bolla Papale, il rango di "Città" e durante la Repubblica Cisalpina (1797) venne scelta quale capoluogo del Dipartimento dell'Alta Padusa. Con plebiscito del 1860 veniva sancita l'annessione al Regno dei Savoia. Nel 1928 un decreto reale modificò il confine con Pieve di Cento, con il passaggio di quest'ultima alla provincia di Bologna. 

Inizialmente l’impianto di struttura medievale era formato da quattro porte d’accesso: Porta Rocca, Porta Mulina, Porta Chiusa e Porta Pieve. Attualmente è rimasta solo Porta Pieve

Le quattro porte congiungevano la “Grande Croce” ovvero le due vie principali del centro storico: Via Grande (ora: Via Donati, via Cremonino, Via Provenzali e via Matteotti) e il Borgo di Mezzo (ora: Corso Guercino). 

Attorno all’asse principale si svilupparono i tre borghi principali: Borgo da Mattina (ora: vie Cremonino e Malagodi), Borgo da Sera (ora: via Ugo Bassi) e Borgo Malgrado (ora: via Gennari). 

I documenti storici ricordano 30 Chiese delle quali 20 entro la cerchi urbana, attualmente solo 5 sono aperte al culto e 2 destinate ad accogliere mostre. 

PERSONAGGI FAMOSI:

Cento è famosa per aver dato i natali al noto pittore Giovanni Francesco Barbieri, conosciuto come il Guercino (Cento, 2 Febbraio 1591 – Bologna, 22 Dicembre 1666). 

Altri personaggi famosi nati a Cento sono:

  • Ugo Bassi (1801-1849) patriota italiano del Risorgimento 
  • Aroldo Bonzagni (1887-1918) pittore 
  • Francesco Borgatti (1818-1885) politico italiano
  • Giuseppe Borgatti (1871-1950) tenore 
  • Bartolomeo Campagnoli (1751-1827) violinista e compositore 
  • Giuseppe Cevolani (1877-1961) letterato 
  • Stefano Galletti (1832-1905) scultore 
  • Maria Majocchi Plattis (Jolanda) (1864-1917) scrittrice 
  • Marcello Provenzali (1563-1639) pittore e mosaicista
  • Arrigo Tassinari (1889-1988) flautista 
  • Giovanni Vicini (1771-1845) patriota del Risorgimento 
  • Loris Bulgarelli (1909-1940) valoroso pilota deceduto durante la Seconda Guerra Mondiale 

DIALETTO:

a Cento si parla un dialetto la cui origine è riconosciuta nel ceppo dei dialetti gallo-italici. La cadenza si diversifica dai vicini dialetti bolognesi e ferraresi assumendo una propria connotazione. 


PRODOTTI E PIATTI TIPICI:

nellle campagne fertili attorno a Cento si coltivano e sono vere e proprie eccellenze: i meloni, i cocomeri, pere dell'Emilia Romagna I.G.P. (a Renazzo tutti gli anni si tiene a luglio la “Fiera delle Pere”), le fragole, le  zucche, gli asparagi (zona tipica dell'asparago verde di Altedo I.G.P.), le pesche e le nettarine.

Cento, cittadina di confine tra Bologna e Ferrara, ha nelle proprie tradizioni culinarie l’impronta e l’influenza di entrambe le province.

Il pane tipico è quello ferrarese, denominato “la coppia ferrarese IGP”. È una vera e propria opera d’arte da mettere sulla tavola. Fragrante e croccante nello stesso tempo, è il frutto di una storia tramandata come tradizione. Varie forme l’hanno preceduta, anche se la forma attuale è stata sancita nel Carnevale del 1536. La leggenda narra che durante una cena imbandita in onore del Duca di Ferrara, Messer Giglio portò in tavola un pane ritorto, con i caratteristici "cornetti" come a voler ricordare al nobile alcune vicissitudini personali. 

Per i primi piatti non possiamo non citare tutto ciò che viene ricavato dalla sfoglia (farina e uova): tortellini (in brodo e alla panna), tortelloni (ripieni con ricotta), cappellacci di zucca, tagliatelle (al ragù o all’anatra), garganelli, maltagliati e pappardelle. Per le pastasciutte il condimento tradizionale è il ragù di carne, anche se con il tempo si sono adattate a “sposare” i sughi più insoliti. 

I primi piatti della tradizione popolare contadina (oramai rimasti per molti soltanto un ricordo): la ciribusla o mariconda (nella polenta vengono aggiunti i fagioli, poi mangiata a fette oppure fritta), parpadlen col squass (un soffritto di lardo e olio versato nell’acqua insieme ai quadrettini di sfoglia, chiamati parpadellini), pan cot (una zuppa che si ottiene facendo bollire il pane raffermo con acqua e un po’ d’olio), i stangaprit (gnocchi di patate conditi con ragù di carne, burro e formaggio grattugiato), maltaie coi fasua (sfoglia maltagliata cotta nel brodo di fagioli). 

I secondi piatti tipici sono: cotechino, salama da sugo, castrato (carne fresca di ovini sottoposti alla castrazione), anatra, rane, lumache (cucinate secondo tradizioni tramandate dal ‘600), la zia ferrarese.

Dolce tipico è la brazadela (ciambella), prodotto agroalimentare tradizionale, la ricetta originale risale al XIII sec. il nome deriverebbe dal fatto che veniva servita infilata nel braccio destro, mentre con il sinistro si serviva il vino (vino rosso da intingerla, spesso si utilizza il Fragolino).

Per la festa dal “vcion” (vecchione) il 17 gennaio per S.Antonio, venivano mangiati i
sabadon (ravioloni ripieni con castagne lessate e schiacciate, mostarda, limone grattugiato e liquore alla mandorla amara). Nel periodo di Carnevale, non mancano sulla tavola le sfrappole (sfoglia dolce fritta e con zucchero al velo) e i tortelloni dolci (ripieni di crema pasticcera o cioccolato e fritti).

 
Per gli amanti del cioccolato: il dolce “tenerina” potrà appagarli, il cioccolato fondente è l’ingrediente principale di questa torta morbida e gustosa. 

Nel periodo natalizio su molte tavole dei centesi è possibile trovare il pampepato estense.

Un discorso a parte lo riserviamo “ai ciacer, alle mistuchin e alla mingona”. Dolci della tradizione contadina che utilizzava la farina di castagne in quanto più economica di quella di frumento. Ricette ormai affidate alla storia delle nonne, si possono gustare sporadicamente in occasione di qualche fiera.
 I ciacer sono una sorta di frittelle ottenute da una miscela di farina di castagne e acqua. Le mistuchine (detta anche mistuchen, mistòk), prodotto agroalimentare tradizionale, vengono confezionate all’aperto da venditori ambulanti e sono delle frittelle ottenute pure queste da una miscela di farina di castagne ed acqua, ma a differenza dei ciacer, vengono cotte su di una graticola appoggiata ad un braciere. La mingona è una miscela di farina di castagne ed acqua, una crema morbida da cuocere al forno come una torta.

 
La tradizione gastronomica della nostra zona viene valorizzata nella rassegna di sagre che si svolgono principalmente nel periodo estivo anche se negli ultimi anni qualcuna viene ripetute durante la stagione fredda:

  • Sagra della porchetta (Corporeno)
  • Sagra del castrato (Renazzo)
  • Fiera delle pere (Renazzo) 
  • Sagra della frittella (Renazzo) 
  • Sagra del tortellino (Reno Centese)
  • Sagra della lumaca (Casumaro)
  • Sagra del tortellone (Bevilacqua)
  • Sagra dei primi piatti (Bevilacqua)
  • Sagra della salama da sugo (Buonacompra)
  • Sagra dell’anitra (Pilastrello)
  • Sagra del cotechino (Alberone)
  • Sagra del salame alla brace e Sagra della Polenta (XII Morelli)

Seguiteci e vi porteremo a scoprire CENTO, ecco i due itinerari che abbiamo preparato:

Dove sostare: 

 


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Sosta camper con camper service a Cento (FE) - mappa larga


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Sosta camper con camper service a Cento (FE) - zoom

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